Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

GLI ERRORI DELL’OCCIDENTE: CENSURARE LA SCRITTRICE PALESTINESE ADANIA SHIBLI È LA PIÙ GRANDE CONCESSIONE ALLA CAUSA DEL TERRORISMO (di Matteo Fais)

Dacché esiste, l’umanità ha commesso tanti errori ed evidentemente esistono pochissimi uomini in grado di imparare da questi. Pensate solo a “La Repubblica” quando, per prima, denunciò il caso di Vannacci, un generale che esprime idee da alcuni giudicate xenofobe, razziste e omofobe. Un libro autoprodotto su Amazon che, nella migliore delle ipotesi, sarebbe stato letto da qualche collega dell’uomo e da i parenti stretti, è divenuto un best seller superando anche Harry Potter, almeno in Italia. Ecco l’effetto di porre la fascetta con scritto proibito o il bollino rosso su un qualsiasi prodotto.

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Similmente, quanto annunciato rispetto alla imminente Fiera del Libro di Francoforte, ovvero che la premiazione di Adania Shibli, scrittrice palestinese, per il suo libro Un dettaglio minore (La Nave di Teseo), sarà cancellata, o meglio rimandata alla fine della guerra israelo-palestinese, non fa che screditare il Mondo Occidentale. Di che cosa abbiamo paura, che un romanzo sullo stupro di una beduina da parte dei soldati israeliani, nel ’49, modifichi la percezione del popolo rispetto allo scempio di Hamas? Chi non è debole, solitamente, non ha bisogno di mostrare i muscoli.

Ci cascano ogni volta, come quando se la sono presi con gli artisti russi per colpire Putin. Una pessima idea – possibile che non ci arrivino! –, perché creano il martire, il perseguitato, la vittima del potere che sembra sempre stare più in alto di colui che attacca. Certi gesti disperati, resta il fatto, sono il frutto di menti inesperte e senza alcun malizia che scelgono la via più facile la quale, non per niente, si rivela ogni volta perdente.

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Nel caso della scrittrice in discussione, poi, la questione si complica ulteriormente. La letteratura è un territorio a parte dell’Essere. In essa, non valgono i giudizi e i parametri etico-morali che utilizziamo nella realtà quotidiana. La narrativa gode di un salvacondotto che le permette di esistere come una zona franca in cui tutto è possibile, anche l’impossibile, la menzogna, l’assassinio, lo scempio e la difesa dell’indifendibile.

Se un libro, solo perché firmato da una palestinese, fa tanta paura, forse è perché, in primo luogo, sopravvalutiamo l’effettivo impatto della letteratura sulle masse e, in secondo luogo, perché non vogliamo fare i conti con il fascino che la censura crea su ciò che ne è vittima – oltre, ovviamente a non aver alcun rispetto di una libertà che, trasposta su carta, non può e non deve conoscere limiti.

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L’Occidente sbaglia ogni volta che sentendosi messo in discussione sceglie di imitare i regimi liberticidi. Il Mondo Libero ha un unico modo per far capire la sua bellezza, ovvero dimostrare cosa vuol dire godere di privilegi che, lì dove vige la repressione, non sono ammessi. Naturalmente, ciò non significa che la sedizione e un certo tipo di critica che sfiora pericolosamente la violenza non vada resa inoffensiva – certa gente, con determinate idee, andrebbe semplicemente allontanata, con un aereo di sola andata, pur senza sfiorarle un capello, ma impedendole materialmente di avvelenare i pozzi.

Naturalmente, però, come da tradizione, sarebbe folle impedire ai letterati di dare scandalo, dire ciò che nessuno vorrebbe sentire. La nostra essenza, quella più vera, è aver permesso la diffusione della parola.

Matteo Fais

Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.

Un commento su “GLI ERRORI DELL’OCCIDENTE: CENSURARE LA SCRITTRICE PALESTINESE ADANIA SHIBLI È LA PIÙ GRANDE CONCESSIONE ALLA CAUSA DEL TERRORISMO (di Matteo Fais)

  1. Se poi si arriva a capire che hamas, isis, alquaeda spuntano sempre per “aiutare” le mire di un certo occidente il quadro è ancora più ovvio.
    In Siria prima erano liberatori contro il cattivo Assad, che poi sono diventati isis/isil che poi ora ci sono gli USA a succhiare petrolio.
    Le torri le hanno buttate giù alquaeda, che ha permesso agli USA di mettere le mani sull’iraq e Afghanistan macellando milioni di vittime e creando nuovi servizi di controllo globale, che stanno continuando e sfociando in telecamere, pass e id anche per le “vostre” non solo le nostre generazioni future per un nuovo distopismo.
    Hamas in odore di mossad ha dato via ad una guerretta con gli apini e i missilini ed ora Israele si prende tutto senza rispondere di massacri di migliaia di vittime, e per fortuna anche il discolo occidente ha condannato i palestinesi ed ora a grande richiesta… terrorismo.
    E poi ci mettiamo anche l’Ucraina che nel 2014 ha avuto la nuland e poi si é trasformata in una guerra per l’amore.. Ah che fine ha fatto quella guerra??
    Ha ragione quell’uomo, l’Occidente é l’Impero delle menzogne…
    E ha parecchi sodali

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