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KYLIE PAGE – COSA CI FA CAPIRE DEL MONDO LA MORTE DI UNA PORNOSTAR (di Matteo Fais)

È di appena qualche giorno fa la morte di Kylie Page, una giovane pornostar americana di appena 28 anni. La notizia, da noi, è passata in sordina, anche perché, oramai, i volti delle ragazze che sono passati sotto i riflettori a luci rosse tendono a sovrapporsi e perdersi nella memoria, quasi mai divenendo iconiche.

La giovane in questione si era in qualche modo fatta notare avendo figurato anche nel documentario Netflix intitolato Hot Girls Wanted, in cui raccontava del suo percorso nel mondo dell’hard e della dipendenza dalle droghe – infatti, a quanto pare, sarebbe stata proprio un’overdose di questa nuova sostanza sintetica, detta fentanyl, di cui sicuramente tutti quanti sarete a conoscenza, a causarne il trapasso.

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Al momento, comunque, non ci interessa ricostruire i fatti, né tantomeno specularci sopra, come già hanno fatto i soliti complottisti, ipotizzando scenari alla Eyes Wide Shut, con politici coinvolti che lei avrebbe minacciato di smascherare di fronte al mondo e che, di conseguenza l’avrebbero fatta fuori, facendo passare la cosa per abuso di sostanze. Ovviamente, manco a dirlo, i no vax hanno subito parlato di effetti avversi e non dichiarati del vaccino.

No, non è niente di tutto ciò ad attirare l’attenzione al momento. La cosa assurda, semmai, riguarda i commenti degli utenti sotto i post e gli articoli di giornale che hanno dato notizia dell’accaduto.

È uscito il decimo numero di “Il Detonatore Magazine”: https://www.calameo.com/read/0077481977742f4801e2e

Vi era qualcosa di agghiacciante nei pensieri degli utenti medi scritti nelle più disparate lingue. I più simpatici, se proprio vogliamo ammettere la possibilità di fare humor sul cadavere ancora caldo di una giovane donna, dicevano qualcosa come “Ora mi faccio una sega in suo onore”. Tra questi, alcuni postavano foto di ragazze con la bocca piena di würstel.

Gli altri, invece, erano, se possibile, ancora più inquietanti. C’era chi gioiva – prevalentemente gli integralisti religiosi – con frasi quali “L’inferno, adesso, ha un nuovo dannato”, “Brucia tra le fiamme, troia”, “Questo è quel che accade a fare la puttana”, “Adesso, lo prenderai tra le gambe da Satana”. Potreste giocarvici le palle che questa gente è la stessa che va a manifestare e pregare fuori dai centri in cui si pratica l’interruzione volontaria di gravidanza.

È uscita la seconda raccolta poetica di Matteo Fais, Preghiere per cellule impazzite (Connessioni Editore, collana “Scavi Urbani), ed è disponibile in formato cartaceo e ebook:
(cartaceo 12 euro)
(ebook 5 euro – gratuito per gli abbonati a Kindle Unlimited)

Era prostrante scorrere centinaia e centinaia di pensieri simili di gente con questa urgenza di sentirsi esistere praticando vilipendio di cadavere a mezzo social. Persino di fronte all’orrore della morte, alla tragedia della finitudine umana, pochi sono stati quelli capaci di un briciolo di umanità.

Il pensiero che la gente possa provare un sadico piacere all’idea di una ragazza morta, solo perché non ne condividevano le scelte di vita, è aberrante. Una giovane che, peraltro, se ha fatto del male a qualcuno, è solo a sé stessa. Non era un’assassina, una serial killer, non aveva progettato la Soluzione Finale o un genocidio. Faceva unicamente la prostituta per vivere e, probabilmente, il dolore che le covava dentro l’ha indotta a sbarazzarsi, a mezzo della droga, di una vita che, con il suo fardello, le era evidentemente divenuta insopportabile.

La cosa spaventosa, però, è che chi l’ha insultata sia ancora qui, tra noi. Potrebbe essere il professore di vostro figlio, l’impiegato che vi deve risolvere la pratica, il fattorino di Amazon, il vostro medico curante. Essi vivono e sono ovunque.

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Tutto ciò ci aiuta a riflettere su un punto: molte volte pensiamo che il mondo vada alla deriva per colpa dei politici che guidano le varie nazioni, i Putin, i Trump, gli Orban. In verità, essi sono un sintomo, la manifestazione – se volete la sintesi ultimadello schifo che abita l’animo umano. Non sarebbero e, soprattutto, non resterebbero al potere se, in qualche modo, non incarnassero questo marciume.

I commenti sotto i post che annunciavano la morte di questa povera disperata ne sono la prova ultima. Il male, quello più diffuso, è sempre banale, proviene da un animo meschino e gretto che agisce senza pensare, alieno a qualunque principio di pietà e buona volontà, che odia l’umano e lo stigmatizza violentemente, per meglio evitare di scorgere in ognuno la comune miseria. Non è un caso che in molti, per anni, si siano lamentati della mancanza di libertà d’espressione: quello che desideravano era solo di poter sputare bile impunemente, senza mai andare incontro ad alcuna conseguenza.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

Instagram: https://www.instagram.com/matteofais81/

Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14/?locale=it_IT

Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

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