Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

PARLA FUKUYAMA, MA TANTO È INUTILE SPIEGARLO AL POPOLO (di Matteo Fais)

Ieri, 4 aprile 2025, Francis Fukuyama, il noto politologo autore di La fine della storia, ha parlato dalle colonne di “Repubblica”, in una breve ma densa intervista, contro Trump e i folli dazi appena imposti che segnano ufficialmente l’inizio della Quarta Guerra Mondiale, quella economica.

L’autore ci mette in guardia, precisando che il Presidente US “ripete le politiche che negli anni Trenta ci portarono alla guerra” e tali misure “Sono la decisione più idiota che abbia mai visto da un presidente americano. Saranno completamente controproducenti e probabilmente getteranno l’economia mondiale in una recessione molto grave, se non nella depressione. Tutto si basa sull’incapacità di Trump di capire come funziona l’economia. È difficile per me comprendere come un presidente americano possa fare qualcosa di così ridicolo e dannoso per la sua stessa società”.

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Tutto giusto e sacrosanto – inutile cercare di sintetizzare il resto, andatevela a leggere. Il Professore di Stanford, del resto, ha ampiamente dimostrato la sua caratura nel tempo. Il problema, dunque, dove risiede? Molto semplicemente nel fatto che non solo il popolo – in specie quello italiano – non possiede la mente di Fukuyama ma, più di tutto, non ha neppure la materia grigia per recepire, una volta sottoposto a certe riflessioni e stimolazioni intellettuali, la portata del discorso.

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I social, è un dato, hanno traumaticamente portato alla ribalta l’ignoranza del volgo. Un tempo, chi non aveva studiato si vergognava. Oggi, quello che allora sarebbe andato a nascondersi, di fronte a chi aveva letto più di lui, si apre un profilo Facebook e, forte di una massa di cerebrolesi, si pompa nella convinzione di valere qualcosa, confondendo l’intelligenza e la grandezza con il consenso ottenuto tramite il vile mezzo di fornire agli idioti esattamente ciò che cercano, ovvero la riprova di essere nel giusto nella loro idiozia.

Oggi, le parole di un grande pensatore cadono nel vuoto, seppellite sotto le macerie di risatine e battute da menomati mentali. Un esercito di imbecilli, convinti che Fukuyama sia un giapponese – ho veramente letto questo –, lo sbertuccia neanche si trattasse dell’ubriacone del paesello – ovvero il loro unico orizzonte antropologico.

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Davvero, la difficoltà più grave non è la globalizzazione, i dazi, Trump – forse neppure Putin –, ma quell’esercito di sottosviluppati che abita là fuori, quelli che si compiacciono della loro ignoranza, quelli cresciuti nel culto tutto italico del nonno “che ha costruito un impero avendo la quinta elementare”. L’essere inferiore di questo popolo, il nostro non avere mai inciso realmente nella storia recente risiede proprio in ciò. Mentre i giapponesi generavano il loro softpower con la tecnologia, figlia di studi e investimenti mirati, noi tenevamo su una fabbrica di macchinette con metodi sovietici, cioè investimenti di Stato.

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Un popolo che ha in spregio il sapere non potrà mai trionfare, esattamente come la Destra vincente oggigiorno, a livello mondiale, non potrà mai fare qualcosa di buono, perché non ha saputo conquistare l’egemonia culturale, solo un potere vano e basato sulla prepotenza. La Sinistra è rispettabile – purtroppo –, persino quando sbaglia o dice cazzate. La Destra suscita ribrezzo, è deprecabile – ripeto, almeno nei nomi oggi più noti.

Questa Destra e questo popolo possono giusto essere follower di qualche fake appena un poco più astuto e scaltro, di un sovranista che tuona contro la globalizzazione mentre promuove il suo libro autoprodotto venduto su Amazon. Di uno come Fukuyama non sapranno mai che farsene. Oggi, qualunque vero intellettuale parla ai muri.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

Un commento su “PARLA FUKUYAMA, MA TANTO È INUTILE SPIEGARLO AL POPOLO (di Matteo Fais)

  1. Sottoscrivo totalmente l’articolo tranne che per un dettaglio.

    L’incomprensione degli intellettuali non è un tema solo moderno ma è un tema che ricorre in tutte le società decadenti.

    L’unico gesto che possono fare le masse nei periodi storici in cui sono illuminate è quello di affidarsi, come le pecore senza pastore che seguivano Cristo ovunque per ascoltare le sue prediche.

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