GLI ORCHI DELLA SINISTRA – CI STANNO GRADUALMENTE ABITUANDO ALL’ORRORE (di Davide Cavaliere)
Una bambina, maglietta e mutandine, il volto orientato verso lo spettatore e una stanza piena di metaforici “volatili”. Un’immagine ambigua, che viene subito dopo quella usata dalla casa automobilistica Audi, che ne ritraeva una appoggiata al nuovo modello di una vettura, mentre mangiava una banana. Poteva addentare una mela, una fragola, ma no, proprio una banana, simbolo fallico per eccellenza. Così come la bambina usata per promuovere la Mostra di Venezia poteva essere collocata in una stanza piena di marmotte, ma no, uccelli a tutto spiano. Una voliera.
Qualcuno potrebbe accusare di eccessivo freudismo, di veder simboli turpi ovunque, pure attorno agli innocenti. Verrebbe da chiedersi se davvero trovano normali foto colme di allusioni sessuali. “Sono solo bambine” affermano. Ma il nostro turbamento non è di natura sessuale, bensì morale. Non è il corpo infantile a scandalizzarci, ma il suo mostruoso impiego e, soprattutto, perché sappiamo da dove arriva questa provocazione.
È dalla fine degli anni Sessanta che la sinistra tenta di sdoganare la pedofilia, spacciandola per liberazione dei fanciulli, per espressione artistica e attivismo antifascista. L’immagine della salottiera e progressista Mostra di Venezia è solo l’ultimo atto di un teatro dell’orrore che ha visto andare in scena La Loi de la pudeur di Michel Foucault, le opere di Mario Mieli, Hugh Hefner che pubblica su Playboy le foto di una bambina nuda, Louis Malle che gira Pretty Baby, Tony Duvert, il guru del Sessantotto René Schérer che predica la pedofilia, Matzneff e una scia infinita di discepoli di Sade e apologeti dell’erotismo dei bambini. Tutti, ma proprio tutti, membri dell’aristocrazia intellettuale della sinistra. Il mondo ha poca memoria. A “Il Detonatore”, invece, non abbiamo dimenticato che la sinistra difese Otto Muehl, condannato nel 1990 per abuso sessuale su minori, e lo proclamò martire del bigottismo borghese.
La “liberazione sessuale” totale, integrale, assoluta promossa dal Sessantotto in poi ha come esito inevitabile la sudditanza dei bambini agli adulti, la normalizzazione della pedofilia e, infine, “il diritto dei bambini alla sessualità”, formula con cui si è tentato di legalizzare la cannibalizzazione sessuale dei fanciulli da parte dei loro predatori. La sinistra, oggi, ci ritenta. Diffondere una pedofilia velata, morbida, abituando l’occhio e il pensiero alla sua presenza. Anestetizzare la coscienza per assuefazione e abitudine, al fine di rendere accettabile l’inaccettabile.
Ci chiediamo cosa aspetti il Dio veterotestamentario a far piovere fuoco sui preparatori della nuova Sodoma, infinitamente peggiori degli abitanti della prima. Siccome dall’alto non arrivano segnali, ci auguriamo che affondi la Mostra di Venezia e con essa tutti i sadofili, i sadolatri, gli orchi per i quali il cielo non spreca una fiammella.
Davide Cavaliere
L’AUTORE
DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais, del giornale online “Il Detonatore”.
“Anestetizzare la coscienza per assuefazione e abitudine, al fine di rendere accettabile l’inaccettabile”. La finestra di Overton e’ lo strumento essenziale per il lavaggio mentale di massa.
Sade non può considerarsi pedofilo in quanto all’epoca era consueto il matrimonio con adolescenti (14-15 anni in su). Oltretutto nelle sue lettere, vere, frutto di vera esperienza (e non parliamo quindi di fantasie letterarie) egli si mostrò persino inorridito della prostituzione maschile e femminile di minori over 6 a Napoli.
Credo che si dovrebbe conoscere un argomento prima di discuterne.
Cordialmente.
Per il resto condivido quanto generalmente espresso nell’articolo, essendo anche mutati i tempi e le pratiche matrimoniali e familiari, almeno in Occidente.
EMMAMMAMIAAA !!
Stavo per leggere il suo articolo su Comedonchisciotte, poi pero’ prima ho voluto capire , come faccio sempre , chi fosse lo “scrivente” e mi sono soffermato un attimo su un altro articolo, quello del manifesto della mostra di Venezia che come inizio mi sembrava anche ragionevolmente interessante , ma dopo EMMAMMAMIA !,
Meglio che l’abbozzi qui, che le sue argomentazioni fanno paura (che è un eufemismo compassionevole)