Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’ITALIA CHE SI FORMALIZZA PER UN PAIO DI ADESIVI GOLIARDICI (di Matteo Fais) 

L’Italia è un Paese di demo-comunisti-cristiani, di femministe e maschilisti che si indignano per tutto, noiosi come pochi altri e vagamente sessuofobi – del genere che canta De André in Bocca di Rosa, cioè ossessionati da un’idea di purezza asfissiante e dai messaggi perturbanti che potrebbero insinuarsi nella mente dei fanciulli, ma sempre alla ricerca di una pompinara particolarmente generosa e disponibile.

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Infatti, non può che venire da sorridere per lo sdegno suscitato da questa festa svoltasi a Borgo Macra, provincia di Cuneo, in cui, a fine serata, sono stati distribuiti adesivi goliardici con scritte quali “Sculacciami”“Legami tutta””Ingoio tutto” e altre simpatiche stronzate senza peso. I genitori si sono indignati, il Comune ha tolto il patrocinio, il DJ si è scusato… Ma andate a cagare! Che palle!

Ciò che fa scompisciare è che, poi, i loro cari figlioletti entrano su Instagram dove è tutto un florilegio di culi, tette e tatuaggi che si vede di meno e di più castigato su EscortAdvisor. Come se, peraltro, tutte queste estetiste da 800 euro al mese, che postano foto fatte durante vacanze in hotel faraonici e barche a vela che solcano il Mediterraneo, si permettessero tutto ciò con quel che guadagnano e non perché la danno allo sugar daddy di turno.

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Meglio lasciar perdere, meglio non parlarne. Sono tutti caduti dal pero e nati avantieri. Lo Stivale è quel posto in cui, quando i due vedovi si incontrano in piazza, raccontandosi le reciproche tristezze, uno consiglia all’altro un casino dove recarsi, gli dà il numero di telefono e il tariffario, ma alla domanda “Tu ci sei stato?” risponde sempre di no.

L’indignazione è sport nazionale, modus vivendi e cartina di tornasole dell’ipocrisia diffusa. Come se qualcuno avesse costretto manu militari le tipe ad appiccicarsi l’adesivo sopra il culo – e senza considerare che le stesse, probabilmente, hanno un tribale non troppo lontano. Ma pare che quel “ESCILE”, incollabile sulla maglietta, sia qualcosa di moralmente intollerabile, per quanto giocoso, mica come le ragazze in spiaggia con il sedere nudo, le bocce di fuori e il cuore tatuato in mezzo ai seni – “ehi, #iononsonocarne, anche se la mostro”.

Tutte queste pazzie femministe, metooiste, ecc., stanno riportando in auge un clima castrante stile anni ’50, o forse anche peggiore. Molte si fanno OnlyFans, per tirare su 500 euro, vendendo foto di piedi – cavoli loro, per carità -, e poi si grida allo scandalo per tre adesivi distribuiti in una notte di fine estate, quando il tasso alcolico aveva già raggiunto vette da far esplodere l’etilometro. 

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A leggere certe notizie, verrebbe voglia di salire in macchina, con un qualche amico buontempone, dopo aver fatto il pieno di vino nero, e girare per la periferia, con i finestrini giù, lanciando, con plateale gesto della mano, baci alle puttane, cantando nel mentre “C’era un cartello giallo, con una scritta nera, diceva ‘Addio Bocca di Rosa, con te se ne parte la primavera’”. E, perché no, in un impeto futurista, quel cartello scriverlo davvero e appenderlo su tutti i muri della città.

Matteo Fais 

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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Email: matteofais81@gmail.com

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Un commento su “L’ITALIA CHE SI FORMALIZZA PER UN PAIO DI ADESIVI GOLIARDICI (di Matteo Fais) 

  1. spero di farti un piacere dandoti del tu e scrivendo un piccolo commento .ti seguo da solo due giorni. sei stato una scoperta interessante in un mondo (quello dei social e del web) spesso banale e scontato. quello che scrivi è accattivante anche quando “scurrile”. interessante l’approccio. concordo su quasi tutto.

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