CHISSÀ PERCHÉ SPUNTANO SOLO B&B E NON SI TROVANO CASE DA AFFITTARE… (di Matteo Fais)
In Italia, è obbligatorio non affrontare mai il problema alla radice. Per esempio, a Napoli – strano, vero? –, scendono in piazza per protestare contro il fatto che interi quartieri verrebbero consacrati al turismo, tra b&b e case vacanza, mentre non si troverebbero più appartamenti in affitto.
Ovviamente, si tratta di un fantastico modo per far ricadere le colpe, invece che su chi è realmente responsabile, su ciò che resta della media borghesia. Non uno che si domandi come mai ci sia tutta questa gente che, in luogo di mettere la casa del nonno nelle mani di una persona e passare una volta al mese a riscuotere l’affitto, abbia voglia ogni giorno di andare a pulire stanze, riassettarle, portando asciugamani e lenzuola in lavanderia.
Eppure, non ci vuole una laurea in Economia per arrivarci. Chiunque abbia come proprietà qualcosa più di un’automobile, lo sa benissimo. Sullo Stivale, affittare una casa è più rischioso del fare una rapina in banca.
Semplicemente, se metti questa nelle mani di qualcuno e lui non ti paga, contrariamente a quello che si pensa affidandosi al mero buonsenso, non si viene difesi dallo Stato e dai tutori dell’ordine. Qui da noi, chi possiede non è uno che facendo il suo bene ha fatto anche quello del Paese, per esempio dando lavoro a muratori, imprese – tutto ciò che ruota attorno alla costruzione e al mantenimento di una dimora.
No, signora mia, nel Belpaese, chi ha qualcosa è un farabutto. In una Nazione a vocazione cattocomunista, caratterizzato da un robinhoodismo da mentecatti, ciò che tu hai, se va oltre i 100 grammi di pastasciutta in bianco, viene visto come qualcosa che hai sottratto dalla bocca degli affamati. Non si tratta del frutto della tua fatica, e di quella delle generazioni passate, ma di un qualcosa che hai ingiustamente alienato dalla tavola dei morti di fame.
Sembra una barzelletta, ma i risultati di aver avuto il Partito Comunista più importante d’Europa si vedono eccome – uniti, appunto, a tutto ciò che ha portato con sé un cristianesimo di bassa lega, ridotto soprattutto a socialismo light, per cui il denaro è lo sterco del demonio.
Per tornare al punto, purtroppo, in uno Stato in cui la Carta Costituzionale, in teoria, tutela la proprietà privata, anche se nella pratica ciò non avviene, il locatario è sempre ritenuto la parte più debole e il locatore è tendenzialmente quello che se la prende nel culo. Se ti occupano la casa o non ti pagano, non puoi sbatterli fuori con la forza e meno che mai riuscirci nell’immediato. Ci possono volere anche anni.
Come di consueto, lo Stato non si assume l’onore di assistere i bisognosi e provvedere a fornire loro i beni essenziali, in compenso si schiera dalla loro parte quando questi violano la legge. Paradossalmente uno senza dimora non può ottenere l’alloggio popolare ma, se ti entra in casa, il Potere lo difende contro di te che sei il legittimo proprietario.
Qual è il risultato di tutto ciò? Senza dover impiegare molta fantasia, l’effetto è sotto gli occhi di tutti: chi ha una casa non la vuole affittare se non a turisti, perché è più basso il rischio che il bene gli venga sottratto. Ed è giusto così. Ognuno si tutela come può dalla struttura sovietica che trama contro il capitale individuale.
Anche perché, onestamente, se si può comprendere che chi non possieda un bene essenziale debba giustamente essere messo nelle condizioni di averlo, non è tollerabile che ciò avvenga a detrimento di chi – con una minima fortuna in più – è riuscito a guadagnarselo. E se il primo, invece che prendersela con lo Stato, fa la guerra al privato, sarebbe folle per quest’ultimo difenderne le ragioni.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81
Facebook: https://www.facebook.com/matteo.fais.14
Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
Parole sante. L Italia in realtà è un paese comunista, dove si tende alla mediocrità e l eccellenza non viene premiata. Dove quello più sveglio e intelligente da fastidio. Se elon musk fosse nato qui al massimo farebbe l ingegnere informatico in qualche ufficio pubblico.
Ora i comunisti frignano perché non trovano più le case da affittare col loro mediocre posto fisso.