SE LA PAROLA DELL’ANNO, PER LA TRECCANI, È “FEMMINICIDIO”, SIAMO MESSI PROPRIO MALE (di Matteo Fais)
Le parole definiscono il mondo e di conseguenza anche le sue superstizioni, creano fantasmi. “I limiti del mio linguaggio sono anche i limiti del mio mondo” dice il filosofo Ludwig Wittgenstein, ma si potrebbe anche sostenere che con una semplice parola si può generare un universo – o metaverso? – che nessuno ha mai visto,…