Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

CARA SELVAGGIA, CI HAI ROTTO IL TROTTOLINO AMOROSO (di Clara Carluccio)

Braccia rubate all’onanismo – o forse no – quelle di Selvaggia Lucarelli, colei che ha arricchito il nostro sapere con la sua grottesca esegesi della vera dittatura: se fossimo sotto regime, “non potreste stare in piazza ad urlare le vostre cazzate”. Furono queste le ecumeniche parole della Contessa. Come se fior fior di pensatori non avessero già chiarito che la dittatura non si manifesterà più con mezzi coercitivi, ma persuasivi – certo, per esserne a conoscenza, bisognerebbe aver studiato e non ballato sotto le stelle.

Da Gramsci alla Lucarelli. Se questa è la nuova generazione di ideologi a cui fanno riferimento i progressisti, direi che la Sinistra, sul piano filosofico, ha raggiunto la bancarotta intellettuale. Censura di profili e commenti Facebook di chi contesta il Governo, violazione dei diritti umani e costituzionali, incessante propaganda e istigazione all’odio verso i cosiddetti no-vax, ricatto di Stato… Per Selvaggia, non sono sintomo di dittatura. 

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Due cose, ormai, sono certe: primo, sembra tenerci particolarmente a fare propaganda per il vaccino; secondo, lei fa venire la nausea. Parafrasando un’altra sua perla intellettuale, tutto quello che commenta, lo trasforma in poltiglia. 

È appena ricominciato Ballando con le stelle, ma la sapiente giudicessA ha già fatto trasparire che sarà un’edizione molto sofferta. Come ogni anno, prende di mira qualche concorrente a caso – essendo lei donna scomoda, rivoluzionaria, portatrice di verità e giustizia. 

In ragione della positività al tampone di Mietta, la nota cantante del “du du du, da da da”, la Selvaggia si è sentita in dovere di domandare a questa se fosse vaccinata. Mietta non si è espressa né a favore né contro la vaccinazione, ha solo precisato di non essere nelle condizioni ideali per sottoporvisi

Nonostante ciò, la sempre cordiale e comprensiva Lucarelli ha ribadito – malgrado l’innocente programma di puro intrattenimento – tutte le menate sulla sicurezza e il contatto fisico, con cui sono state completamente irretite le menti delle persone, senza inoltre porsi il minimo dubbio di aver messo in imbarazzo una persona con la sua ramanzina non richiesta. 

I connazionali senza vaccino, a suo avviso, non dovrebbero più lavorare, solo tacere, stare a casa. Ma lei può rivendicare la sua fantomatica legislazione per cui “domandare è un diritto”. Ricordiamo alla tuttofare – blogger, influencer, conduttrice radio, indossatrice, giornalista, giudicessA – e tutto sapere che, prima della sconvolgente era Covid, nessuno si permetteva di fare domande, a chicchessia, riguardo il suo stato di salute. Nessuno si sognava di chiedere se avessimo l’Aids, l’epatite, un tumore, e non si veniva discriminati per questo. Non si domandava che farmaci assumessimo, quanti e quali vaccini risultassero sulla nostra fedina sanitaria perché, come ricorda Mietta e il movimento 1000 avvocati per la Costituzione, la privacy è tutelata dalla legge

La Lucarelli, più che allo stato di diritto, si affida ad un detto popolare: domandare è lecito, rispondere è cortesia. Stando a questo, verrebbe quasi da chiederle perché lei non se ne vada a fare in culo, ma lasciamo perdere. Va bene che oramai si sente discutere, con una naturalezza anormale, riguardo la marca dei vaccini e numero di dosi fatte, anche per strada. Selvaggia non aggiunge e non toglie niente al delirio generale. 

Non i complottisti, bensì gli avvocati, insistono sul fatto che sia nostro pieno diritto non rispondere a certe domande. La giornalista, in virtù della professione che svolge, dovrebbe, quando le avanza un po’ di tempo, mettersi al corrente dell’ormai ufficiale correlazione tra la morte della povera Camilla Canepa e il vaccino Astrazeneca. Viene menzionata solo questa ragazza in quanto primo decesso riconosciuto, ma è unicamente una delle numerose morti improvvise tra le persone giovani e sane. Anche gli effetti avversi sono ormai innumerevoli. 

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Burioni, il nostro luminare, ha dovuto ammettere che le miocarditi possono insorgere in seguito al vaccino. “Benigne” le definisce lui, eppure, una volta, con il cuore non si andava così leggeri. Provasse a convincere Francesca Marcon, ex pallavolista, ritiratasi dalla carriera sportiva a causa dei disturbi sopraggiunti dopo la somministrazione del siero: “non sono una no-vax, ma di fare questo vaccino non sono mai stata convinta. Adesso, chi paga per i danni?”. Nessuno, è la triste risposta. Ma non è tutto, si viene anche derisi e insultati. Come dice la Lucarelli, sono tutte “cazzate”.

Comunque, Selvaggia ha lasciato Il Fatto Quotidiano, perché in cerca di “sfide più audaci”. Suona un po’ come la moglie cornuta che divorzia “consensualmente”, per mantenere quel non so che di dignitoso. Fatto sta che, ammorbare il pubblico e i concorrenti di Milly Carlucci, più che una novità, sembra l’ennesimo dejavu – ah, i suoi memorabili litigi. La barboncina perde il pelo, ma non il vizio. Una domanda, visto che le piacciono: ma, con tutte le critiche e le querele che colleziona, come mai non si è ancora levata di torno? Perché ci tiene tanto a romperci il trottolino amoroso?

Clara Carluccio

Un commento su “CARA SELVAGGIA, CI HAI ROTTO IL TROTTOLINO AMOROSO (di Clara Carluccio)

  1. Grazie!
    Articolo,a dir poco,fantastico.
    E’ cio’ che penso da un bel po’ della Lucarelli, che, dall’alto della sua postazione di giudiCessa, sentenzia sulle vite altrui.

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