“GRIDA DAI TETTI IL SUO AMORE PER ME”: IL TESTO DI MARINA CVETAEVA E GEORGIJ EFRON, TRA ARTE, DOLORE, FUGHE E ORRORE SOVIETICO (di Marco Pianti)
Il 31 agosto del 1941, Marina Ivanovna Cvetaeva iscrive il suo nome nel calendario liturgico della poesia russa. La donna, finita in miseria, compie il gesto estremo, affidando la propria testa tormentata e nevrastenica a un cappio assicurato a un gancio nella sua stanza di Elabuga, in Tataria, dove era stata evacuata insieme a Georgij…