IL MOVIMENTO 5 STELLE AD UN PASSO DALLA FINE (di Franco Marino)
Gli ultimi trent’anni della vita del paese sono stati contrassegnati dallo scandalismo giudiziario. Ma chi è scafato e magari comincia pure ad avere una certa età, quando vede le toghe in azione, immediatamente prova moti interiori di diffidenza.
E’ lo stesso meccanismo che mi pone di fronte alla vicenda del figlio di Grillo. Dunque al motivo per cui i media mainstream scatenino proprio ora con una character assassination nei suoi confronti, quando la vicenda è ormai nota da mesi.
La magistratura – pochi sembrano capirlo – è solo un’arma di battaglia politica. Se ci si abitua a considerarla tale, sfuggendo ai clichè da fiction strappalacrime, ci si accorge subito che dietro quella che sembra una campagna mediatica apparentemente sacrosanta, si nascondono altre situazioni.
Così il vero punto dietro la vicenda di Grillo – che comunque riguarda il figlio, non Grillo – è capire quale sia la posta in palio. Ed è molto chiara.
Da mesi, all’interno del Movimento vi è una sorta di guerra civile che vede contrapposta l’ala antisistema, personificata da Di Battista – che è uscito dal gruppo – e quella governativa di Conte.
Sostanzialmente, l’ex-presidente del Consiglio è diventato il capo politico del partito, cosa che naturalmente cambia l’effettiva natura del Movimento da antisistema a partito cooptato nel sistema. Questo gli alienerà le simpatie del nucleo storico ma gliene catturerà altre. Analogamente, l’ala antisistema, va da sè, se riuscirà a far dimenticare al potenziale bacino elettorale il suo passato grillino, può aprirsi un’autostrada.
Il dato palese è che il Movimento 5 Stelle è ad un passo dalla scissione.
Molti si appellano al fatto che il marchio del Movimento siano di Grillo e Casaleggio. Dimenticano che si è proprietari di una comunità quando si posseggono le reti relazionali che la sovrintendono. Se Grillo si illude che il possesso del marchio sia sufficiente a sventare la sua defenestrazione, si comporta come quel bambino prepotente che possiede un giocattolo ma ignora che all’angolo c’è un secondo bambino più simpatico e accogliente che quel giocattolo può comprarlo o farselo da zero e dunque attrarre quei bambini che fino al giorno prima pietivano i voleri del bambino prepotente.
L’era di Grillo iniziò col Vaffa Day e si concluderà con un vaffa requisitorio – una toppa peggiore del buco – alla ragazza che accusa suo figlio di stupro. Realizzando così quella quadratura del cerchio che nessun matematico è mai riuscito a dimostrare – anzi i matematici ne hanno dimostrato l’impossibilità – ma che la parabola grillina esemplifica mirabilmente.
Il futuro del Movimento 5 Stelle e del suo creatore è nerissimo. Quello di Conte è roseo.
Purtroppo
FRANCO MARINO