Il Detonatore

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LE AGGRESSIONI AI MEDICI E LA SITUAZIONE SANITARIA FUORI CONTROLLO (di Matteo Fais)

Se esiste una situazione drammatica, in Italia, di cui poco si parla sui grandi mezzi di informazione – come da parte del pubblico, sui social – è quella sanitaria. Dalla pandemia in poi, reperire un medico è diventata attività praticamente impossibile – al Sud, poi, meglio non parlarne.

La cosa ha subito preso una brutta piega, dopo le limitazioni quali il lockdown e via dicendo. Si è cominciato con le prenotazioni e le visite telefoniche. In buona parte, tale malcostume si è perpetrato anche oltre. Ancora adesso, la maggior parte riceve solo su appuntamento – lì dove, in precedenza, bastava recarsi nello studio e attendere il proprio turno – e quando va bene, cioè in pochissimi casi, ci vogliono due giorni, ma molte volte l’attesa sfiorano le due settimane.

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Per non parlare, appunto, delle visite svolte a mezzo telefono, con un paziente, totalmente alieno alla pratica medica e alla sua terminologia, che si ritrova a descrivere sintomi che palesemente non è in grado di riportare con precisione all’orecchio del professionista, il quale, peraltro, dovrebbe vedere con i propri occhi per constatare, forte della sua competenza, la reale entità del problema.

E non si pensi che, nel settore privato, l’unico oramai accessibile, la situazione sia migliore. Per una visita specialistica, prima dei 15 giorni, non è possibile trovare niente e non è raro vedersi fissare l’appuntamento a un mese di distanza – la qual cosa, per intenderci, fosse pure per il bisogno di un paio di occhiali, significa più di 30 giorni di mal di testa, da sorbirsi tra la visita e l’acquisto di questi.

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È abbastanza chiaro, con un po’ di buonsenso comune, che una simile situazione non può e non deve essere tollerata. In una Nazione di vecchi, non è possibile che un medico di base abbia una media di 1500 pazienti, in una città di dimensioni ridotte, e che questo riceva per appena due ore al giorno.

Episodi come quello verificatosi a Cagliari, in cui un operatore sanitario è stato malmenato fino alla perforazione del timpano, a causa della lunga attesa a cui è stato sottoposto l’assistito, diventeranno sempre più frequenti presso una platea di esasperati e abbandonati a sé stessi dal Sistema Sanitario Nazionale.

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Naturalmente non si vuole con ciò giustificare aggressioni come quella verificatasi a Foggia, dove una ragazza è morta sotto i ferri, per colpa delle complicazioni riportate dopo un grave incidente stradale. Purtroppo il popolo è stato convinto che la medicina sia una prassi sicura, come lo svolgimento di un calcolo matematico, per cui, data una procedura standardizzata, risulta praticamente impossibile morire. Non funziona esattamente così: ogni volta che si affronta il bisturi, il rischio è alto, anche per quel che concerne l’operazione apparentemente più ordinaria, o come la si suol chiamare “di routine”.

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Ma, al netto della mancata comprensione, da parte del pubblico, di come realmente funzioni l’arte in questione – la quale, è il caso ricordarlo, sovente procede per tentativi e seguendo la legge dei grandi numeri, non delle singole eccezioni –, il settore ha preso un pericoloso andamento anarchico, in cui la classe medica fa un po’ il bello e il cattivo tempo come meglio crede. Tutto ciò, spiace dirlo, ma è impensabile, esattamente come fenomeni quali l’intramoenia, in cui il conflitto di interessi rasenta addirittura lo scandalo. L’unica cosa certa è che tutto ciò deve finire, altrimenti la situazione potrebbe degenerare e portare a gesti non esattamente auspicabili. La violenza è sempre sbagliata ed è proprio per questo che non bisogna provocarla.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)

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