L’EDITORIALE – DONNE CONTRO IL PATRIARCATO CHE VENDONO FOTO DI NUDO SU ONLYFANS (di Matteo Fais)
Le adoro! Che grandissime paracule! Lo ammetto, mi stanno quasi simpatiche. Tengono per i coglioni il mondo e si lamentano. Il fatto è che sembrano anche convincenti. La loro dialettica vittimistica, sparata a ripetizione su tutti i mass media possibili, alla lunga, finisce quasi per convincerti. Per fortuna, alcuni tra noi hanno abbastanza consuetudine col mondo da sapere come vanno le cose: una donna, oggi come oggi – lasciamo perdere il passato – fa del maschio quello che preferisce – persino una non propriamente bella. Quattro baci e una carezza e l’ottanta percento degli uomini diventano agnellini conditi e sfilettati, pronti da infilare nel forno.
Intendiamoci, non c’è niente di male. È il gioco delle parti nel commercio tra i sessi. Se fossimo un corpo, l’uomo sarebbe il braccio, la donna il cervello. Per esperienza posso dire che, ogni volta che ho cercato di fottere – in senso lato – una femmina, lei me l’ha messa in culo – sempre in senso lato. Credevo di riuscire a nascondere un tradimento e lei trovava un capello sotto il letto. Volevo celarle la storia avuta anni prima con quella e lei in qualche modo veniva comunque a sapere tutto. Alla fine, ho capito che mi conveniva venire a più miti consigli con l’altra metà del cielo: se non puoi vincerle, meglio fartele amiche. Prima mi incazzavo, oggi sorrido. Accetto le loro nevrosi, gli sbalzi d’umore, i pistolotti, le sceneggiate. Ho capito che il loro copione genetico glielo impone – noi uomini abbiamo il nostro ed è altrettanto ridicolo e grottesco. Solo se esagerano, le riporto bruscamente con i piedi per terra, tipo “Ok, adesso basta, però”. Solitamente capiscono – esistono delle ragazze non stronze e comprensive.
L’unico problema con loro è rappresentato dal nefasto influsso del femminismo. La donna sa benissimo di comandare, ma il movimento in questione la convince del contrario per inasprire i contrasti tra i generi. Pertanto, in molte, pure dopo che ti hanno per ben benino preso entro la loro malia, insistono con la solfa di essere vittime di un non ben precisato patriarcato. Questo, per esempio, sarebbe alla base della sessualizzazione del loro corpo. Una cosa ridicola. Ogni corpo è sessualizzato, ispira cioè attrazione o repulsione – persino quando una ti ama per le qualità intellettuali, finisce per trovare piacevole la tua fisicità che, magari, considerata di per sé, non le direbbe niente.
Resta il fatto che la sessualizzazione non è certo una manifestazione della debolezza femminile, tutt’altro. La donna sa benissimo che il suo corpo ha una magia superiore a quello maschile e, giustamente, la sfrutta. Non è così? Sicuri? Allora, com’è che Instagram è pieno di foto dove viene mostrato – sottolineerei sapientemente – il culo, o la scollatura? Eh dai, non prendiamoci per i fondelli!
Ma vogliamo parlare di OnlyFans, questo sito attraverso cui qualsiasi ragazza, o donna fatta, può condividere foto di nudo o soft porn, a pagamento, per gli utenti che sono interessati a seguirla. L’attrice Bella Thorne, a quel che si dice, in una settimana, e senza postare niente di così scandaloso, avrebbe guadagnato la bellezza di 2 milioni di dollari. Secondo voi, cos’è, vittima del patriarcato? È una donna il cui corpo è stato oggettificato, o sessualizzato? Ma fatemi il piacere! È una che sa, come più o meno tutte ormai, di possedere la merce più richiesta sul mercato – non vi dovrò mica scrivere il nome con cui viene chiamata sta merce, spero?
Parliamoci chiaro e tondo: ogni donna lo sa. Lo sa e sta – ribadisco – giustamente al gioco. Poi, c’è chi guadagna 2 milioni di dollari, chi si tiene stretta il suo uomo, chi seduce quello dell’altra e via dicendo. Tutto giusto e sacrosanto. Niente da obiettare. Domando solo una cosa: per favore, non rompeteci ancora i coglioni con sta stronzata del patriarcato e con la storia del corpo della donna. Il novanta percento dei corpi femminili – scusate se devo usare questa espressione – vale molto meno di quel che è valutato. Non sputate sul piatto grazie al quale avete accesso a tutto l’oro del mondo.
Matteo Fais
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. A settembre, sarà nelle librerie il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.