|  |  | 

LE AVVENTURE POLIAMOROSE DI ELISABETTA SPANU, IN “LA TERZA NOTTE CON IL GATTO” (di Marco Landi)

Ve lo dico subito: preferisco una zoccola etica a una stronza epica – per chi non lo sapesse, la prima figura è quella delineata da Dossie Easton e Janet W. Hardy, nell’omonimo testo che fa da sfondo filosofico al romanzo (“Insomma, una vera zoccola, ma sicuramente non etica. Ecco perché! Non mi sarei potuta definire poliamorosa sino a quando non avessi scelto di vivere tutti i rapporti in maniera consapevole con il consenso di ognuna delle persone coinvolte e sino a quando non avessi posto l’accento su trasparenza, eticità accettazione al rispetto di chi ci è vicino”). 

CONTRIBUISCI ANCHE TU A SUPPORTARE IL NOSTRO GIORNALE 
Caro amico lettore, come potrai immaginare, dietro questo blog ci sono diverse persone che collaborano agli articoli che tu quotidianamente leggi. Se desideri supportare la nostra attività, ti saremmo grati se volessi dare il tuo sostegno all’Iban IT53E3608105138290082390113. L’intestatario è Matteo Fais. Grazie di cuore, La Redazione.

Ho letteralmente bevuto La terza notte con il gatto (Arkadia) di Elisabetta Spanu, in poche ore. Libro ansiogeno e allo stesso tempo da terapia d’urto, fatto di parole finalmente libere di una donna libera, dominata soltanto in parte da residui di sensi di colpa inculcati a nostra insaputa dalla atavica cultura cristianocentrica. Fosse nata duemila anni fa, avrebbe frequentato i gladiatori del Colosseo senza alcun senso di colpa (“Ma quanto eravamo confusi! Juan aveva le sue storie, ne ero certa, ma non riuscivo a esserne gelosa, schiacciata com’ero dai sensi di colpa”).

La trama va così: Flavia, la protagonista,  è obbligata a rientrare in Sardegna, per motivi di lavoro, dopo tanti anni vissuti in Spagna con la sua famiglia. Gli eventi che la vedono protagonista la inducono a riflettere in prima persona su temi esistenziali come l’amore, il poliamore, la morte, la monogamia, il sesso e su alcuni più prettamente femminili come la menopausa e la maternità. Per ogni evento o riflessione che sorge, comica o tragica che sia, la protagonista ha sempre bisogno di confrontarsi con le donne della sua linea matrilineare: mamma, nonna e soprattutto figlia (Lena, per la madre Sciolli), ognuna delle quali ha sempre avuto un ruolo ben preciso nella sua esistenza di donna storicamente irrequieta e in perenne contraddizione (“Dovevo ricordare di chi fossi figlia, nipote e mamma, e camminare a ritroso in linea matrilineare, per chiedere permesso. Un imprimatur solidale dalle donne della mia vita prima di autorizzare a pubblicare qualsiasi mio scritto. Dovevo ricordare in che modo diverso fossero venute al mondo, il colore, la lunghezza delle loro gonne, le parole di sesso che forse avevano sentito e quelle che forse non avevano mai sentito”). 

È uscito il tredicesimo numero di “Il Detonatore Magazine”: https://www.calameo.com/read/008031206475e701d32fd

Flavia racconta cosa comporta il continuo inevitabile scorrere del tempo per una generazione di donne formatasi negli anni ’70: la vita in continuo transito, i dubbi su come affrontarla (“Più che confusa ero in pieno transito. Non riuscivo più a raggiungermi con tanti movimenti […] Mi sembrava di stare bene sempre e solo nel momento in cui mi muovevo per raggiungere quell’altrove, che era assente nel preciso momento in cui cercavo di raggiungerlo”).

Brava. Bravissima. Comincia con una morte virtuale e chiude con una morte reale. Ma è proprio il mescolare le fantasie amorose da megabyte a quelle vissute da Flavia a dare forza narrativa al tutto: leggerezza, meraviglia, esperimenti confessati e inconfessabili paure, confusione e analisi lucide. 

