Il Detonatore

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MADY GIO, OVVERO C’È QUALCOSA DI PROFONDAMENTE SBAGLIATO NEGLI UOMINI (di Matteo Fais)

Se fosse una barzelletta – cosa che, purtroppo, non è – reciterebbe più o meno così: “Cosa c’è di più grave dell’evasione fiscale? Il fatto che certi soggetti si ritrovino con abbastanza soldi da cercare di sottrarli dalle grinfie del fisco”.

Il caso di Mady Gio, nome di battesimo Madalina Ioana Filip, nota content creator presso OnlyFans, è sintomatico del disturbo psichiatrico che abita la popolazione maschile. Questa ragazza che, con tutto il dovuto rispetto, sembra la tipica giovane di provincia, tutta burro in eccesso e zinne prossime a cascare sotto terra alla soglia dei trenta, ha dei guadagni vendendo contenuti di natura erotica. A quanto pare – ma non è certo – tanti da poter pensare di andare a vivere in Svizzera, così da sottrarsi al fisco italiano – vabbè, su questo non le si può dare tutti i torti.

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Qui la domanda fondamentale è di chi sia la colpa ed è importante capire che no, non si può dire niente contro di lei. Le risposte in merito sono già note e si sintetizzano nella formula “c’è carenza di fica”. Questo è assodato, ma è altresì vero che con 70 euro, se non meno, si trova di molto meglio e con cui poter consumare rapporti, mica acquistare foto e video di nudo per farsi le seghette come gli adolescenti.

Insomma, il punto non sono loro, quelle che con questo ridicolo inglesismo vengono chiamate appunto content creator, ma i maschi in circolazione, questo branco di disadattati che va in giro in monopattino credendo così di salvare l’ambiente, come infanti cretini, e poi si sollazza con le immaginette di questa ragazza in sovrappeso, invece di andarsene in casino come si era soliti fare quando c’era ancora un po’ di sanità mentale tra la gente comune.

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A fronte del vittimismo di molta comunità redpill, gli uomini di oggi – che si possono definire tali solo per la presenza del pene, non certo per il testosterone – si potrebbe dire che, proprio come certe donne, “se la vanno a cercare”. Prima acquistano da queste, poi, si lamentano del loro assurgere al ruolo di personaggi famosi.

E magari sono capaci di maledirle, di augurare loro la morte, quando sono gli acquirenti che andrebbero perseguiti e ridicolizzati per essere così patetici da dare soldi in cambio di immagini – oggi, peraltro, che sul web si trova di tutto a gratis.

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Roba da pazzi, e infatti questi sono fusi di testa, persone malate che dovrebbero essere assistite da strutture preposte, centri di igiene mentale. Purtroppo, una certa parte dei gruppi della Manosphere, invece di prenderne le distanze, sempre secondo la moda, semplicemente rovesciata, delle femministe, li trasforma in vittime: “Poverini, si sentono soli”, “Poverini, non trovano una ragazza neanche a spararsi”.

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È proprio vero che i maschi si stanno femminilizzando, arrivando a divenire macchiette, parodie viventi della classica frignona, gente instabile psicologicamente che deve avere talmente tanta paura delle donne da non riuscire neppure a pagarle in cambio di una scopata e che, dunque, ricorre al commercio di foto. Questi sono malati e, purtroppo, le piattaforme social dove si incontrano, proprio come quelle femminili, fomentano in loro la tendenza a permanere nel disagio.

Se persino una come Mady Gio può contare su un bacino di emarginati capaci di garantirle degli introiti, siamo messi davvero male. Ma bisogna avere il coraggio e l’onestà intellettuale per capire che non è lei ad aver causato questo schifo, ma loro, questi zerbini ambulanti, questi scarti umani che fanno apparire tutto il genere maschile come debole e manovrabile. E, tragicamente, le donne fanno bene a trattarli a questo modo. Non meritano alcun rispetto.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)

4 commenti su “MADY GIO, OVVERO C’È QUALCOSA DI PROFONDAMENTE SBAGLIATO NEGLI UOMINI (di Matteo Fais)

  1. Articolo geniale, come sempre.

    Come diceva Wanna Marchi. I coglioni vanno inculati. C’è poco da fare se la gente è disposta a pagare quando si trovano talmente tanti contenuti anche gratuiti analoghi, quantomeno se uno debba pagare lo facesse per una donna vera.

    Queste persone hanno perso ogni briciolo di dignità e di virilità, sono appunto dei cagnolini ammaestrati, dei betacuck che farebbero schifo a qualunque donna perché hanno rinunciato all essere uomini.

    Non dimentichiamo che uno dei libri più letti dalle donne è 50 sfumature di grigio, e che il bullo del quartiere è sempre circondato da belle ragazze.

    Pur essendo contrario a pornografia e a prostituzione, per il bene della società e la salute mentale degli uomini sto seriamente valutando la necessità di legalizzare i bordelli.

    Il paradosso è che stiamo violando le leggi di mercato. Pur essendoci un’offerta smisurata di contenuti hard sul web comunque la gente è disposta a pagare per vedere le foto di una donna da 6.

  2. Quando frequentavo social e siti riconducibili alla cosiddetta manoshpere (il che fu errore di gioventù…) mi capitò di far notare ad alcuni utenti “storici” la coglionaggine insita nel pagare ciò che, gratis, si può reperire dappertutto online.
    La riposta fu che in questo modo (cioè tramite Only fans et similia), essendo il contenuto personalizzato, si instaurerebbe un legame diretto, una sorta di simulacro di relazione che poi sarebbe quanto di più caro al cercatore di “validazione”.
    Fu li che capii di trovarmi di fronte a una masnada di disadattati, il cui ultimo (Ma, davvero, l’ULTIMO) problema era quello di non avere una donna…

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