Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

SE GLI UOMINI CERCANO LA FIDANZATA SU CHATGPT, FORSE ANCHE LE DONNE DOVREBBERO PORSI QUALCHE DOMANDA (di Matteo Fais)

Certo, resta sempre il dubbio: ma sarà poi vero quel che scrivono i giornali? Il rischio che esagerino fenomeni marginali in ragione del clickbait e degli ingressi è possibile. Al contempo, l’ingrediente necessario per una menzogna vendibile è sempre una misura di verità.

Dunque, non sorprende che, con un abbonamento Premium a ChatGpt, qualcuno si costruisca davvero la fidanzata virtuale, in sostituzione di quella reale. Del resto, per quanto inquietante possa sembrare, almeno il grosso della vita sessuale del genere maschile – fatte salve alcune eccezioni – si svolge già da tempo entro una dimensione simile.

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Il porno, che piaccia o meno, è il muro portante del web, il principale catalizzatore del traffico online. Ora, a meno di non sostenere, come certi pazzi paranoici e complottisti, la volontà di una non ben specificata élite globale di distruggere l’umanità, a mezzo dell’atomizzazione sociale, bisogna pensare semplicemente che, a tanta proposta corrisponda una fame terribile.

Ovviamente, i fattori che contribuiscono al determinarsi di una simile situazione sono molteplici. Il primo è che oggi, a fronte di tantissimi strumenti, social e app, conoscere persone nuove è diventato difficilissimo e non si può ogni volta dare la colpa ai problemi personali di chi non riesce a relazionarsi. Eccettuati i casi patologici, chiunque si senta messo a proprio agio sa parlare con una donna.

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Il problema è che i cosiddetti approcci a freddo, oltre alla vergogna derivante dal rischio di prendere il “palo”, sono divenuti impossibili. Un po’ perché si è messo in testa, e le donne si sono convinte, che anche un parola sia violenza; un po’ perché se ne sentono tante – o meglio si sentono amplificate dai mass media – che una ha giustamente sempre timore di avere davanti un serial killer o un maniaco con in macchina gli strumenti di tortura.

Ci sarebbe, peraltro, da dire che interagire con una femmina, salvo rarissime eccezioni, è spesso terribilmente frustrante. Non è strano che, se persino per una scopata deludente, con una stronza piena di sé, ci si deve dannare l’anima, uno sia indotto a farsi una sega e chiuderla lì. Meglio sorvolare sul fatto, poi, che trovare una con cui intrattenere una conversazione soddisfacente, ovvero che esuli dal dire cazzate, è decisamente complicato al di sotto dei 35 anni.

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Le pastoie, per di più, non finiscono certo qui: c’è lo stalking femminile – questione ancora molto sottovalutata –, i rischi che il matrimonio può comportare a livello economico, la follia femminista dilagante che certo non aiuta le relazioni tra i sessi.

Date tutte queste difficoltà che persino le donne qualunque hanno creato intorno a sé, del tutto immotivatamente, essendo prive di particolari caratteristiche a giustificazione delle proprie paturnie, non è strano che il mercato – il quale sa sempre ciò di cui abbiamo urgentemente bisogno –, nei decenni a venire, ci fornisca, come nel film tratto dal romanzo di Ira Levin, The Stepford Wives (La fabbrica delle mogli), una consorte robot, in tutto e per tutto simile, ma che non rompa i coglioni per il puro gusto di darci il tormento. E senza dubbio accadrà che si creino dei replicanti in grado di svolgere il grosso delle funzioni femminili, senza essere di così inutile intralcio. Certo, tutto ciò è tristissimo, ma sarebbe da zerbini dire che le donne non se lo siano meritate.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

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