LA SVOLTA A DESTRA – ATLANTISTA – DELLA FINLANDIA (di Davide Cavaliere)
La Finlandia sembrava lontana da noi. Con la Norvegia e la Svezia, si limitava a comporre una filastrocca scandinava imparata sui libri di geografia. Quasi nessuno ascolta più la musica di Sibelius o legge Sillanpää. Un Paese lontano, per l’appunto, in altre parole da nessuna parte, come lo era l’Ucraina prima di essere attaccata. Eppure, tre ore di aereo sono sufficienti per raggiungere una terra che molti europei pensano sia solo una repubblica annoiata.
L’invasione dell’Ucraina da parte di Putin l’ha avvicinata a noi nella vertigine della guerra, ricordandoci cosa significa vivere accanto a una potenza barbara e aggressiva. Essa condivide 1340 chilometri di frontiera terrestre con la Russia ed è proprio là che, per dirla con Milan Kundera, «si percepisce la Russia come un anti-Occidente; essa ci appare non solo come una potenza europea come altre, ma come una civiltà particolare, come un’altra civiltà».
Nel 1899, il Granducato di Finlandia, dopo una russificazione forzata imposta dallo Zar Nicola II, ottenne una debole autonomia nel contesto dell’Impero russo. Nel 1939, l’Armata Rossa la invase. Fu l’inizio della «talvisota», ossia la «guerra d’inverno», durante la quale il popolo oppose una strenua resistenza che, però, si concluse con la perdita di alcuni territori tuttora facenti parte della Federazione russa, come la Karelia. Durante la Guerra fredda, Helsinki subì un pesante condizionamento da parte dell’URSS, noto come «finlandizzazione», al punto da essere esclusa dal Piano Marshall al fine di non irritare l’ingombrante vicino.
La Finlandia, come tutte le nazioni che hanno conosciuto il dominio russo, zarista prima e sovietico poi, teme l’imperialismo moscovita. Dopo decenni di neutralità forzata, grazie alla premier socialdemocratica Sanna Marin, il Paese scandinavo ha deciso di collocarsi definitivamente all’ombra della rosa dei venti della NATO. Il nuovo Primo Ministro di Centrodestra, il conservatore Antti Petteri Orpo, è anch’egli un atlantista convinto, al punto da aver guidato il comitato istituito per il processo di adesione all’Alleanza Atlantica. Orpo, inoltre, è un accanito avversario delle politiche keynesiane della precedente Premier, deciso a riportare il debito pubblico sotto i livelli di guardia.
La Russia, con la sua criminale e demenziale occupazione dell’Ucraina, ha contribuito a rafforzare il suo nemico, l’Alleanza Atlantica, che ora può contare su un nuovo membro. Il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, si è detto «assolutamente fiducioso» su una rapida ammissione anche della Svezia, definendola persino «una priorità». Intanto l’ingresso della Finlandia, ha precisato lo stesso, «aumenterà la sicurezza della Svezia e la integrerà ulteriormente nell’Alleanza». L’obiettivo è chiaro: creare una zona cuscinetto attorno all’impero del novello Zar, di modo che non possa più nuocere ai suoi vicini.
La Russia trionfante sognata dai «putiniani» è sempre più lontana.
Davide Cavaliere
L’AUTORE
DAVIDE CAVALIERE è nato a Cuneo, nel 1995. Si è laureato all’Università di Torino. Scrive per le testate online “Caratteri Liberi” e “Corriere Israelitico”. Alcuni suoi interventi sono apparsi anche su “L’Informale” e “Italia-Israele Today”. È fondatore, con Matteo Fais e Franco Marino, del giornale online “Il Detonatore”.
Credevo parlassi del „crollo“ di Sanna Marin (il suo partito ora è scivolato al terzo posto).