TRANQUILLI, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON MUTERÀ LA VOSTRA MISERABILE ESISTENZA (di Matteo Fais)
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L’Italia, non lo si ripeterà mai abbastanza, è un Paese tecnologicamente – e quindi culturalmente – di un’arretratezza imbarazzante. Figlia di un tradizionalismo cattocomunista che tende a vedere sempre negativamente ogni novità, a stigmatizzare tutto ciò che non sia fatica abbruttente e penitenza, avanza nel nuovo millennio con passo da tartaruga azzoppata.
In compenso, il suo conservatorismo becero porta al dilagare di tutta una serie di profeti di sventura improvvisati che, da moderni Savonarola 2.0, annunciano l’apocalisse per ogni citofono che venga installato nel condominio vicino – “Signora mia, dove andremo a finire con tutta sta tecnologia!”.
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Non è un caso, dunque, appresa la notizia di questa Intelligenza Artificiale, di importazione cinese, chiamata DeepSeek, che tutti siano subito corsi sui social a gridare che siamo prossimi alla fine del tempi, che da domani nessuno mangerà più la lattuga ma rappresentazioni 3D di questa, che ci accoppieremo con i robot per far fronte alla solitudine indotta dal “postmoderno solipsismo” e altre stronzate che potrete facilmente reperire in quella cloaca di rete che quotidianamente tutti abitiamo.
Il consiglio è solo uno: se avete un minimo di intelligenza, quel tanto che basta per superare i lombrichi, non fatevi turlupinare da questa gente. Stendetevi sul divano e fate un bel respiro. Spurgatevi dalle angosce immotivate che potrebbero solo portarvi a sviluppare un cancro.
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No, signori, non sta succedendo niente di strano. La tecnologia va semplicemente avanti, si sviluppa, come si suol dire. È grazie a essa che la medicina guadagna ogni giorno una possibilità in più, che potete avere un amico residente dall’altra parte del mondo e, comunque, non perdere i contatti, senza dissanguarvi economicamente con bollette da capogiro.
Dovete capire che i giornali, così come gli influencer, specie di Destra, per fare il cosiddetto clickbaiting – volgarmente, per totalizzare ingressi –, devono giocare sulle vostre angosce recondite, sul timore della catastrofe imminente. La paura porta sempre soldi e notorietà, a chi sa sfruttarla – non me ne voglia Donald Trump!
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State sereni, la tecnologia va avanti ma la gente la segue con immenso ritardo. Come già detto in precedenza su queste pagine – e potrete constatarlo voi stessi guardandovi intorno –, la maggior parte dei nostri connazionali non sa neppure produrre un file Word in grazia di Dio. Siamo un popolo di vecchi, venuti su con l’Olivetti Lettera 22 – quando andava bene –, abituati, ogni mattina, a recarsi in edicola per comprare il giornale locale e sfogliare i necrologi. Che volete che ne capiscano di Stable Diffusion e via dicendo! Sono vent’anni che esiste la lettura digitale, eppure, tra quei pochi che leggono – e, paradossalmente, proprio tra i giovanissimi che meno hanno conosciuto la “fatica della carta” –, il feticcio del testo stampato resta ancora il principale punto di riferimento.
Tranquilli, davvero, il mondo non cambia dall’oggi al domani. Nessuno di voi, tra 3 giorni, avrà la moglie bionica – e ciò non è certo detto che sia un bene, ahinoi! Il vostro cane non sarà un ologramma che vaga per la casa come uno spettro e la famosa Alexa – quella di “Alexa, accendi la radio” – non vi stringerà la mano quando vi sentite soli. Vostra zia continuerà a portarvi i dolci tradizionali per le feste e le melanzane sott’olio. I signori al bar, in Veneto, non si sbronzeranno con grappa virtuale.
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Se ci pensate attentamente, vedrete che, anche su Instagram, le foto ritoccate con app di scarsa qualità – tipo quelle della Parietti che, non per niente, tutti prendono in giro – si vede lontano un chilometro che sono false. L’AI è tutt’altro che un qualcosa di facile da utilizzare. Necessità di tempo, tanta pratica ed è piena di limiti – per dire, quella di Photoshop, per policy, non fa neppure il nudo, come la maggior parte, oramai.
Invece di mettere centinaia di like a quelli che fanno finta di fare controinformazione, mentre vi trattano semplicemente da imbecilli e hanno tutto l’interesse a mantenervi nell’ignoranza, leggete qualche buon libro in merito – e, più in generale, qualche romanzo di valore. Tanto, tra cent’anni, si parlerà ancora di Proust e Kafka, mentre i post di questi 4 coglioni saranno solo parole al vento su un social di cui nessuno si ricorda più.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
I Babilonesi furono sconfitti dagli Assiri, inventori delle spade di ferro. Un centinaio di conquistadores con moschetti e corazze pesanti distrussero un impero millenario di uomini armati di lance di ossidiana.
La potenza Dell atomo decreto la superiorità tecnologica e militare degli stati uniti e anche la tecnologia tedesca era avanzatissima a quel tempo.
Scrivete pure sulle tavolette di pietra, se volete, scaldatevi con la legna e andate a lavoro a piedi. Ma io userò la tecnologia, per piegare il destino a mio favore.
“Have no fear for atomic energy
‘Cause none of them can stop the time”
Bob Marley, Redemption Song
Ottimo articolo.