Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

LA VERA QUESTIONE ATTORNO AL VACCINO (di Franco Marino)

Uno dei tanti fronti della lotta tra complottisti e anticomplottisti, due speculari estremi incarnati da chi crede che nulla avvenga mai a caso e chi invece crede che tutto avvenga a caso, è quello sui vaccini.
E mentre abbiamo descritto la propensione alla lobotomizzazione dell’anticomplottista e l’illusione di farsi ammettere osmoticamente al tempio dei sapienti e dunque nelle stanze del potere, non abbiamo mai indagato il limite del complottismo che, quando condotto con criterio, è utilissimo a sviluppare il senso critico ma quando è irrazionale commette l’errore di concentrarsi sulla ricerca del particolare nascosto laddove potrebbe, usando la logica, trovare le verità nel quadro generale.
Quando qualche mese fa Putin annunciò che la Russia aveva trovato il vaccino, tutti gli anticomplottisti vaccinisti dissero “Chissà cosa c’è dietro, Putin mente”. Oggi gli stessi non frenano gli entusiasmi neanche di fronte alla notizia che la Pfitzer, casa produttrice del vaccino che dovrebbe essere annunciato per l’inizio del prossimo anno, sia tra i principali finanziatori di Biden e nessuno che si ponga il dubbio di un conflitto di interessi e dunque della credibilità sia del vaccino, sia delle battaglie di Biden.

Questo introduce già la scarsa serietà del dibattito che peraltro è già suffragata dalla disonestà del dibattito di fondo riassunto nella sciocca domanda: “Ma tu sei favorevole ai vaccini?”.
Ora immaginatevi un povero cristo che nasce nel 1981, nell’anno in cui vengono accertati i primi casi di AIDS e che dunque ha vissuto la sua infanzia e adolescenza terrorizzato dalla paura dell’AIDS, che, tra l’altro, gli porta via il suo principale idolo musicale, Freddie Mercury. Che raggiunge la maturità sessuale nell’epoca in cui maggiormente furoreggia il virus, ed è costretto, detestando il preservativo, a chiedere a tutte le sue partner di fare il test, esponendosi al rischio di una cinquina in pieno volto da parte della deficiente di turno, evidentemente inconsapevole che per prendere l’AIDS non è necessario essere zoccola ma basta essere andata a letto con l’uomo sbagliato nel momento sbagliato.
Immaginate dunque sempre quel povero cristo che in quell’adolescenza che gli permetterebbe di scopare liberamente fottendosene – è il caso di dirlo – allegramente, deve affrontare l’emergenza AIDS. Secondo voi può mai essere quel povero cristo contrario ad un vaccino che gli risolva il problema una volta e per tutte?
Se la domanda vi pare deficiente è perchè ovviamente la vera domanda è un’altra.
A tal proposito, uno dei trucchetti di fondo di chi vuole disonestamente vincere un confronto dialettico è attribuire all’avversario tesi che non ha mai sostenuto, facendolo passare per cretino. Il cosiddetto argomento fantoccio.
In merito ai vaccini, la disonestà del dibattito è sempre consistita nel dividere il fronte in “vaccinisti” e “antivaccinisti”, con la conseguenza inevitabile di far credere che tra i primi vi fosse “La scienza” e tra i secondi “i buzzurri ignoranti che non credono nella scienza”.
Che il dibattito fosse condotto in maniera scorretta mi fu chiaro quando ad una trasmissione di Nicola Porro, Burioni fu messo in contrapposizione con Red Ronnie. Alchè la domanda che subito mi balenò fu: ma con tutta la valanga di medici che sono contrari all’obbligo vaccinale perchè contrapporre un virologo ad uno come Red Ronnie che ovviamente non può capire nulla di vaccini?. Mi fu in quel momento chiaro l’intento: far credere che l’intera comunità scientifica fosse in favore dell’obbligo vaccinale. Cosa che non è mai stata vera.
Esistono fior di virologi di fama mondiale che pur riconoscendo l’importanza del concetto di vaccino – che personalmente io non mi sono mai sognato di negare – ritengono che troppi vaccini possano compromettere l’integrità del sistema immunitario.I nomi sono tantissimi e li potete tranquillamente reperire su Google. Tra questi c’è Luc Montagnier colui che ha isolato il virus dell’HIV.
A quel punto, gli integralisti dell’obbligazionismo vaccinale – sovente somari che credono, abbracciando l’integralismo vaccinale, di essere osmoticamente ammessi al simposio dei sapienti – danno inizio alla character assassination, mettendo in bocca di Montagnier cose assurde che non ha mai detto. Tipo che il succo di papaya guarisce dal Parkinson, mentre ha solo detto che può aiutare ad affrontare la malattia.

