Il Detonatore

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MORRISSEY HA RAGIONE: L’ARTE È VITTIMA DELLA CULTURA DELL’IDIOZIA (di Matteo Fais)

Sempre caro ci fu l’autore di There’s a Light That Never Goes Out, il vecchio e immarcescibile Morrissey degli Smiths. In un mondo di Angeline Mango che, per non perdere il posto in piazza, alla festa patronale, si compromettono fino a dire minchiate tipo “Potrebbe piacermi una donna, in amore non guardo il genere”, serviva uno come lui che, invece, non guarda in faccia nessuno. Non è di Destra, non è di Sinistra. Si limita a essere sé stesso.

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Ed eccolo dunque che denuncia, intervistato da “Telegraph” (https://www.telegraph.co.uk/music/news/morrissey-interview-bonfire-of-teenagers-release/), senza timore e senza peli sulla lingua, che l’arte, compresa la sua, è sotto scacco da parte della cultura dell’idiozia – sinonimo di cancel culture (“In Inghilterra gli artisti sono tenuti in ostaggio da gente che si oppone a qualunque opinione alternativa”).

Persino uno così, con il suo ultimo disco, Bonfire of Teenagers, letteralmente “Il rogo degli adolescenti” – che fa riferimento alle vittime dell’attentato avvenuto il 22 maggio 2017, alla fine del concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena, dove persero la vita 22 ragazzi, per mano dell’ISIS –, si è visto interdetto il mercato discografico.

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Essendo che lui è uno con le palle e non quello che bacia i coglioni altrui, sui fatti ha commentato scagliandosi contro gli idioti che, invece di reagire con una sacrosanta rabbia, sono scesi in piazza a cantare Don’t Look Back in Anger degli Oasis. “Posso assicurarvi che guarderò indietro con rabbia fino a quando morirò” ha tuonato l’artista.

Senza stare, adesso, a ricostruire tutte le sfortunate vicende dietro la mancata pubblicazione del disco, o i fatti a cui è ispirato, ciò su cui il leader degli Smiths ci invita a riflettere è una situazione estesa a macchia d’olio in tutto il Mondo Occidentale – fuori dal quale non esiste arte –, per cui ogni attività culturale è obliquamente censurata, controllata e intrappolata da un’egemonia culturale di Sinistra che ha univocamente stabilito cosa sia lecito dire e cosa no.

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È bene sottolineare come tali limitazioni non agiscano solo nell’ambito più fruttuoso della musica, ma condizionino ogni settore, dalla narrativa alla pittura, fino ad arrivare alla poverissima poesia. Se non sei dei loro, se non dici ciò che questi tacitamente pretendono venga detto, sei out, baby, fuori dai giochi. Nessuno ti pubblica, nessuno ne vuole sapere di immischiarsi con te. Persino i tuoi colleghi ti guardano di traverso, quando va bene ti tollerano se non fai troppo rumore.

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Morrissey non ha solo ragione, ma ragione da vendere. Denuncia qualcosa che è di pubblico dominio, che ha sfiorato vette di parossismo ridicolo e, oramai, sta sotto gli occhi di chiunque non abbia fette di prosciutto progressista sugli occhi – oh Dio, sono in molti! E ok che, come diceva Carmelo Bene, tutta l’arte è di Stato, quindi risponde a degli ordini di scuderia e di partito, ma piano piano si sta insinuando, anche in Occidente, nel cosiddetto mondo libero, un sistema di stampo palesemente sovietico, in cui la creazione è al servizio dell’ideologia. Non è un caso che, in luogo degli Smiths, ci si ritrovi gente come Elodie, Fedez, Mango e via cinguettando – ed è ben difficile, in un mondo in cui fare musica è immensamente più semplice, che non ci sia niente di meglio. Semplicemente non si cercano più artisti, ma portavoce.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

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