LA SINISTRA? UNA FESTA – (di Davide Cavaliere)
Carola Rackete vestita da pinguino e abbarbicata su un albero, incarna l’essenza della sinistra contemporanea. Pagliacciate mascherate da attivismo sociale e umanitario. Non c’è tema, problema, questione, faccenda, affare, che i progressisti non colgano al volo per allestire il loro carnevale politico. La sinistra è sempre sul pezzo e alla moda.
Sanno unire, con fantasia, la festa e l’impegno. L’aperitivo diventa “ecofriendly” con bicchieri e cannucce di carta riciclata, il concerto punk diviene “gayfriendly” e il pranzo con gli amici si trasforma in “azione antifascista”. All’inizio della pandemia, quando la sinistra non era composta ancora da fanatici delle mascherine, i militanti della suddetta organizzarono “aperitivi di solidarietà” verso la comunità cinese e “cene contro gli stereotipi”. Un anno fa, all’apice del fenomeno Greta, riempirono le strade cantando e ballando per Madre Natura.
Tutto ciò che i “sinistri” mettono in piedi dev’essere conviviale, divertente e ballerino. Le “feste dell’unità” le hanno inventate loro. Hanno avuto la brillante idea di mescolare la prosa pedante di Marx ai tortellini, il compagno Lenin al lambrusco. Il carnevale è al cuore della sinistra. La rivoluzione, dopotutto, cos’era? Una festa sanguinaria, un valzer di teste mozzate, con lo scoppiettare dei fucili e i canti propagandistici.
La società del presente è una rivoluzione permanente, una gigantesca festa dell’unità perpetua. La disneyland progressista è ricolma di appelli alla bontà, petizioni online, “piazze” che intonano “Bella Ciao”, tribù urbane, servizi culturali, reti di convivenza, rivendicazioni, nuovi diritti, Zulù e Rom che vogliono essere abbracciati e introdotti nel party collettivo.
L’enorme pustola esultante della sinistra, talvolta, esplode e sommerge tutto con un pus zuccheroso. La vittoria di Biden ne è un esempio: felicità globale in filodiffusione. Per l’occasione, i toreador del Bene hanno messo in piedi un veglione mondiale.
Da Greta a Joe, ogni occasione è buona per “stare insieme”. La nostra civiltà va dividendosi in due sole categorie di uomini: ebeti gaudenti e guastafeste.
Davide Cavaliere
https://www.youtube.com/watch?v=GtEDjHmJXJI
Guzzanti l’aveva già detto più di dieci anni fa, ma siccome fa il comico nollo si prende sul serio…