COSA STA DAVVERO ACCADENDO IN AMERICA E NEL MONDO CHE I MEDIA NON RACCONTANO (di Franco Marino)
Io non sono un giornalista. E questa non è una professione di modestia ma un dato di fatto. In un paese normale, basterebbe iniziare a scrivere in un giornale per essere definiti giornalisti, qui in Italia si deve superare una trafila di due anni e settanta articoli, a seguito della quale si diventa pubblicisti, una categoria di giornalisti di serie B che possono fare alcune cose e non altre. Dopo un ulteriore periodo, si deve fare un concorso nel quale si diventa giornalisti professionisti. Se si scrive in un giornale, la responsabilità di ciò che si scrive è anche del direttore, il quale così si tramuta – al di là della propria volontà – in un codardo censore.
Tutto ciò si deve alla presenza dell’Ordine dei Giornalisti che, violando la Costituzione agli articoli 21 (la libertà di espressione non può essere sottoposta ad autorizzazioni o censure) e 27 (la responsabilità penale è personale) oltre ad essere stato inventato dal fascismo, cosa che pochi sanno, decide chi debba scrivere e chi no, sanzioni per chi scrive senza averne titolo e quant’altro.
Per dirvi il livello di pagliacceria, tale ordine oggi è difeso da una categoria di giornalisti che si definiscono antifascisti e difensori strenui della Costituzione, sebbene con l’avvento di Conte, definire il fascismo il male assoluto e la Costituzione difensore delle libertà fondamentali susciti profonda ilarità nel mio pollaio.
In quanto tale, non facendo parte di questa corporazione mafiosa, non ho accesso ad alcune delle fonti che oggi producono le notizie che leggete sui giornali. Non potrei nemmeno scrivere per il Detonatore. Se qualcuno si accanisse su questa rivista, noi saremmo costretti alla chiusura, come già accadde quando avevo un blog esterno ai social.
Ed essendo un blogger indipendente e non avendo altra forza che la mia indipendenza personale, il mio intuito, la mia logica, poche o tante che siano, debbo rassegnarmi al dato di fatto che tutti mentono e che quindi tutto ciò che io potrei dirvi, potrebbe essere falso. Non perchè sia falso io ma perchè è acqua che proviene da un pozzo avvelenato.
E quando ciò accade, noi siamo di fronte ad una gravissima emergenza. E’ come se noi fossimo in guerra. Ci arrivano pallottole da tutte le parti ma noi non sappiamo di chi siano. E neanche ci interessa, perchè se anche a sparare è il soldato di un esercito che in teoria difende i nostri interessi, se ci colpisce ci ammazza lo stesso.
In una situazione come questa, mantenere la calma e la lucidità di scrivere qualcosa non è facile. Per poterlo fare, per poter giustificare l’essenza di una rivista come la nostra che nasce non per fare propaganda ma per dare ai lettori uno spazio indipendente da ogni conformismo, quello ufficiale e quello fintamente controinformativo, dobbiamo partire da pochi dati e cercare di arrivare ad un punto.
I dati a disposizione ci dicono che negli USA c’è uno scontro istituzionale senza precedenti che coinvolge anche istituzioni non ufficiali che tuttavia sono il sale di una liberaldemocrazia come i media informativi.
Biden ha vinto grazie a brogli elettorali, questa è l’accusa di Trump. Di fatto, il risultato elettorale è sospeso. Ebbene, i media parlano di una situazione che non esiste, ossia di Biden che è il nuovo presidente degli Stati Uniti. Cosa non vera. Il presidente – anche laddove la diatriba elettorale si concludesse oggi con Trump che proclamasse la resa – è ancora Trump. Il passaggio di consegne si avrà tra qualche settimana.
Ciò che esiste è, invece, molto più preoccupante. Sta accadendo che la classe dirigente trumpiana sta mettendo sotto accusa tutti i media ufficiali che sono ad oggi i pretoriani del deep state.
Jack Dorsey e Mark Zuckerberg, proprietari rispettivamente di Twitter e Facebook, sono stati trascinati sia pure solo digitalmente nel congresso dal senatore Ted Cruz il quale chiede loro conto sia delle continue censure che i due CEO mettono in atto sui loro social, sia di quale sia la vera natura di Twitter e Facebook, se cioè siano semplici distributori di contenuti o siano editori a tutti gli effetti. E non è una distinzione speciosa. Difatti, le discipline giuridiche dell’uno e dell’altro status sono differenti e, laddove i due CEO fossero costretti a dichiarare di essere editori, perderebbero moltissime delle tutele e degli sgravi di cui fin qui hanno goduto. Inoltre, alcuni stati americani hanno censurato la CNN, accusata di diffondere notizie false.
Poi è accaduto un ulteriore fatto ancor più inquietante. Che in Germania in questi giorni vi siano proteste è un fatto che i media non stanno censurando. Ciò che censurano sono le ragioni di queste proteste che non è l’emergenza covid ma l’approvazione di una legge speciale che “mette la popolazione tedesca sotto protezione”, sospendendo le libertà fondamentali, tra cui l’inviolabilità del domicilio.
