I CONCETTI DI NATURA E CONTRO NATURA SPIEGATI A NONNO PIERO (di Matteo Fais)
La cosa più stupida che si possa pensare è che un uomo di scienza abbia sempre la verità in tasca. Ci sono infatti scienziati che commettono errori tali per cui persino un mediocre professore di Filosofia delle scuole superiori dovrebbe bocciarli senza alcuna pietà e rispedirli alle scuole elementari.
Prendiamo, per esempio, Piero Angela, il caro vecchio nonno della televisione italiana, a cui riconosciamo il grande merito di aver fatto tradurre documentari stranieri, che le reti Rai non avrebbero mai prodotto, veicolandoli nel nostro ignorantissimo Paese. Insomma, un uomo che ha saputo sfruttare il lavoro altrui per costruire intorno a sé un’aurea di onniscienza e sapienza senza precedenti.
Il vecchio zio Piero, come quasi tutti coloro che risultano circonfusi dal mistico alone del sapere, è ovviamente funzionale al Sistema e alle idee che questo di volta in volta cerca di imporre, con la persuasione, presso le masse. Niente di troppo strano. Avrete tutti sentito parlare della Finestra di Overton, una spiegazione di come certe teorie o visioni del mondo vengono fatte passare dalla condizione di inaccettabilità alla diffusione popolare. Solitamente, se volete convincere l’uomo medio, il quale anche se non ha studiato è convinto che chi l’ha fatto possieda la Verità con V maiuscola, dovete sempre mandare in avanscoperta un intellettuale che sostenga pubblicamente che “è giusto così”, “si fa così”, “potete stare tranquilli che…”. Proprio per tal motivo, in tempi in cui si fa pressing per approvare il DDL Zan, niente di meglio del rassicurante volto del nonno saggio, in prima serata, da Fazio, per mettere una pietra tombale sull’annosa questione se l’omosessualità sia naturale o contro natura.
Cominciamo a fugare ogni dubbio, prima di tutto. Pierone ha ragione, nel pigliarla in culo non c’è niente che sia innaturale. Cosa intendo dire? Beh, che una simile tendenza è presente in Natura. Gli omosessuali non sono creati in laboratorio. Può certo essere che una determinata contingenza sociale incoraggi più o meno a esplorare certi aspetti del proprio sé ma, poco ma sicuro, a qualunque latitudine o longitudine vi rechiate, e anche in un ipotetico viaggio nel tempo, vi capiterà sicuramente di incappare in qualcuno che ama intendersela con quelli del suo stesso sesso.
Insomma, sì, l’omosessualità è naturale, c’è poco da sbattersi la testa contro il muro o dannarsi l’anima. C’è, esiste e, almeno in una minima misura, è in ognuno di noi. Ebbene, ciò cosa dovrebbe provare? In verità, poco o niente. Basterebbe aver guardato un paio dei tanti documentari che lo stesso Angela ha fatto mandare in onda da cinquant’anni a questa parte per sapere che in Natura vi è un po’ tutto e l’esatto suo contrario.
In Natura, vi sono animali che copulano con la propria madre, e quasi tutti, o almeno un discreto numero, sono predatori ferocissimi verso quelli più piccoli e deboli di loro. Avete mai visto come un orca o uno squalo ammazzano una foca o un leone marino? Si tratta di uno spettacolo per certi versi bellissimo, per altri agghiacciante. La prima, praticamente, lancia in aria il cucciolo o il bestione che le è capitato tra i denti fino a che non è completamente intontito, anche perché solitamente già ferito a morte e copiosamente sanguinante. Anche questa è Natura, oltre che un qualcosa che mettere a dura prova la presunta bontà divina tante volte sbandierata dai credenti.
Come la mettiamo, quindi? Basta dire che una determinata tendenza è naturale per farcela accettare? Provate a chiedere alla ragazza che viene accerchiata da un branco di maschi su di giri e stuprata a turno. In Natura succede, tra gli animali e gli uomini. Difficile pensare che all’inizio della nostra specie ci fossero molti inviti a cena romantici, candele accese, e sopraffine discussioni sul fascino della seduzione. Molto più prosasticamente, un maschio prendeva una femmina e se la fotteva volente o nolente, più o meno dove capitava.
Il problema logico, infatti, se così vogliamo chiamarlo – o legge di Hume o, ancora, Fallacia Naturalistica –, è che, dalla descrizione di una qualcosa che accade in Natura, non si può ricava una norma prescrittiva – in poche parole, un precetto di tipo morale. Per farla ancora più semplice ed esemplificativa: uno stupratore non si potrà difendere di fronte al tribunale che lo giudica sostenendo che il suo immondo atto sia giustificato dal fatto che qualcosa di molto simile è compiuto anche da leoni, cani, gatti e cinghiali.
L’uomo è – paradossalmente, per Natura – un animale antropologico. Cosa vuol dire? Che si dà delle norme, all’interno di un determinato contesto di socializzazione. Possono essere giuste o sbagliate, ridiscusse nei secoli, ma ci sono sempre state. È anche questo processo culturale è naturale, o meglio, per dirla con quel genio scientifico – lui per davvero – di Pascal: “Il costume (ma potremmo tradurre anche “l’abitudine” o “la cultura”) è una seconda natura che distrugge la prima. Ma cos’è natura, perché il costume non è naturale? Ho gran paura che questa natura non sia ella stessa altro che un primo costume, come il costume non sia altro che una seconda natura” (Pensieri, 93).
Insomma, se proprio si vuole avvalorare l’omosessualità, meglio farlo su base antropologica più che naturalistica. Meglio dire che la tendenza esiste e, per una questione di quieto vivere civile, sarebbe il caso di riconoscerle diritto di cittadinanza.
Per farla breve, sarà anche encomiabile lo sforzo di Piero Angela per suffragare le posizioni che il PD, con Zan, cerca di portare avanti, ma per un uomo di scienza l’argomentazione usata è più da Pierino, quello incarnato da Alvaro Vitali, che da grande conoscitore della scienza e della storia del pensiero. Ma, del resto, in Natura esistono entrambi, Piero Angela e Pierino.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha scritto per varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi.
Hai fatto veramente una descrizione lucida e imparziale del personaggio televisivo, lasciando da parte emozioni e retorica.
Per quanto riguarda il resto, io posso solo aggiungere che prendere gli animali come esempio per spiegare e soprattutto giustificare il comportamento umano, è un qualcosa di aberrante.
Noi nasciamo come animali, ok.
Poi però sviluppiamo una coscienza, gli animali restano governati dall’istinto e dall’emotività fino alla morte. Se vogliamo considerare l’omosessualità come istinto ed emotività, va bene, ma così facendo non andiamo molto lontano. Meglio farne una questione per l’appunto antropologica, ed affrontarla sul piano razionale, sociale e culturale.