SÌ ALLA PILLOLA ANTICONCEZIONALE GRATUITA, SEPPUR CON QUALCHE DISTINGUO. CI CONVIENE PIÙ DELL’ABORTO (di Matteo Fais)
Come sempre, in Italia, manca il senso della misura, la saggezza del “in medio stat virtus” (la virtù sta nel mezzo). Eppure, la cosa non è di per sé totalmente negativa, se non altro come principio di massima. La pillola anticoncezionale è un supporto medico oramai di comprovata utilità per il controllo delle nascite, testato da decenni e privo, nella maggior parte dei casi, di effetti collaterali gravi.
È facile immaginare che adesso spunterà fuori il paranoico, quello per cui tutta la medicina è al servizio delle forze del Male, se non del demonio in persona, e il suo unico fine è avvelenare le persone e sterminare la razza umana. Discutere con simili soggetti non ha senso. La scienza va avanti – grazie al cielo e alla spinta del mercato –, inseguendo le esigenze della popolazione.
Oggi come oggi, inutile precisarlo, non è proprio il caso di fare figli a cazzo come i conigli. Siamo umani, dunque non più semplice natura. Andare a letto per un piacere e svegliarsi mamma e papà è roba da pazzi – chi ritiene che questa sia la via giusta, quella tracciata da Dio, la segua tranquillamente, siamo in un Paese libero.
Che poi regalare la pillola a ogni donna, a prescindere dal suo reddito, sia un’altra idiozia, questo è vero. Considerato che, oramai, la sanità è più privata che pubblica, a causa delle scarse risorse – e, soprattutto, degli sprechi –, sembra assurdo elargire gratuitamente un simile medicinale, non esattamente questione di vita o di morte, a una persona che guadagna 400 mila euro netti all’anno, ma ci conviene comunque più che sostenere i costi dell’aborto a spese della collettività – peraltro, è difficile immaginare che siano molte coloro che versano in tale condizione.
Alla fin fine, meglio chiarirlo, tutta la retorica pro famiglia è folle e totalitaria. Ognuno di noi deve avere il diritto di poter mettere su una casa con moglie e/o marito e figli – nati dal matrimonio, non da un utero in affitto –, o di astenersi da questa pratica. E, se è pur vero che chiunque continui a esistere è necessariamente pro vita, altrimenti si pianterebbe un proiettile nel cranio, è altresì ovvio, finché si sta nel perimetro della sanità mentale, che non può imporre agli altri di seguire le sue orme. Chi sente il bisogno di vedere tutti intorno a sé fare quel che fa lui è uno psicopatico pericoloso e va invitato a recarsi presso il più vicino centro di igiene mentale.
Una società liberale deve incoraggiare non un comportamento o l’altro, bensì la libertà di ognuno ad autodeterminarsi. Naturalmente, i diversi enti e associazioni dovrebbero avere tutto il diritto di cercare di indirizzare il comportamento dei singoli, ma mai di imporre una linea alla popolazione.
Dunque, tra i tanti mali possibili, meglio quello della pillola anticoncezionale gratuita. E speriamo che non saltino fuori le solite pazze, tipo quella che ha sostenuto su una qualche testata che questa indurrebbe tendenze suicide, o altre cretine che avanzano folli tesi – senza mai portare alcuna prova scientificamente valida – come che la pillola provocherebbe la sterilità. Gli anticoncezionali ci hanno semplicemente dato una ulteriore fantastica possibilità di scelta.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”). Ha pubblicato i romanzi L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima, entrambi per la Robin Edizioni. Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. È in libreria il suo nuovo romanzo, Le regole dell’estinzione, per Castelvecchi. Di recente, ha iniziato a tenere una rubrica su Radio Radio, durante la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana, intitolata “Il Detonatore”, in cui stronca un testo a settimana.