Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

L’ERRORE DELLA DEMOCRAZIA (di Matteo Fais)

La democrazia è un sistema bellissimo e, al contempo, pieno di falle. Va da sé che poterlo criticare deve essere un diritto di qualsiasi cittadino che viva sotto tale regime. Al contempo, è arrivato il momento di dirlo, è un falso mito che si possa tollerare l’idea di lasciar parlare liberamente chiunque sia palesemente contro di essa.

Inutile raccontarci balle, non si può giocare pulito con chi agisce in modo sporco. Parlando sotto metafora, su un ring di boxe, non si può dare spazio a chi vuole portare tra le corde l’assenza di regole che vige in una volgare rissa da strada. Abbiamo sopportato fin troppo una situazione simile. La propaganda russa infiltra i suoi uomini nel nostro sistema e tanta gente casca nella trappola. Arriva un momento in cui bisogna tutelarsi. Ne va della sopravvivenza di ognuno.

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So già che molti saranno saltati sulla sedia, ma c’è poco da indignarsi. Lo fanno già abbastanza fascisti, comunisti e rossobruni – quindi, manco a precisarlo, i putiniani. Piagnucolano di essere sottoposti a censura quando, nei paesi e regimi, passati e presenti, che loro amano, un oppositore verrebbe giustiziato e appeso a un palo in strada, quando non finirebbe in un campo di rieducazione.

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Non dico di arrivare a tanto – perché si tratterebbe di violare i fondamentali diritti umani e questo è sbagliato. Ma non si può accettare di vivere in una condizione in cui si diffondono informazioni false – quale quella che Zelensky sarebbe un cocainomane, sulla quale non esiste alcuna prova –, senza andare incontro a conseguenze. Se una persona mette su una pagina in cui accusa un individuo X di comportamenti illegali, quali uso di droga o, per dire, pedofilia, deve finire dentro. Ciò non stupisca: se, su un volo, qualcuno creasse il panico, gridando “al fuoco”, sarebbe accusato di procurato allarme, un reato vero e proprio. La gente deve imparare, all’occorrenza in malo modo, che la libertà ha un costo e non può mai violare il limite del rispetto dell’integrità fisica e morale dell’altro.

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Purtroppo, in Italia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, non abbiamo mai fatto un repulisti degli individui compromessi con il regime. Quella canaglia di Togliatti si oppose, ben sapendo che, dopo i fascisti, sarebbe stato il suo turno – magari l’avessero fatto. In democrazia, possono esistere due sole posizioni: i liberali e i social democratici. Che, poi, si siano tollerati i comunisti, perché avevano collaborato alla vittoria della guerra, e che i fascisti si siano lasciati passare in quanto in numero irrisorio, non significa niente.

Queste metastasi d’Occidente sono maledetti avvelenatori di pozzi. Loro non collaborano per vedere migliorare la democrazia – come è sacrosanto che sia –, ma per minarla dall’interno, per imporre la sovversione antidemocratica. L’abbiamo visto con la guerra in Ucraina – attenzione, ovviamente esiste chi è critico e non è putiniano, nel senso che ingenuamente crede sia meglio rinunciare alla lotta per aver salve quante più vite umane possibili.

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Ma tutti coloro che sostengono regimi di destra e sinistra antidemocratici vanno bloccati a ogni costo, con le buone o con le cattive, anche perché quei serpenti non hanno mai il coraggio di esplicitare le proprie posizioni in modo chiaro e netto – si veda il caso dell’AFD in Germania. Questi infami vendono agli insoddisfatti d’Occidente il sogno di un mondo migliore che non esiste, fatto di pranzi e cene gratis, case moderne ed eleganti, il tutto gratuitamente elargito, senza che niente di ciò sia vero. Vi fanno credere che nel Ventennio non ci fossero sfruttati e sfruttatori, che nella Russia sovietica tutti vivessero in condizioni migliori di quelle attuali. Balle, balle con cui cercano di far crollare la fiducia nei regimi democratici e la volontà dei singoli di unirsi e cooperare per migliorare le tante imperfezioni del nostro regime.

