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LIBRI DA RISCOPRIRE – “TOKYO DECADENCE”DI RYŪ MURAKAMI (di Matteo Fais)

“Quando faccio la doccia dopo il lavoro, le zone del sedere e della schiena sulle quali l’uomo ha versato la cera diventano calde, e se le guardo allo specchio vedo comparire piccole macchie graziose. Mi piace il dolore di queste macchie rosse. Vanno a sovrapporsi ai segni dei fuochi artificiali sulla veranda della mia casa…

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PERCHÉ LA BANALITÀ DEL MALE È MOLTO PIÙ BANALE DI QUANTO SEMBRI (di Matteo Fais)

Nella rappresentazione classica, iconografica, il nazista è un individuo alto, dal capello inderogabilmente biondo, che indossa un’uniforme militare. Tutto di lui, dalla postura al rigore della pettinatura, lascia trasparire un odio sordo e senza appello alla pietà. Uccidere l’ebreo è per lui una ragione di vita, un destino, proprio come la pistola fa pensare allo…

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SQUID GAME NON È ANCORA GUARDARE IN FACCIA IL MALE (di Matteo Fais)

“Sai, la gente è strana”, dicono i bellissimi versi di quella canzone interpretata da Mia Martini. Per prenderne atto, basta guardare ciò che attira la sua attenzione. Certo si tratta di qualcosa che, è appena il caso di ricordarlo, spesso viene suggerito da un algoritmo che tutti accolgono quasi con gratitudine e accettano senza la…