FRATELLI D’ITALIA: UNA CRESCITA FENOMENALE, MA ATTENTI A DEMOCRISTIANI E LIBERALI (di Giovanni Becciu)
Alla fine, gli sforzi, l’impegno sul territorio e la militanza portata avanti con passione ripagano. Infatti, in questi giorni, non si fa che parlare, tra chi si interessa di politica, dell’enorme crescita del partito di Giorgia Meloni, che ha raggiunto e superato nei sondaggi il 20%.
Ora, io non credo a queste seghe numeriche con cui tutti si baloccano. Ho troppa poca fiducia nel genere umano e, soprattutto, nel popolo italiano, sempre imprevedibile e scostante, ma questi dati lasciano ben sperare per quello che sarà, si spera, il prossimo Parlamento a guida Centrodestra – il quale, ci si augura, si andrà a creare quando ci verrà nuovamente concesso di andare alle urne.
Cosa si rischia, però, al momento? È palese che tutto questo successo porta con se rischi e pericoli per il partito erede della Destra tradizionale in Italia.
Punto primo: soddisfare le aspettative dei futuri elettori. Se si è creato questo consenso massiccio attorno al partito e alla figura di Giorgia, è perché finora ha sempre dimostrato coerenza e linearità nelle scelte politiche. Il rischio sarà, per l’appunto, il non rispettare le promesse fatte una volta che si andrà a governare – e ciò auspico fortemente non avvenga.
Punto secondo: la carica dei Democristiani, liberali e papponi vari. Quando il piatto si fa ricco e si sente un buon profumo, tutti vogliono prenderne una forchettata. Neanche a dirlo, dopo la massiccia affermazione nei sondaggi, loschi figuri si sono fatti subito sotto per accalappiarsi qualche candidatura qua e là, o per saltare sul carro dei probabili vincitori. Si faccia bene attenzione a chi si fa entrare nel partito perché ALLEANZA NAZIONALE ci ha già insegnato che certe persone fanno morire i partiti, pur di affermare il proprio personalismo. Occhi aperti.
Terzo ed ultimo punto: la prova di Roma. Come tutti ben sappiamo, il candidato sindaco di Roma, su spinta di Fratelli d’Italia e della Meloni, sarà Enrico Michetti (un tecnico). Ora, perché parlo di prova? Perché, su Roma, verrà pesata la reale forza della leader e del partito. In ballo c’è non solo la futura governabilità della capitale (i sondaggi anche qui sono buoni), ma anche la futura leadership del Centrodestra stesso. Non per niente, insieme alla crescita del partito, è arrivato l’ulteriore incremento di notorietà personale della Meloni, oramai in aria di leadership per la coalizione – nonostante Salvini e Berlusconi, pur di evitarlo, parlino di partito unico del Centrodestra, ma qua nessuno è fesso belli miei. A Roma serve il risultato per consolidare la credibilità della nostra punta di diamante a livello nazione, cavalcando il consenso che arriva dal basso fino a coinvolgere negozianti e imprenditori.
Quindi, per adesso, ci rimbocchiamo le maniche e riempiamo i secchi di colla. Come ha affermato spesso Chiara Colosimo, consigliere della regione Lazio: sporchiamoci le scarpe e teniamo le mani pulite. Perché stavolta, amici ed amiche del partito, davvero, siamo chiamati a uno sforzo per mutare la storia di questa Nazione.
Giovanni Becciu
La Meloni è stata cooptata dall’Aspen Institute sicché appena un po’ di quel 20% capisce cosa significa, ciao.
Tutte supposizioni molto corrette, ma davvero si crede che ci lasceranno votare?! Intanto ci sarà l’elezione del Presidente della Repubblica e si può star certi che sarà “uno di loro”…. poi vedrete che troveranno la via (COVID e varianti) per procrastinare le votazioni all’infinito!!! 😪😪😪😫😫😫
Forza Aspen!