Vanno fermati. Questa gente ci condurrà dritti nelle mani del pazzo ex agente del KGB. Esattamente come farà Trump, se le forze progressiste – che pure fanno schifo, sia chiaro – non interverranno quanto prima. Quando la situazione si fa critica, non esistono se non soluzioni nette e dure – all’occorrenza, lacrime e sangue. Nessuna tolleranza contro gli intolleranti, una volta che questi sono arrivati a essere un esercito consistente e dotato di una certa potenza. Non è il momento di avere delle remore, costi quel che costi.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

2 commenti su “L’ERRORE DELLA DEMOCRAZIA (di Matteo Fais)

  1. Caro Mateo, te lo dico in amicizia e con tutto l’affetto possibile: stai proprio sbroccando.

    Il tuo articolo è un concentrato di assurdità.

    1) La libertà di pensiero e parola è colonna portante del sistema liberale e democratico occidentale. Metterla in discussione significa mettere in discussione una colonna portante della nostra civiltà.
    2) È tipico dei regimi comunisti il ragionamento che stai portando avanti tu, ovvero, che i nemici del popolo (per te della democrazia) sono in agguato e la vera democrazia è un’altra di cui tu ovviamente sei il vero difensore cercando così di eliminarli (“non si può giocare pulito con chi gioca sporco”)
    3) Tutti i regimi del mondo, da sempre, usano il trucco più antico del mondo: “il nemico è alle porte, a morte gli oppositori!”. Lo stai teorizzando anche tu ora.
    4) Chi ha studiato la materia sa che le fakenews vengono prodotte principalmente dai governi e principalmente divulgate dai media mainstream: dalle armi di distruzione di massa, alla pandemia, al Nord Stream 2, ecc.
    5) Tu stesso, recentemente, hai divulgato quella che il tuo collega Cavaliere fosse stato messo in una lista di proscrizione di stampo antisemita quando in realtà nella lista comparivano anche cattolici e che la lista stessa indicava chi propagandava il sionismo che è ben altro rispetto l’antisemitismo checché voi ne diciate. Io penso che la cosa sia semplicemente vergognosa, ma non penso tu debba essere arrestato per questo.
    6) Il repulisti del secondo dopoguerra non c’è stato mica solo perché Togliatti era contrario, ma soprattutto perché gli Americani erano contrari: suvvia, un minimo di onestà intellettuale!
    7) “In democrazia, possono esistere due sole posizioni: i liberali e i social democratici.” Qui siamo al grottesco più totale. E già questa sarebbe un’affermazione squisitamente antidemocratica. Come la dovremmo sanzionare?

    Il vero democratico, come tu, ti stai proponendo, di certo non può sostenere che vanno tollerate tutte le idee uguali alle tue e che tutti gli altri devono essere fermati ad ogni costo con le buone o con le cattive: il tuo è puro delirio antidemocratico. Non ci sono altre definizioni.

    Infine, ci devi ancora spiegare (forse me lo son perso io e mi scuso per questo) come è successo che fino a ieri Trump era il meno peggio, mentre oggi rimpiangi Biden.

  2. È un paradosso perché non si può battere giocando pulito contro chi gioca sporco. Non si può battere una nazi femminista di non una di meno o Putin o un talebano a suon di democrazia, costituzione e belle parole, solo Cristo è riuscito a battere il diavolo facendosi ammazzare ma lui a differenza nostra era il figlio di Dio.

    La disinformazione russa a suoni di bot e algoritmi impera sui social e la gente è convinta che Zelensky dovrebbe scansarsi mentre Putin entra coi carri armati a Kiev.

    In tutto ciò gli Stati Uniti sono impazziti e si tirano indietro, lasciando emergere dei nuovi tiranni.
    Più vado avanti e più divento un conservatore, nel senso vero del termine, perché per quanto il sistema non sia perfetto le cure proposte da questi invasati sono peggiori di qualunque male.

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