Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

“BILD”, IL GIORNALE TEDESCO, LANCIA UN MANIFESTO CONTRO CHI ODIA L’OCCIDENTE  (di Matteo Fais)

È giusto e sacrosanto che, con uno stronzo che ci considera degli infedeli, noi si rifiuti qualsiasi forma di dialogo. Se ti puntano un coltello alla gola, del resto, non ha alcun senso fare i socratici. Non è neppure una questione etnica, ma un discorso più vasto che coinvolge qualsiasi essere umano intorno a noi.

In Germania, il quotidiano “Bild” ha pubblicato un manifesto (https://www.bild.de/politik/inland/politik-inland/bild-manifesto-germany-we-have-a-problem-85895486.bild.html), anche alla luce della ripresa delle asperità in Medioriente, per affermare tutto ciò, in particolare che “gli ospiti”, o “rifugiati”, provenienti da Paesi stranieri, che hanno chiesto di poter stare sul loro suolo, ne devono accettare i valori, altrimenti non vi è ragione che restino in quella Nazione. Un ragionamento sensato, lineare e senza fronzoli, in cui si chiarisce che chi odia l’Occidente e un certo modo di vivere deve essere allontanato.

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Pur non mancando punti dal sapore politicamente corretto (come il 48, che concerne il catcalling), il documento è certo ampiamente condivisibile. Si limita a delineare i tratti di una società aperta e tollerante – purtroppo, non lo è mai abbastanza, come insegna il periodo pandemico –, in cui si rispettano le donne (punto 20, “le donne e gli uomini sono uguali sotto tutti i punti di vista) e tutte le minoranze (punto 15. “Agli uomini è concesso di amare gli uomini e alle donne le donne. Chi ha un problema in tal senso è a sua volta un problema. Amate e lasciate amare!”).

Naturalmente, gli autori di un simile manifesto sono già stati attaccati con l’accusa di razzismo – di cui non vi è traccia, ma l’argomento più debole è sempre il più comodo da tirare in ballo.

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In realtà, il problema è che sarebbe giusto e sacrosanto estendere un certo modo di pensare e reagire anche a tutte le persone del luogo che rifiutano il nostro modo di vivere ed esaltano dittature, Paesi stranieri in cui non vige l’eguaglianza uomo-donna, o che supportano l’odio verso l’Occidente. Perché un conto è criticare certi aspetti della realtà entro cui si abita, un altro sentirla come totalmente estranea.

Esattamente come sarebbe insensato per un padre e una madre dare supporto a un figlio che li detesta e ne dilapida il patrimonio, con l’intento di distruggere il nucleo famigliare, similmente è folle che una democrazia sia tollerante verso coloro che ne mettono in discussione i fondamenti stessi (punto 23, “Siamo tolleranti con i tolleranti”).

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Senza usare alcun tipo di violenza, sarebbe necessario allontanare per il resto dei suoi giorni chiunque avversi una sistema di democrazia liberale avanzata. Nessun odio, nessuna persecuzione: semplicemente, con noi non ha niente a che spartire. In un altro regime, verrebbe inviato in un campo di rieducazione. La democrazia dovrebbe prendersi la libertà di spedirlo fuori dalle palle. Possiamo tollerare chi critica la nostra cucina, ma non chi ha scambiato il tavolo su cui si mangia per una latrina.

Chi sta male da una parte, va aiutato a liberarsi di un peso. Del resto, nessun medico obbliga a vivere in Germania, Francia, Italia, Spagna. Il mondo è vasto. Ognuno si rechi dove si trova meglio. Ciò dicasi per chi è ospite, ma ancora di più per chi non dimostra alcuna gratitudine verso la realtà che abita. Molte volte, un addio è la sola soluzione.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

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