MALENA LA PENTITA… (di Tony Devast)
In una intervista su “Il Giornale.it” (https://www.ilgiornale.it/news/interni/volevo-prendere-i-voti-mi-sono-pentita-porno-2412356.html), Malena La Pugliese dice di aver chiuso e di aver pagato il proprio conto con il porno. Ma sono conti che è impossibile pagare o scontare. Una volta che si sceglie questo tipo di strada, in special modo per le donne, è un “point of no return”, una discesa all’inferno con fine pena mai.
È poi curioso notare come molte attrici hard, nelle loro interviste, raccontino spesso di aver ricevuto una educazione molto rigida, di essere state ferventi credenti e addirittura di essere state in procinto di dare i voti, come dichiara Malena. Capita di assistere anche a situazioni inverse, dove, dopo una vita lastricata di peccati, si scelga Dio, salvo poi alla prima difficoltà ritornare sulla vecchia strada come se non peggio di prima…
L’intevistata si dice pentita e rivela di aver fatto quella scelta con estrema superficialità per vendetta nei riguardi del suo ex, con l’invettiva:”se non posso essere tua, lo sarò di tutti”. Una scusa risibile che dimostra solo tanta immaturità. Ma il vero motivo è la voglia di apparire e di passare dalle segreterie del PD al set con Rocco Siffredi, nella maniera più facile che ha una donna: oggettificando il proprio corpo.
Non ci si stupisca se poi, come confessa Malena, molte di queste attrici, una volta uscite dal set, rimangano sole, senza nessuno disposto ad “accompagnarle a casa”. Figurarsi trovare un uomo per la vita.
Alla domanda specifica sul perché di quella scelta, scopriamo che c’è sempre “un uomo che mi ha fatto soffrire”, perché magari eri la “side chick” di qualche politico o personaggio facoltoso. È un modo per dare a intendere che la colpa di certe scelte non è interamente la propria, ma si è sempre vittime di qualcun altro. Responsabilità, questa sconosciuta!
La dura realtà che le femministe vogliono ignorare, tra un calendario col culo di fuori e l’altro, è che oggi il 50% delle donne fa soldi sessualizzando la propria immagine. Questo dato, oltre che con l’esplosione dei social media, è spiegabile col fatto che il senso della vergogna non costituisce più un freno nel sesso o nella voglia di potere.
Ciò che queste ragazze ignorano, è che perdendo il rispetto di sé stesse lo perderanno anche degli uomini che le tratteranno per il valore che si danno. Respect is earned: il rispetto si guadagna, non è un dato acquisito dalla nascita, ma il prezzo delle nostre scelte e delle nostre azioni.
L’aspetto più triste è che, con la perdita della nozione di pudore, le donne scopriranno il lato peggiore degli uomini (e viceversa). E per questo non è necessario arrivare a essere una pornostar, ma condurre uno stile di vita promiscuo, cambiare uomini come questi fanno con le donne, pensando ingenuamente che per entrambi valgano le stesse regole.
È utile quindi sgomberare il campo da tutta una serie di falsità indotte dalla propaganda femminista: il sesso non ha lo stesso valore e funzione nelle donne e negli uomini. La donna che avrà avuto una moltitudine di uomini, uscirà emotivamente distrutta ed accumulerà traumi irreparabili, diventando spesso un problema per se stessa e per quei poveretti che la incontreranno. È lunghissimo l’elenco di pornostar precipitate nell’abuso della droga, di psicofarmaci, dell’alcol, quando non nella scelta estrema del suicidio. Tali effetti ovviamente sono possibili anche tra gli uomini, ma nelle donne questo rischio è esponenzialmente maggiore per la fragilità che la sfera sessuale riveste per il sesso femminile.
La tematica, oggi, è particolarmente perniciosa perché assistiamo a uno sdoganamento del fenomeno “OnlyFans”, che ha di fatto democratizzato il porno. Molte ragazze hanno scoperto che è più facile fare soldi sessualizzando la propria immagine in alternativa a percorsi più impegnativi. Non contente, per minimizzare la gravità di certe scelte, ricorrono al linguaggio ipocrita che le definisce digital model, mentre si tratta di prostituzione a tutti gli effetti.
Il punto è che la maggioranza delle ragazze che sceglie tale strada pensa ingenuamente di poter sempre ritornare indietro e di cancellare il proprio profilo una volta aver fatto cassa.
Ciò a cui non danno peso è il fatto che su di loro sarà impressa una “lettera scarlatta” che le marchierà a vita, proprio come per Malena La Pugliese. Per le donne che venderanno la propria anima per qualche migliaio di euro o di followers, ci potrà forse essere redenzione nel regno dei cieli, ma non in quello degli uomini.
Tony Devast
Ma figurarsi, ma figurarsi se Malena non trova qualche buon partito cui accasarsi. È proprio perché tutto è sdoganato che certi comportamenti sono diventati addirittura motivo di vanto. L’intervista l’ha resa per pubblicizzare il suo nuovo stato dandogli rilevanza pubblica, l’essere sulla piazza, e la risibile foglia di fico fa pur sempre comodo in un paese schizofrenico e ipocrita come l’Italia. Una volta la donna doveva essere troia solo per il proprio marito, ora sono loro a dettare le regole e d’altronde conosco uomini che sono orgogliosi di stare con una “libertina”, per usare un termine d’antan, e altri che vorrebbero, senza riuscirci.
Condivido al 100%. Un fessacchiotto lo troverà comunque, noi italiani siamo come i pesci gatti. Ma siamo tutto e di Cuckold è pieno. E magari ci guadagnano pure. Gli unici che mi fanno pena sono i lavoratori morti sul lavoro, dei quali non si dicono neanche nome e cognome. Altro che donne che semplicemente stanno perdendo la guerra col nemico inesorabile: il tempo.
Premesso che, come gli autori dei precedenti commenti, anche io sono certo che, prima o poi, qualcuno che se la piglia la signora lo troverà (ed anzi sarà magari lei a lasciarlo poco dopo…), occorre che, una buona volta, si faccia pace col proprio cervello.
Un conto sono i diritti, un altro le conseguenze che, concretamente, derivano dal loro esercizio.
Traduco: se vuoi maneggiare più volatili di un veterinario della LIPU, o anche solo cambiare gli uomini l’uno dopo l’altro come se fossero kleenex, hai senz’altro il diritto di farlo.
Ovviamente, devi realizzare che molti uomini (quelli sani di mente…) poi non vorranno impegnarsi con te mettendo su famiglia, e ciò non perché siano bacchettoni criptodemocristiani, ma per il semplice fatto che, se tanto mi dà tanto, esiste una probabilità molto alta che, date le tue pregresse abitudini, si ritrovino sul lastrico in men che non si dica.
Ciò che è accaduto accadrà di nuovo.
Dunque, se non dai garanzie di stabilità, non meravigliarti se nessuno (sano di mente) vorrà stabilirsi con te.
È pura e semplice logica: chi è causa del suo mal pianga sé stesso.