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BASTA CON LA CROCIATA CONTRO L’ALCOL (di Matteo Fais)

“Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto” (Woody Allen)

Un saggio-memoir scuote le coscienze alcoliche dei tedeschi. Si intitola Rausch und Klarheit ed è pubblicato dalla famosissima Penguin. L’autrice, Mia Gatow, ci va giù dura: basta scuse, finitela con l’autoindulgenza, l’alcool fa male. Bisogna smetterla di sbevazzare, di concedersi il cicchetto, la birretta tra amici, il bicchierino a pasto che poi non è mai uno, il digestivo che ti consuma lo stomaco.

L’imperativo è chiaro: morire sani. Dopo esserci igienizzati le mani ogni volta che abbiamo toccato qualcosa, durante il periodo covid, e aver fumato con la premura di tirarci su la mascherina, mentre passava uno sull’altro lato della strada, è arrivato il momento di divenire ancora più intransigenti con noi stessi, in un processo di autodisciplina che, più che lo stoicismo, rasenta la mania, l’ossessione patologica per la nuda vita.

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Sì, perché, alla fin fine, questo mondo ripulito e igienizzato – e che, incidentalmente, ha sempre meno voglia di finanziare la sanità pubblica e spinge ogni giorno di più per la privatizzazione del settore – vuole da noi un cadavere in perfetta efficienza da consegnare alle mani del becchino. Si può immaginare Taffo che fa una pubblicità delle sue, tipo “Se muori con le analisi del sangue perfette, per te uno sconto del 20%”.

Naturalmente, noi si ride e si scherza, ma la faccenda è più seria e inquietante di quanto possa sembrare. Ha l’aspetto grottesco del signore che conosco il quale, a quasi novant’anni, va davvero a farsi pungere ogni tre mesi per verificare che i valori siano tutti in ordine e, poi, sbandiera i risultati a tutti come fosse il salvacondotto per la vita eterna.

È uscito il dodicesimo numero di “Il Detonatore Magazine”: https://www.calameo.com/read/00774819711c36dcf8adc

Angosciato dalla sua esistenza insensata, mossa dalla forza oscena e idiota dell’inerzia, l’uomo contemporaneo vive ossessionato dall’idea di continuare a vivere, sacrifica la vita sull’altare della longevità che allontana il momento in cui tutti i nodi di non senso verranno inesorabilmente al pettine. La morte, terribile porto a cui ognuno approderà proprio quando crede di aver guadagnato la terra e, dunque, la salvezza dalla tempesta, viene così esorcizzata, al cospetto di un Dio a cui nessuno più crede, dicendo al proprio ego: “Se sarò bravo, se eviterò questo e quello, se farò la mia ginnastica, lei non giungerà”.

Troppo spaventato per potersi concedere di essere lucidamente freddo, questo patetico soggetto cerca di convincersi che l’esistenza non sia in ultimo fondata se non su un colpo di culo bestiale. Semplicemente, alcuni ce la faranno, lì dove altri scenderanno miserevolmente nel gorgo del tempo, esattamente come tutto lo schifo di cui ci liberiamo giornalmente affidandolo al sistema idraulico.

È uscita la seconda raccolta poetica di Matteo Fais, Preghiere per cellule impazzite (Connessioni Editore, collana “Scavi Urbani), ed è disponibile in formato cartaceo e ebook:
(cartaceo 12 euro)
(ebook 5 euro – gratuito per gli abbonati a Kindle Unlimited)

Rasserenatevi, non ci sarà salvezza. Morirete, cazzo! Nessuno uscirà vivo di qui. Ci saranno il dolore e, soprattutto, l’orrore di trovarsi al cospetto del proprio nulla, del constatare come il mondo non stia in piedi in ragione del nostro esserci. 

Voi non amate la vita, avete solo paura della fine – che è cosa ben diversa. Così, ecco che anche il sesso, ultima possibilità di sentire il nostro corpo vibrare di un’animalità  lungamente respinta, diviene attività igienicamente controllata. Il preservativo riduce il contatto a masturbazione costrittiva, dentro una busta di plastica che non lascerà sfuggire neppure una goccia di liquido. L’imperativo è non contaminarsi, in un mondo di ossessivo compulsivi che non si devono mai sporcare, in perenne lotta contro il batterio dell’esistere. Chiavate responsabilmente, cioè senza sentire piacere, senza umori di donna e sperma di uomo. La donna ideale diviene quella di Scene da un matrimonio di Bergman, a cui l’ex marito, quando la riscopa dopo tanto tempo, rimprovera di essere sempre stata schifata dal suo seme. In compenso, a distanza di sicurezza, nascosti dietro uno schermo, potrete contemplare uno spettacolo pornografico in cui qualcun altro, in vostra vece, fa le cose più batteriologicamente turpi, corre il rischio, insomma, di macchiarsi del sangue dell’esistere.

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Eccolo qui l’uomo del nostro tempo, pulito e profumato, senza una particella di alcol in corpo, che lotta con tutte le sue forze per essere il novantenne più in salute del suo quartiere, quasi che morire giovani fosse la prova dei troppi peccati accumulati. Il suo esercizio di penitenza quaresimale sarà certamente premiato, ne è sicuro, il poveretto, che non ha letto Sartre, quando questo chiarisce come la vita sia sempre un tentativo di fare bella figura sul patibolo, per poi ritrovarsi portati via da un’epidemia di febbre spagnola.

Sto dunque dicendo che dovremmo tutti dissiparci e giocare all’autodistruzione, ritrovarci ogni mattina afflitti dal mal di testa dovuto all’alcol della sera precedente? No di certo, ma che non si può impazzire perseguendo la vita eterna, dannandosi con pratiche di mortificante sanitarizzazione costante. La vita è come la scena di Il cacciatore: un gioco alla roulette russa, alla lunga letale. Potete sperare di scamparvela il più a lungo possibile, ma non a qualsiasi prezzo, a meno che non siate davvero dei cretini che vorrebbero consegnare ai vermi una carcassa facilmente digeribile. Personalmente, spero di intossicarli e ammazzarli tutti.

Matteo Fais

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Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

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