Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

IL MONDO È PIENO DI MALATI DI MENTE CHE CREDONO NEL DIAVOLO (di Matteo Fais)

Inutile dire che siamo nel 2024, in un mondo secolarizzato, tecnologico, liberato. Purtroppo, da qui all’eternità, la madre dei cretini sarà sempre incinta – no, non è un’iperbole: i cretini fanno sempre più figli delle persone intelligenti, questo è un dato.

Infatti, aprendo X (ex Twitter), ieri, tra gli hashtag di tendenza, c’era proprio Satana. E la cosa non vi sorprenda: quest’estate, dopo la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi, si è parlato di rappresentazione demoniaca – se ne blatera continuamente sui social. Pure Papa Francesco si è esibito, di fronte ai fedeli, in uno sproloquio in cui delirava sulla presenza del demonio tra noi, a mezzo di maghi, spiritismo, astrologi, venditori di fatture, amuleti, e, manco a dirlo, pornografi (“Perché qualsiasi telefonino ha accesso a questa brutalità, a questo linguaggio del demonio: la pornografia in rete”).

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E, dato che il Pontefice è attento ad accattivarsi il pubblico e i like di quest’ultimo, anche quello complottista, invece di ricordare ai buoni cristiani il dovere di essere moralmente retti, ha ben pensato di assecondarli dicendo che “Non possiamo conoscere con precisione dove finisce la sua azione e inizia il nostro proprio male”, così, ogni volta che potranno, in luogo di riconoscere le proprie colpe, sapranno bene su chi proiettarle.

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Davvero, la cosa non vi stupisca. Il rapporto con la superstizione è un po’ come quello con la tecnologia: in un mondo in cui ci sono bambini di tre anni in grado di acquistare qualcosa con il telefonino, esistono quarantenni che non sanno ancora mandare un’email; similmente, malgrado la secolarizzazione, c’è gente che è rimasta ferma al Medioevo, pur essendo nel Nuovo Millennio, e non si tratta certo di menti geniali alla San Tommaso D’Aquino.

In un universo in cui uno scienziato americano può scambiare informazioni, per la lotta contro il cancro, con un giapponese o un italiano, in tempi strettissimi, c’è ancora chi attribuisce agli ebrei qualsiasi male ed è convinto che la cultura woke sia finanziata da loro – cosa assurda, tra parentesi, visto che il popolo in questione è tra i più conservatori.

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La situazione ricorda molto da vicino il pericoloso clima di isteria collettiva che attraversò l’America, tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, e che è passato alla storia con il nome di Satanic Panic, una sorta di nuova caccia alle streghe, in chiave ultramoderna.

Anche allora, malgrado non ci fossero ancora i social ma solo i media mainstream, fu tutto un fioccare di accuse infondate, di paranoie diffuse e via dicendo. Nei decenni, tutte le imputazioni sono cadute, ma tanta gente innocente ci ha rimesso la vita e la propria libertà. Sembra assurdo da pensare, eppure è accaduto. Anche quando crediamo di vivere in una realtà aperta, civilizzata e finalmente libera da tutte le follie che hanno caratterizzato il passato, non bisogna mai dimenticare che tra noi esistono persone che, non si capisce per quale motivo – forse perché il lavoro è divenuto troppo leggero e non si fatica più nei campi –, coltivano convinzioni malate e totalmente fuori da qualsiasi logica.

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Purtroppo, peraltro, il nostro tempo ha sdoganato la follia: come ci si può svegliare e, a seconda dell’umore del giorno, dichiararsi uomo o donna, così è possibile sparare cazzate, senza mai portare alcuna prova, su diavoli ed ebrei tramanti contro l’Occidente. Insomma, è presto per dormire sonni tranquilli e dichiarare l’inizio di una nuova era felice.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)

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