Quarta uscita per la collana “Scavi Urbani”: Psicosi dei giorni pari e dispari, di Fabio Orrico (prefazione di Viviana Viviani). Disponibile in formato cartaceo ed ebook:
(cartaceo 10 euro)
(ebook 5 euro – gratuito per gli abbonati a Kindle Unlimited)

Gli uomini, noi uomini, siamo sempre un contorno. Contorno necessario, ma non indispensabile. Ci piacerebbe essere attori protagonisti, sempre maschi alfa, sempre pronti a spararla più grossa appena fuori dalle lenzuola. Certo, in qualche modo ci siamo, pronti perfino a essere emotivamente utili in molti casi e, in altri, soltanto totem silenti (“‘Nonna cosa ne pensi di uno o più mariti?’. ‘Uno vale l’altro hija! Alla tua età scordati passioni ed emozioni e inizia guardare la tv tenuta per mano con un marito”; “Già sentivo il crocicchio dei maschietti sussurrare se la dava o non la dava. Se la dava era troia, se non la dava era stronza. Nulla di nuovo all’orizzonte”).

È uscita la seconda raccolta poetica di Matteo Fais, Preghiere per cellule impazzite (Connessioni Editore, collana “Scavi Urbani), ed è disponibile in formato cartaceo e ebook:
(cartaceo 12 euro)
(ebook 5 euro – gratuito per gli abbonati a Kindle Unlimited)

Insomma, in questo libro, la vera forza sono le donne, da Canela a Clara, Nina, passando per la giovane e surrealista Sciolli, arrivando, infine, alla pragmatica nonna (“Raccontami un’altra volta di quel giorno che pedalavi in bicicletta sul ponte Golden Gate di San Francisco e ti sei improvvisamente sentita gli occhi pieni di sabbia. Ardevano quando hai capito che la graziosa coppietta che pedalava in tandem davanti a te aveva lanciato le ceneri di un’urna cineraria sopravvento. Quasi quasi andavi a sbattere su un bel cavo di acciaio, ma l’unica cosa che ti è venuta in mente era che potevi vedere il mondo con gli occhi di un morto sconosciuto. Ho bisogno dei tuoi assurdi e speranzosi aneddoti di vita, figlia mia”).

Terza uscita per la collana “Scavi Urbani”: Il cielo è uno straccio sporco nella stretta della materia, di Luca Parenti (prefazione di Matteo Fais). Disponibile in formato cartaceo ed ebook:
(cartaceo 10 euro)
(ebook 5 euro – gratuito per gli abbonati a Kindle Unlimited)

Insomma mamme, figlie, amiche, amanti dalla stabilità tutta da verificare, donne sempre in transito e sempre alla ricerca dell’amore declinato in tutte le sue sfaccettature – il sesso su tutte. Ma non sesso fine a se stesso: proprio inteso, invece, come appagamento, gioia, gioco, allegria della coscienza. Sesso come ricompensa di una vita materiale fatta di complicazioni, cinismo, egoismo. Godere deve far parte della vita. E quella raccontata da Flavia è fatta di paure rimosse, golosità sessuali che si mescolano a dolcissimi ricordi d’amore: Juan, lo psicologo che compare nel testo, non ha capito un cazzo. Io l’avrei mandato nei campi a cercare mariposas (farfalle), dopo appena la prima seduta (“Lo psicologo si chiamava Juan, come mio marito. Potevo quindi fare confusione tranquillamente, una vita piena di Juan e il processo di transfer assicurato al quadrato. Soltanto per questo motivo gli avevo perdonato l’orrenda metafora della farfalla con le ali spezzate”).

Ultimi appunti: primo, l’autrice ha fatto bene a sottolineare  il carattere barroso (caparbio) di Flavia, forgiato tra la terra emersa di Sardegna e il  mare che la circonda. I sardi si portano appresso questa insularità non solo nel fisico, ma anche nella mente e l’autrice ha compiuto un atto dovuto perciò a chiarirlo, fin dal principio, forse per mettere in evidenza un aspetto importante, la determinazione. 

ACQUISTA il nuovo romanzo di Matteo Fais, Le regole dell’estinzione, Castelvecchi.
AMAZON: https://www.amazon.it/regole-dellestinzione-Matteo-Fais/dp/8832828979/
IBS: https://www.ibs.it/regole-dell-estinzione-libro-matteo-fais/e/9788832828979

Secondo: piccolo eccesso di citazioni colte che fanno un po’ troppo Anni Settanta – mancava solo Marcuse – che, forse, ai vecchi compagni che ora tifano per  Giorgia (Meloni, of course) suppongo diano un po’ fastidio.

Insomma, questo libro è una discussione tra donne in camera caritatis, ma potrebbe servire anche  a noi uomini per illuminarci un universo che non riusciamo a vedere o che facciamo finta di non capire.

Marco Landi

Biografia

Marco Landi, 76 anni, sociologo, giornalista per oltre 40 anni, è stato redattore de La Nuova Sardegna di Sassari e de La Nazione di Firenze prima di concludere la carriera da capo redattore de L’Unione Sarda.

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *