BISOGNA LIBERARE L’ITALIA DALLE INFLUENCER, SONO SCROCCONE PROFESSIONISTE (di Matteo Fais)
Ai bei tempi, come tutti sanno e ricordano – se non sono ipocriti -, i gestori di una qualche attività di ristorazione, per ricevere trattamenti di favore dai rappresentanti di quel socio occulto che è lo Stato, erano costretti a offrire cene e manicaretti vari ai tutori delle tasse e alle rispettive famiglie. Niente di strano: l’Italia è un Paese di gente costretta a dar via il culo e di piccoli e grandi magnaccia.
Oggi i nuovi papponi non si nascondono neanche più, anzi sono famosi. Si parla ovviamente degli influencer, gentaglia senza remore morali, che gira di locale in locale, di negozio in negozio, a fare razzia, come i barbari, proponendo presunte pubblicità su Instagram, forti di avere 28 mila coglioni che li seguono.
Queste incommensurabili facce da cazzo, a quanto pare, si sono abituate addirittura ad andare per ristoranti e, in cambio di qualche storia e foto sui social, ottenere pane e companatico, pizza, aragosta, vino e via dicendo. Prova ne sia quanto successo e denunciato da Errico Porzio, noto gestore di diverse pizzerie che, sempre dai social, senza rivelare il nome, rilancia una storia postata da una influencer, durante una visita in uno dei suoi locali: “Ciao ragazzi, grazie ancora per la pizza personalizzata […] Mi sono trovata costretta ad eliminare foto e video delle mie storie perché, come immaginerete sicuramente, per me è lavoro. Non sponsorizzo gratuitamente aziende, al massimo mi occupo di scambio merce/servizio. Dunque recensisco positivamente l’azienda o il prodotto da sponsorizzare in cambio del servizio o del prodotto stesso offerto GRATUITAMENTE. Apprezzo la vostra cordiale accoglienza, però insomma, capirete che il lavoro è lavoro! Immaginavo di strutturare una collaborazione reciproca ma dal momento che questo non è avvenuto, mi sono trovata costretta ad eliminare i contenuti. Arrivederci, ci rivedremo” (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0UNhapsYVvmR8gWAyT528UxbPb99axMBmsTk4kFLnEp2Q2GfccXTLV2gYPMhngzoZl&id=100064667950479). Il tragico è che lo chiama pure “lavoro”!
Vi rendete conto?! Eppure, sono sempre di più. E voi prestate loro ascolto. Credete nelle parole di gente che recensisce positivamente un ristorante solo perché è riuscita a mangiarci a sbafo. E similmente fatte con quelle squallide canaglie di bookinfluencer che vi mostrano caterve di libri che mai e poi mai avrebbero potuto leggere in un mese, neppure dedicandosi a tale attività da mattina a sera.
Se il proposito dei Futuristi era “liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologhi, di ciceroni e d’antiquarii”, il nostro, oggi, deve essere di sabotare l’osceno mercato di scambi di favori tra imprenditori alla fame e influencer affamati. Se avete un amico che vive del contagio di queste influenzanti, bullizzatelo, sputategli in faccia, fatelo sentire il coglione che è. Purtroppo, non resta altra via.
Se la gente non si sveglia, se non smette di dare credito a chi va avanti a credito ovunque, che non è garanzia di nulla, perché promuove senza alcuna imparzialità di giudizio e forte di nessun titolo per stare in una posizione da esaminatore, non ne usciremo.
È già terribile che si sia arrivati a questo punto, trovarsi nella morsa di 4 fasulle che cercano di estorcere cene, libri, gioielli, e indumenti e di un pubblico che è così basso da credere a gente che sta al suo livello, invece di guardare in alto.
P.S: lo spumeggiante commento di Errico Porzio: https://fb.watch/n8tr9_YKE_/
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.