IL NAGORNO KARABACH SARA’ I NOSTRI SUDETI. (di Maria Esposito
Il rumore dei carri armati azeri musulmani che, sventolando la bandiera turca, entrano spavaldi in quella che solo pochi mesi prima era parte integrante di un paese cristiano, forse il più antico paese cristiano del globo, mi spinge a scrivere questo che, più che un articolo, lo giuro, è un appello disperato. Alla resistenza, all’orgoglio, alla difesa dell’ultimo baluardo contro il male chiamato islam. Quel cancro che adesso, gongolando per la sconfitta inflitta ai cani infedeli, sta eliminando ogni traccia di un glorioso passato: chiese, sculture, monumenti, tutto viene distrutto, perchè non rimanga traccia di un popolo cristiano. Qualcuno potrebbe domandarmi: ma a te, in fondo, che ti frega di un posto sperduto in un paese, se possibile, ancora più misconosciuto come l’Armenia? Data la distanza geografica la domanda non sarebbe peregrina, anzi potrebbe apparire del tutto lecita. Ma a chi conosce un pò meglio la storia, il motivo per cui l’Occidente in generale, e l’Europa in particolare, dovrebbero (in realtà avrebbero dovuto, ma io sono un’ottimista di natura) prendere a cuore la causa del Nagorno Karabach ed eventualmente intervenire appare limpido, ed è lo stesso, esatto motivo per cui Chamberlain e Neville avrebbero, a Monaco, dovuto impedire che Hitler mettesse le mani su un pezzo di Repubblica Ceca, e non avallare la sua brama di potere concedendogli di occupare i Sudeti. Non a caso Churchhill, che era dotato di un indiscutibile acume politico, saputo dell’accordo disse “potevamo scegliere tra il disonore e la guerra, abbiamo scelto il disonore ed avremo anche la guerra”. Dietro gli azeri infatti si celano i ben più potenti e pericolosi turchi: in sostanza, è un’altra provocazione lanciata da Erdogan, che, anche per distrarre l’opinione pubblica turca dalle enormi difficoltà che sta riscontrando in politica interna ed economica, punta a proporsi come leader del mondo musulmano . Dopo l’invito a Macron a sottoporsi ad un check up psichiatrico, a cui non a caso sono seguiti tre attentati, il sultano sferra insomma un altro colpo, per tastare la capacità di reazione dell’Europa. Esattamente come la vittoria della disputa sui Sudeti diede il via alla conquista dell’Europa da parte di Hitler, che si sentì incoraggiato dall’arrendevolezza riscontrata durante i trattati di Monaco, quindi, il nostro atteggiamento ossequioso e la nostra accidia potrebbero portare Erdogan a sentirsi legittimato ad alzare l’asticella. Fino a dove?