Questo evento ha un unico precedente storico. Sapete quale? Quello in cui il cancelliere tedesco era un certo Adolf Hitler.
Potrei raccontare tantissime altre cose. Di come su google non esista traccia non solo delle notizie che vengono diffuse ma anche delle smentite che puntualmente i siti antibufala pubblicano quando salta fuori una presunta notizia falsa, di come moltissimi canali youtube vengano chiusi anche quando pubblicano notizie vere, che io, che sul tema delle fake news sono sensibile, ho verificato.
Ma siamo arrivati ad un punto in cui Trump e tutte le personalità vicine al mondo repubblicano, da Giuliani a Powell, pubblicano dichiarazioni e non se ne ha notizia. O al massimo, notizia distorta.
Quando le cose stanno così, noi siamo ben oltre Orwell – che fondamentalmente era un ottimista – ma all’interno di un sistema che definiremmo cinese, con la differenza che la Cina non si è mai spacciata per garante della democrazia e della libertà.
In queste condizioni, sto valutando di smettere di scrivere, sia per il Detonatore che per la mia pagina, perchè ormai siamo in una situazione nella quale non bastano più le parole.
Chi voleva capire, ha capito. Chi non voleva capire, non capirà. Nè ora nè mai.
Ora come ora c’è solo da prendere atto di trovarsi in una situazione simile a quella degli anni Trenta e Quaranta, con dei media completamente asserviti al regime politico e finanziario che schiaccia ogni libertà residua.
In una condizione di questo tipo, la lotta anche violenta è l’unica salvezza, piaccia o meno.
FRANCO MARINO
Mi dispiacerebbe se tu non scrivessi più ! Condivido il succo del discorso . In pieno. Grazie, un post con argomenti scottanti.
Articolo buono e giusto. Non mollare!!!
Sapere che c’è ancora qualcuno che scrive quello che pensa e non quello che gli viene chiesto di scrivere è molto confortante.
No non smetta di scrivere perché c’è chi come me senza il suo blog e i suoi bellissimi articoli non avrebbe uno sguardo seriamente alternativo su quello che accade in Europa e nel mondo rispetto alla vulgata dei media di regime. Inoltre prendendo indegnamente a prestito le bellissime parole di Paolo VI “deve continuare a esistere un gregge per quanto piccolo che difenda la verità di fronte all’avanzare del male”. Quindi forza e coraggio, la verità prevale sempre.
Sono d’,accordo , da tempo capisco che tante notizie sui media ” ufficiali” non vengono date perche’ danno fastidio al pensiero unico . Le faccio I complimenti per il suo scritto , c’e’ tanto bisogno di verita’ !.Continui a scrivere !!
Sono colpito da ciò che scrivi e ammiro davvero molto la tua linea di pensiero.
Sei uno dei pochissimi giornalisti seri.
Non smettere!
Condivido quanto articolo e la invito a continuare la sua mission. Noto anche io la censura su link che dicono cose diverse dal pensiero dominante. Rimandavoinfatti nei miei interventi su Linkedin ad un link che riportava alla sentenza n 15 del 29 luglio n 516 del Giudice di Pace di Frosinone che ha dato ragione ad un cittadino che aveva contestato la sanzione prevista da uno dei tanti DPCM e aveva dichiarato illegittimo il lockdown paragonandolo al sequestro di persona. La Legge difende le nostre liberta’. Riprendiamoci la nostra vita.
Signor Marino, io ho scoperto il blog (ma mi piace di più chiamarla rivista) da poco tempo ma mi piace tantissimo venire qua e trovare formalizzati alcuni miei pensieri confusi.. E dire a me stesso “Ecco! Era questo che volevo dire”. Altre volte sono meno d’accordo ma, le assicuro, lo sforzo fatto a Il Detonatore non è inutile. Amzi! Lo considero una specie di brodo primordiale, di ambiente di coltura (con la “O”) in cui possiamo restare spalla a spalla.. Senza possibilità di avanzare.. Senza speranza di conquistare terreno.. È vero. Ma possiamo restare spalla a spalla e rimanere almeno im campo. Altrimenti ci atomizzeremo scomparendo nel nulla. Continui a scrivere. Ci dica anche – se possibile – come sostenere fattivamente Il Detonatore.
Da anni sono ormai convinto, e lo vado dicendo, che non esistono mezzi pacifici per cambiare un sistema incancrenito come il nostro.
Verissimo. Concordo pienamente. Contro un nemico che vuole cancellarti e che ricorre a repressione e censura, che è guardia pretoriana del potere mondialista, l’unica arma è la violenza. Del resto, i loro metodi non sono violenti e caratterizzati da un odio antropologico profondo? È un dialogo sordo, ed un po’ mi fanno tenerezza coloro che ancora si scandalizzano della riduzione dei diritti fondamentali, che si appellano alle libertà costituzionali. Ho conoscenze radical progressiste che riconoscono senza nessun filtro che vogliono silenziarci e che rifiutano qualsiasi dialogo basato su un costrutto logico. Contro di loro che si fa? Li si presta per premium vivere.