Ma neanche questo aiuta ad affrontare il problema. E’ vero o falso che tanti vaccini fanno male? Vale la pena affrontare i rischi che un vaccino – come qualsiasi farmaco del resto – può provocare per immunizzarsi anche da una malattia praticamente innocua come la varicella alla stregua di una poliomielite o di un coronavirus? Io non sono nè virologo nè immunologo e dunque non lo so. Ma se esiste un ampio fronte di tecnici del mestiere che contestano l’obbligo vaccinale, far passare i NO-VAX come ignoranti e buzzurri è altamente disonesto sul piano intellettuale. E nasconde altro.
Questo inevitabilmente porta la questione su un altro piano che è quello politico.
A tal proposito, ricordo che quando ebbe inizio la polemica sui vaccini, c’era ancora mio padre che mi disse più o meno una cosa che, almeno per quanto mi riguarda, mi ha illuminato su tutta la reale entità del dibattito:
“Quando a Napoli negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta ci furono epidemie di colera e poliomielite e arrivarono i vaccini, noi ragazzi facevamo la fila per andarci a vaccinare. Non avevano bisogno di obbligarci, andavamo noi perchè ci fidavamo della classe politica. Se oggi i vaccini vengono messi in discussione è perchè la gente non si fida più di questa classe politica. E il vero punto della questione non è prendersela con chi non si fida ma chiedersi perchè”.
Posta la questione sotto questo punto, si capisce come prenda tutt’altro aspetto. Perchè se anche si confondono volutamente i due piani, gli scienziati possono dire tutto quel che vogliono ma alla fine la decisione di come e perchè obbligare i cittadini a vaccinarsi viene presa dalla classe politica. Questa è una delle tante ragioni per cui io ho sempre dato poco peso alla figura di Burioni. Che, al di là delle scemenze che dice (“La scienza non è democratica”, che se fosse vero staremmo ancora alla terra che è piatta) e della sua discutibilissima e controproducente comunicazione da cyberbullo, è possibilissimo che sia in buonafede. Il problema è che a decidere della nostra salute è una classe politica che in questi ultimi anni a tutto sembra aver pensato tranne che agli interessi dei cittadini. Partendo da questo punto, aggiungendo altri punti, tra cui per esempio che il vaccino contro l’Epatite B, che è obbligatorio, è stato approvato grazie ad una tangente allora percepita dal Ministro della Sanità, De Lorenzo (sentenza passata in giudicato) finalmente giungiamo alla fatidica domanda che sorge spontanea in un cittadino dotato di razionale spirito critico.

“Posso fidarmi di una classe politica di ladri, di tangentari, di gente che vende la mia salute, percependo tangenti in cambio?”

Se le persone non si fidano della classe politica, ha senso definirle analfabete, ignoranti, assumere la posa (ma solo quella) del grande intellettuale e cianciare di “analfabetismo funzionale”, accusando di tuttologia e complottismo chiunque rifiuti i propinati narrativi mainstream? Se tua moglie non si fida di te perchè le hai raccontato quantità enormi di balle, ha senso che tu la chiami zoccola se non ti crede più?
E’ proprio QUESTO tipo di dibattito che alimenta l’odio del cittadino nei confronti della politica, solcando un abisso sempre più profondo.
Io non so se sia vero che dietro il vaccino per il covid – e in generale dietro tutte le campagne mediatiche per vaccinare in massa i cittadini – si nascondano secondi fini, che siano quelli più raffinati di inserirci un microchip per controllare i nostri spostamenti oppure sterilizzarci in massa, o più banalmente fare valanghe di miliardi sul terrorismo psicologico. Il punto è che nel momento in cui sempre più persone pensano – ed è sufficiente farsi un giro sui social per rendersene conto – che questa sia una classe politica di cialtroni e di bugiardi da cui aspettarsi tutto il peggio, pretendere che si fidino a priori di quegli stessi politici che hanno precarizzato il loro futuro, consegnando ai giovani di domani un paese semidistrutto, non farà altro che peggiorare ulteriormente la situazione.
Io personalmente, da quasi quarantenne con figlia piccola che dovrò accompagnare in un mondo dove, se le andrà bene, avrà un quarto di quel che ho avuto io, sono fortemente incarognito contro questa classe politica e mi aspetto tutto il peggio. Sono convinto che questa battaglia non abbia nulla di civile e che dietro le sue apparenze si nascondano pericolosi secondi fini.
Sbaglierò? Avrò ragione? Non lo so e non sono assolutamente interessato a risolverlo io questo dubbio. Perchè l’unanimismo di questi orribili mesi, ove abbiamo visto le pecore belanti manifestare la propria natura servile, tra un “Restate a casa” urlato contro il povero diavolo che esce a farsi una corsetta (per poi chiudersi nel mutismo quando il boss del quartiere ammazza una bambina) e una slinguazzata a Conte, ci ha portato a dimenticare che il fondamento della liberaldemocrazia è la parità di condizioni tra il cittadino e le istituzioni formali e sostanziali su cui si dipana il potere.
E se tu stato – che mi hai già tradito in tantissime circostanze – insisti nel cercare di farmi passare per analfabeta, per ignorante, per complottista, perchè io non mi fido di te, otterrai come unico risultato di inasprire la mia ostilità verso di te.In una democrazia, non sono io cittadino a dover fiducia nelle istituzioni ma sei su stato a dover conquistare la mia fiducia
Tutto il resto è stato etico, statolatria.
Tutto il resto è dittatura.

FRANCO MARINO

2 commenti su “LA VERA QUESTIONE ATTORNO AL VACCINO (di Franco Marino)

  1. D’accordo su ogni singolo punto toccato, ma in particolare sulla assoluta necessità di non fidarsi di questi arroganti e prezzolati politici che al posto della normale democrazia usano metodi dittatoriali e anticostituzionali.

  2. Condivido la sua posizione sia sul piano della nulla affidabilita’ della politica, ma anche sul fatto che un vaccino x essere efficace e non dannoso ha bisogno di una lunga sperimentazione. La fretta fa il gattino cieco dice il proverbio. Inoltre anni fa ebbi un danno neurologico (per fortuna passeggero) dopo l’ antitetanica e dunque da allora diffido. Concludo ricordando anche che un virus spesso muta e dunque consiglierei alla ricerca di occuparsi della cura e meno del vaccino anticovid.

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