ERO IN PIAZZA, PER LA MIA E LA VOSTRA LIBERTÀ, ALLA FACCIA DI BURIONI (di Clara Carluccio)
Se uno come Burioni, nella sua bruttezza morale ed estetica, arriva a fare certe dichiarazioni vomitevoli, dietro lauto compenso, non capisco come, un esercito di idioti possa applaudirlo a gratis. Non mi importa quale titolo di studio sventoli pubblicamente. Per me, rimane una nullità. Ci ha dato degli ignoranti, dei trogloditi, dei delinquenti, e persino dei sorci. Ma ora, i roditori hanno riempito le piazze.
Chi ha partecipato alle grandi manifestazioni del 24 luglio, sa che, ormai, si è creata una separazione antropologica, dalla quale non si tornerà più indietro. Se prima, era giusto che esistesse una diversità di posizioni riguardo al vaccino, ora si è visto che gli stessi cittadini che decantano senso civico e rispetto per la vita, non si farebbero il minimo scrupolo a sostenere una nuova era di dittatura, persecuzione e discriminazione. Vogliono vaccinarsi perché “bisogna pensare a quelli che sono morti”. Il vaccino della memoria – commovente. “Proteggiamo i più deboli” – che dolci, la solidarietà fatta siringa. Peccato che, dopo, li trovi che scrivono su Facebook oscenità inimmaginabili “se i vecchi non si vaccinano basta levargli la pensione”, “a me sta bene il green pass, non voglio mica respirare la stessa aria di un no vax”.
I servi del mainstream potranno rivolgerci tutte le loro offese, noi non accetteremo mai più di farci togliere la vita. L’Italia intera, alle 17.30, si è unita nel grande rifiuto di questa messinscena. E in Piazza Vittoria, a Brescia, c’ero anch’io.
Solo chi ha partecipato ha sentito la forza delle nostre ragioni, l’energia che si genera dall’incontro tra persone, cosa che, gli amanti dei lockdown, non ricordano nemmeno, e che, forse, non hanno mai sperimentato. Invidiosi asociali che sbavano di rabbia di fronte alla gioia e alla vitalità altrui. È così che si vive, all’aria aperta, nel dialogo, nella festa, nel movimento. Siamo milioni e lo abbiamo visto. Non ci chiuderemo in casa a guardare Netflix, caro Burioni.
Il tutto malgrado la vera e propria istigazione all’odio e alla guerra civile del Presidente Draghi, e il suo procurato allarme, secondo cui “chi non si vaccina muore e fa morire”. Quindi, oltre che sorci e ignoranti, adesso siamo pure assassini.
Già me li vedo, i lobotomizzati, che corrono a farsi infilzare, dopo il grande discorso motivazionale di quest’altro squallido individuo. Ebbene, mentre quelle povere sagome telecomandate senza capacità di intendere e volere, eseguiranno gli ordini, sfoggiando uno straordinario senso civico mai visto prima, tengano a mente qualche nome. Emanuele Melillo, 33 anni, ha un malore mentre guida l’autobus. Vaccinato. Camilla Canepa, 18 anni, morta dopo Astrazeneca. I giornali scrivono che soffriva di una malattia autoimmune, la famiglia smentisce. Alessia Reda, 24 anni, muore per embolia polmonare. Vaccinata. Una badante rumena di 62 anni si accascia a terra e muore per strada. Vaccinata. Sandro Tognati, 57 anni, insegnante di musica, vaccinato e deceduto. Valentina Bencini, 49 anni, imprenditrice, descritta da tutti i familiari e conoscenti come una donna in ottima salute, viene trovata morta in casa. Si era vaccinata con Moderna. Gianluca Masserdotti, 54 anni, si alza dal divano e perde i sensi. Vaccinato, ma muore.
Questi sono solo pochi casi rappresentativi, ma noi “negazionisti” seguiamo queste vicende da mesi e sappiamo che di morti “senza correlazione” se ne stanno verificando ogni giorno. Quindi ci penserei un attimo, prima di credere che il vaccino ci regali l’immortalità.
Da Netflix è tutto.
Clara Carluccio
Brava. Non sono un parente