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IL TEATRO GROTTESCO DELLE MASCHERINE – (di Davide Cavaliere)

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Le religioni secolari sono solite generare fanatici e radicali. La fede primitiva nella capacità protettiva della mascherina non fa eccezione. 

Questa volta, la rigida devozione all\’igienismo è riuscita a imporre l\’adesione di massa alla mascherina, producendo un fanatismo sfrenato basato su nient\’altro che sulla speranza cieca e insensata che indossare un cencio sulla faccia sia cosa buona e salubre. Persino gli esperti di sanità pubblica, i fottutissimi virologi, che i pazzi hanno tutti esaltato come grandi profeti, non riescono a domare il fervore carneval-sanitario dei \”mascherati\”.

Sono una setta a tutti gli effetti, sono i \”covidiani\”, masse irrazionali pronte a tumularsi in casa per timore di un virus, che ha la carica virale pari alla carica erotica del ministro Speranza, cioè nulla. Niente riesce a schiodare i seguaci del \”Covidianesimo\” dalle loro convinzioni, che non sono falsificabili, perché trovano sempre un\’ancora di salvataggio più o meno credibile. Questo è un problema, perché il ritorno alla normalità richiederà la conversione alla ragione di fazioni radicali, che hanno trovato nella \”lotta al Covid\” un senso alla loro esistenza vuota e priva di contenuto.

Indossare la mascherina all\’aperto, in macchina, in spazi ampi, in solitaria, è semplicemente ridicolo e grottesco. Imporre la mascherina ai bambini è inutile. Ma i fanatici della dottrina \”mascheriniana\” devono bendare tutti, perché sono ossessionati dall\’ottenere la conformità alle regole e non dal salvare delle vite.

È inquietante notare come dei dispositivi di cautela si siano trasformati in strumenti politici per esercitare un controllo sulla popolazione, tramutando i nostri vicini in spie e inquisitori della \”buona disciplina sanitaria\”.

Si respira una brutta aria e non solo per colpa delle mascherine.

Davide Cavaliere 

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