DRAGHI PARLA E MASSIMO TROISI SI REINCARNA IN FRANCO MARINO (di Franco Marino)
In questi giorni mi sto completamente disinteressando di tutto ciò che, in merito alla politica e all’attualità, mi circonda.
Certo, se io fossi il direttore di un giornale nazionale, se il mio lettorato pendesse dalle mie labbra impaziente di ascoltare la mia “messa cantata”, la cosa sarebbe preoccupante. Fortunatamente il vantaggio di essere un signor nessuno, di non avere autorevolezza – come mi ha ricordato un commentatore nel mio ultimo articolo sul 25 Aprile (ma, lo rassicuro, non mi sono mai sentito autorevole) – e di non essere pagato per i miei articoli, mi consente anche di potermene stare per conto mio e occuparmi degli affari miei che non sono meno importanti. E dunque di non lasciare a se stessa una massa adorante nè di essere accusabile di fregarmi uno stipendio che non ho.
In realtà, oltre a riscoprire il fascino di starmene per conto mio, esiliato da Facebook, non ho alcun interesse per ciò che sta accadendo. Non mi interessano i discorsi di Draghi perchè ormai quando ascolto un politico mi sento molto come il Massimo Troisi di una famosa gag dove faceva finta di non sapere che il Napoli aveva vinto lo scudetto e si divertiva ad anticipare tutte le cretinate retoriche che i giornalisti stavano spargendo a reti unificate su quella straordinaria impresa sportiva: “Ma l’hanno già detto non dimentichiamo il pubblico?” e Minà “L’hanno già detto”. Ancora Troisi: “L’hanno già detto va bene il Napoli ma non dimentichiamoci l’organizzazione?” e Minà: “L’hanno già detto”. “L’hanno già detto di non dimenticarci dei problemi di Napoli?” e Minà: “Sì, hanno detto anche questo”.
Così se Minà venisse ad intervistarmi a casa, mi chiederebbe: “Draghi ha fatto un discorso alle camere” e io – che a differenza di Troisi che faceva finta per ragione di sketch, all’evento non ho assistito davvero – anticiperei tutte le sciocchezze che, col consueto tono oracolare di chiunque entri in quelle aule istituzionali, Draghi sicuramente avrà detto.
L’ha detto Draghi che bisogna riformare la giustizia? Sì l’ha detto. Naturalmente senza spiegare se finalmente si separeranno le carriere della magistratura inquirente e di quella giudicante. L’ha già detto che se non si riaprirà la tenuta sociale del paese non sarà garantita? Sì l’ha detto. Non ha spiegato come si farà fronte alla voragine debitoria. Possiamo solo immaginarlo. L’ha già detto che bisogna lottare contro l’odio nel web? Sì, l’ha già detto. Non ha spiegato come, anche se almeno questo possiamo immaginarlo.
I discorsi con i quali di fatto Draghi ha proseguito la sospensione della democrazia e delle libertà fondamentali avviata da Conte nel Marzo 2020 non li ho ascoltati ma li avevo già anticipati.
Non che nelle opposizioni vada meglio. L’ha già detto Salvini che è grazie a lui se Draghi non introdurrà altre tasse? Sì, l’ha detto. L’ha già detto la Meloni che i lockdown prolungati faranno fallire il paese? Sì, l’ha detto. Ormai si va avanti così da un anno e mezzo.
Certo, poi se qualcuno leggerà questo articolo, “troisizzandosi”, si chiederà: “L’ha già detto Franco Marino che da questa situazione non se ne esce con le buone?” Sì, l’ha già detto. “L’ha già detto Franco Marino che questa pandemia è solo il pretesto che le classi politiche aspettavano per sequestrare risparmi e libertà fondamentali?” Sì, l’ha già detto. “L’ha già detto Franco Marino che la Lega non può essere determinante per il governo Draghi dato che la maggioranza ci sarebbe anche senza di lui?”. Sì, l’ha già detto.
Insomma, sono tutte cose che ho già detto e che rendono inutile questo articolo.
Ma d’altra parte dovevo pur dare un segno di vita.
E dai miei cascanti coglioni è tutto. A voi studio.
La chiosa è magistrale 👌
Ciao @Franco Marino, non vedo piu’ i tuoi post dal tuo profilo FB e non so come mai. Grazie per l’interessante Articolo.