È NECESSARIO RENDERSI CONTO DI COME SI SONO RIDOTTI I MASCHI IN ITALIA… CHE COMMENTANO GLI STATI DI MARTINA SMERALDI (di Matteo Fais)
È assolutamente necessario rendersi conto di cosa sono divenuti i maschi nel nostro Paese. Basta vedere qualsiasi pagina di una donna che pubblichi foto scollacciate della propria persona per rendersi conto che qualcosa non quadra – a quanto pare, a giudicare dai commenti, anche nelle nazioni di lingua spagnola.
Si può, per esempio, prendere visione di uno stato, esternato su X, dall’attrice porno Martina Smeraldi, che recita quanto segue: “Come faccio a spiegare in modo carino al tipo che mi piace che vorrei rinchiudermi in una stanza con lui per una settimana senza vedere la luce del sole e farmi scopare fino a perdere i sensi? Tutto questo senza che lui pensi sia una pazza ninfomane. Cosa che in realtà sono”.
Naturalmente, è poco interessante concentrarsi sul post in sé che, insomma, proviene da chi proviene e dice ciò che dice (in pubblico). La cosa interessante sono i commenti. Come asserisce uno di questi: “Il tragico è che c’è anche chi le risponde seriamente”. Si potrebbe aggiungere che, ancora più tragico è che qualcuno pensi al tweet come a qualcosa che non sia una provocazione per far rizzare i cazzi, ma a una faccenda seria, su cui discettare.
Questi sono gli uomini in età fertile, in Italia, dei miserabili morti di fica, a cui basta anche uno stimolo minimo per avere una eiaculazione precoce, immaginando – o meglio vedendo la foto – di un culetto come tanti. Come possono generazioni simili industriarsi per la Patria, servire la Nazione, fare qualcosa di buono per il proprio Paese?
Sono abbastanza chiari i danni cagionati da quella Legge idiota, denominata con il nome della Senatrice Merlin, che ha reso i nostri connazionali degli irriducibili segaioli. Hanno liberato le donne, costringendo il desiderio maschile entro una morsa mortale, castrante.
È palese che questa Penisola ha la necessità di riaprire le case di tolleranza. Troppa gente è estromessa dal magico gioco sessuale e ha necessità di trovare sfogo, in un modo o nell’altro. Se non vogliamo finire come l’America e ritrovarci i giovani che entrano nella propria scuola per sparare sulla folla, in preda a una rabbia cieca, bisogna dare a ognuno la possibilità di vedere soddisfatto un bisogno che – è il caso di ammetterlo una volta per tutte – risulta essere assolutamente primario.
In un mondo basato sul desiderio e la sua costante sollecitazione, è assurdo che, almeno pagando, i più siano tenuti a debita distanza dal piacere. Del resto, il capitalismo è inclusione. Il mercato crea sempre situazioni che vengono incontro a bisogni delle più diverse classi sociali. Oggi c’è il prosciutto a 40 euro al chilo, per chi se lo può permettere, come quello dei discount a 1 euro a confezione. Così deve essere per il sesso. Scopare, che che ne dicano le femministe, è un diritto di cui, ogni maschio che tale voglia dirsi, deve poter usufruire.
Non si può ridurre un’umanità maschile che avrebbe, in prima istanza, da lavorare e produrre, generare benessere e prosperità, a questa massa immonda che diventa pazza per una fighetta trascurabile come la Smeraldi. Il mercato deve generare benessere diffuso e soddisfazione generale – che non potrà mai essere assoluta, ma deve almeno lenire la pena, come la medicina. Dunque, riapriamo i casini. Ciò che si vede sui social è l’assenza di dignità più totale. Oramai, gli uomini sono ridotti alla parodia di sé stessi, non potendosi sfogare in modo sano. Questa gente va salvata.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
Tanto poi tirano fuori la storia della validazione e non se ne esce più. L’articolo in sé è condivisibile al 100% ma la maggior parte degli uomini che non fa sesso ha prima di tutto problemi relazionali.
Di fronte a un simile post non c’è eccitazione che tenga… questa scema andava solo mandata a cagare!
Io mi candiderei per provare ad accontentarla, rischiando la vita