COME FREGHERANNO I SOVRANISTI SULLA QUESTIONE “CARNE COLTIVATA” (di Matteo Fais)
Conoscete il famoso detto “fatta la legge, trovato l’inganno”? Se capite questo, vi sapete spiegare praticamente tutto ciò che avviene in Italia, un Paese in cui a parole si professano sempre grandi principi (Dio, Patria, Famiglia – rigorosamente tradizionale –, ecc.) per poi far entrare la puttana, che non è lecito far passare dalla porta da cui accede la moglie, dalla finestra – almeno gli Americani hanno la back door.
Ecco, quindi, che tutti sono felici e contenti perché, qui da noi, il Parlamento ha votato contro la possibilità di produrre la cosiddetta carne coltivata. Abbiamo avuto pure il siparietto di quelli di +Europa che si scazzottano con il Presidente di Coldiretti. Proprio una bella sceneggiata napoletana, un melodramma tipicamente italico. Peccato che…
Siamo parte di una più vasta organizzazione, la Comunità Europea, e non potremo opporci alle sue decisioni. O meglio, avverrà più o meno quanto capitato per gli OGM, ovvero organismi geneticamente modificati: in Italia, non si possono coltivare, ma li si può importare. E, infatti, ne facciamo arrivare in quantità esorbitante per dare da mangiare agli animali che alleviamo.
Praticamente una presa per il culo su base industriale, uno specchietto per le allodole perfetto per gli allocchi sovranisti, i quali stanno esultando postando foto di bisteccone, senza sapere cosa hanno mangiato quegli animali per crescere tanto.
L’Italia è veramente un paesone di fessi provincialotti che si accontentano di poco, come delle trovate propagandistiche e demagogiche di Miss Garbatella, la quale è ben conscia del fatto che nessuno andrà a indagare fino in fondo dietro le sue azioni simboliche di lotta che non conducono a un bel niente.
Senza considerare, peraltro e tra parentesi, che pur non producendo propriamente organismi geneticamente modificati, come riferisce “Il Sole 24 Ore”, “invece dell’approccio Ogm, che implica l’ingegnerizzazione del genoma con geni anche distanti da quelli originali, preferisce quello cisgenico o del genoma editing, che sostanzialmente arriva allo stesso risultato – la modifica del patrimonio genetico di un organismo – ma utilizzando il patrimonio genetico di un organismo simile” (https://www.econopoly.ilsole24ore.com/2017/11/10/ogm-non-ci-piacciono-pero-ne-importiamo-e-mangiamo-un-bel-po/?refresh_ce=1). Insomma, senza bisogno di essere degli esperti: avete dato un’occhiata alla frutta che comprate? Davvero, non vi sembra che abbia un aspetto particolare rispetto a quella coltivata dal vecchio zio in un paesino della Sicilia?
Per farla breve, sarà tutto inutile. A parte che Bruxelles non ha dato nessun via libera alla commercializzazione, quindi più che di carne qui si parla di fantasmi, o meglio di aria fritta, al momento opportuno verrà trovato un modo per aggirare il divieto. Come al solito, tanto fumo e niente arrosto.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81
Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14
Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).