SECONDO BURIONI, PUZZIAMO. BENE, CHE CI BACI IL…, ALLORA (di Clara Carluccio)
Niente, sfilare al festival di Venezia, non lo ha migliorato – a Burioni, intendo. A quanto pare, se non sbava ogni giorno la sua opinione scientifica sui no vax, è come se non respirasse, o non facesse la cacca. Lui Twitter lo prende molto sul serio, come lo studente elementare che, ai tempi in cui era bambino, passava la domenica a vergare i suoi pensierini infantili da consegnare il lunedì mattina.
Bassetti, per lo meno, dopo essere entrato nella cerchia dei Nobili Protettori del Salame di Sant’Olcese, deve aver ritenuto opportuno adottare una condotta meno astiosa. Per apparire più dolce, come l’affettato, il Dottor Matteo, adesso, gli insulti che vorrebbe rivolgerci li mette in bocca ai suoi pazienti: “grazie per avermi curato, sono stato una testa di c… a non volermi vaccinare”. Sarà un ventriloquo, o quelli che prende in cura soffrono di un transfert di freudiana memoria?
Burioni, invece, no. Lui avanza a testa alta, sputacchiando dentro la mascherina social le sue erudite perle di propaganda medica: “Chi non si vaccina e usa l’opzione tampone rispetta la legge (come chi puzza) ma la gente lo schifa”. Giustamente, i sorci non possono certo emanare odore di Chanel n°5, malgrado le profumerie, per fortuna, non siano ancora off limits per chi non ha il green pass.
Ma, tornando ai puzzoni, qualcosa non quadra. Viene riconosciuta la legalità del tampone e la possibilità di scelta – anche se un tantinello obbligatoria – tra vaccino e test molecolare, ma ancora lui ci assilla con la sua ossessione petulante per la puntura. Dubito che una persona possa resistete a lungo sottoponendosi a tampone, ogni tre giorni, per un tempo indefinito, tra costi, irritazioni al setto nasale e mal di testa. Ma, stando alla narrazione ufficiale, questo permetterebbe il monitoraggio sanitario costante. Il tampone darebbe la certezza di non avere il Covid; il green pass, invece, attesta unicamente l’avvenuta vaccinazione, che, come ci viene detto, non garantisce l’immunità dal contagio. Lo testimoniano le RSA, gli ospedali con l’intero personale e i pazienti, vaccinati, eppure positivi. Come il caso del focolaio al Sant’Eugenio di Roma.
Lockdown e zone rosse sono sempre state determinate, più che dai decessi, dalla positività riscontrata con i test. Ma, d’improvviso, al caro Roberto, questi non vanno giù. Insiste a farne una questione contro i no vax e senza accorgersi, comincia a tirarsi dietro anche le antipatie di chi si è vaccinato – sempre meglio ricordare che alle manifestazioni contro il green pass partecipano anche loro.
Oppure lo sa bene, ma non gli importa visto che, come lui stesso ha twittato scherzosamente, “sono pagato da big pharma”. Qualche ignorante negazionista e complottista potrebbe davvero pensare e parlare di conflitto di interessi. Che assurdità! Ma se non fosse il solo, dato il costante accanimento dell’intera classe politica e mass mediatica?
Il punto è che non si dovrebbe neppure discutere tra vaccino o tampone, dopo i tagli alla sanità degli anni scorsi. È chiaro che allo Stato non importa nulla della nostra salute. Inoltre, toglierci il lavoro, per restituirlo solo in caso di avvenuta vaccinazione, è estorsione. Solo per questo motivo, il tampone andrebbe rifiutato anche a gratis. Dovremmo semmai scioperare e paralizzare l’intero Paese. Purtroppo, molti italiani, di grande senso civico, sono complici di questa agghiacciante violenza contro il popolo.
Comunque, se prima mi veniva il fegato marcio ogni volta che questi sedicenti luminari aprivano bocca per insultare, ora riesco a prenderli con più distacco. Sarà l’abitudine. Dalle loro argomentazioni è chiaro che sono solo dei poveri ex scolaretti sfortunati, a cui non è stata assegnata la maestra di sostegno, e che, al momento, continuano a leggersi l’un l’altro i pensierini della domenica su Twitter.
Dunque, Robertino, gli uccellini volano, il prato è verde e i no vax puzzano. Anche oggi, hai ottenuto la sufficienza.
Clara Carluccio
Io avrei una soluzione contro di loro, ed è la stessa che loro applicherebbero a me.
Ma se lo facessero loro, sarebbero giustificati dal Sistema, nel mio caso invece sarei un _____.
Il falso inno alla Vita
Sono mesi che ci bersagliano ossessivamente per spingerti a vaccinarti, oramai lo sanno anche le pietre che se non ti vaccini hai molte più probabilità di morire. Ma la scelta è mia, lasciatemi almeno la liberta di morire, che importa a loro se io mi ammalo e muoio? Diranno che intaso gli ospedali e costo, ad ognuno i propri problemi! A me quello di far valere i miei diritti ed a loro quello di far funzionare la sanità e farlo senza costrizioni sui cittadini.
Altra considerazione fondamentale: pandemie nel mondo ne sono avvenute tante e l’umanità non è scomparsa anzi si è moltiplicata a dismisura ed è eccessiva per il globo terrestre (ridotto ad una concimaia) così come gestito dalla falsa globalizzazione.. Mi si potrebbe dire che io parlo così poiché sono vecchio e non mi importa di morire, forse è vero ma l’inno alla Vita imposto forzosamente come vogliono i governanti (ipocritamente) andrebbe rivisto considerando che centinaia di milioni di persone inserite nella Vita muiono di fame, di malattie o vivono in uno stato deplorevole, altro che inno alla Vita!
Qualcuno dirà che sono troppo cinico a ragionare così ma forse è meglio dell’egoismo spinto di chi è corso a farsi inoculare per salvarsi infischiandosi di miliardi di persone che il vaccino non ne dispongono ancora. Questo è il ragionamento della foresta ma non di un mondo che si dichiara civile! E’ inutile che l’uomo si voglia considerare migliore delle bestie ma non è così ne abbiamo tante dimostrazioni. Quando l’uomo ha fame di vitto o di soldi o di allori, oppure ha paura e teme per la vita si comporta peggio degli animali!