Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

EMMA MARRONE RAPPRESENTA PURTROPPO LA DONNA MEDIA ITALIANA (di Matteo Fais)

“Se te la pigli senza niente/ Fai la figura de nu pezzente/ Se te la pigli ricca assai/ Chi comanda non lo sai/ Se te la pigli troppo brutta/ Poi ti rimane la bocca asciutta/ Se te la pigli troppo bella/ Ti ci vo’ la sentinella/ […] Se te la pigli troppo grassa/ Tutta la casa poi ti sconquassa/ Se te la pigli secca secca/ Poi t’abbracci cu na stecca/ Se te la pigli piccerella/ Dopo le gira le cirivella/ Se te la pigli cittadina/ Piano piano ti rovina” (Aurelio Fierro, La mogliera)

Quella delle donne italiane non è semplicemente una situazione peculiare, ma una vera e propria tragedia che sta assumendo toni tra il grottesco e il patologico. L’ultima intervista di Emma Marrone, a RTL 102.5, è in tal senso un’ottima cartina di tornasole e non certo perché ce la si voglia prendere con lei – ma chi se la calcola! –, bensì perché questa cantantoruccola incarna perfettamente la ragazza media, specie del Sud Italia, quella che nel gergo della manosphere viene denominata come “Cuncettina”.

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Questa ex ragazza, oramai donna, ha totalmente perso la bussola. Ai microfoni, quando le hanno chiesto della sua condizione amorosa, ha candidamente dichiarato “Sono innamorata solo della musica, che non mi tradirà mai. Io non sono fidanzata, mi fidanzerò quando troverò l’uomo che mi merita, non uno qualunque, quindi è difficile”. Ma quali saranno mai le caratteristiche per poter ambire a questa preziosissima fanciulla prossima alla menopausa? Eccole di seguito: “Maschio risolto, non narcisista patologico, non egoriferito, non presuntuoso, umile, che gli piacciano le cose tranquille e semplici della vita e soprattutto che gli piaccia solo io […]quindi, ragazzi, se queste sono le prerogative… zitella per sempre, non so se mi spiego”.

Capite a che livello di delirio sono giunte le italiche giumente? E, purtroppo, non si tratta solo di quelle come Emma che, essendo artiste, ci potrebbe pure stare che stiano fuori come un balcone abusivo a Napoli. Come lei la pensa la parrucchiera, la commessa, la ragazza a cui hai dato indicazioni per fare manovra nel parcheggio – dai retta a me, fatti i cazzi tuoi! –, la segretaria del centro dentistico in cui sei andato a farti fare la pulizia dei denti.

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Tutte queste pensano di essere qualcuno, di valere qualcosa, di essere delle gran donne che, se te le chiavi, minimo devi andare ogni giorno in Chiesa ad accendere un cero votivo alla Vergine. Ma direte che i giovani sono tutti un po’ così, non hanno il senso di sé stessi. Il fatto è che qui parliamo di donne in età, non di piccioncine di 13 anni con tanti sogni e l’imene intonso. Queste sono davvero più vicine alla fine del flusso mestruale di quanto non lo siano al primo Lines Seta Ali. Hanno avuto fidanzati, amori, storie, scopamicizie. Eppure, come si può notare, ragionano con l’ingenuità ottusa di una pivella di terza media.

Precisamente, rovesciando il ritratto tracciato da Emma, sono irrisolte, narcisiste patologiche, egoriferite, presuntuose, per niente umili, mai tranquille e amanti unicamente delle complicazioni. Dulcis in fundo, ti parlano di unicità dell’amore, dopo aver ampiamente dimostrato, con il loro curriculum sentimentale, che la monogamia è il più assurdo dei miraggi che l’umanità si sia mai figurato, un’allucinazione di massa in pieno deserto.

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Questo stuolo di derelitte non vuole fare i conti con il fatto che una femmina, a quarant’anni, non è una giovinetta. Una maschio tra i 30 e i 50 è al top della gamma, anche perché a venti, oggi come oggi, sembra più un tenero animaletto da latte che un uomo, non avendo neppure un accenno di barba. Al contrario, il grosso delle femmine, superati i 30, declina in modo – mi si scusi se dico la verità, ma qualcuno dovrà pur fare il lavoro sporco – imbarazzante. Imbiancano, mettono su fianchi che paiono barili rotolanti, il fondoschiena diviene una massa gelatinosa e ripugnante. Devo continuare? Non lo faccio per carità di Patria. Sapete tutti che questa è la triste verità. E non si citino gli esempi della Canalis o simili. Per carità, esistono anche donne del genere, ma sono casi più unici che rari.

Il dramma è che a quaranta continuano a camminare per strada con quell’aria di “ce l’ho solo io” e, se ti rivolgono la parola, pare che sia una grande concessione – atteggiamenti che si addicono solo a Miss Mondo, tra i 18 e i 20 anni. Calmine, gioie belle, calmine!

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Lasciatevelo dire: non siete nessuno. Sì, ok, vi diamo anche una botta se capita, perché ci accontentiamo – sì, siamo molto più umili di come ci fa Emma! –, ma state tranquille che sogniamo ben altro. La milf e cougar possono essere anche un interessante passatempo, ma non è mica un caso che la categoria più ricercata sia quella delle teen – per quanto teen non siano mai.

Tesorini, davvero, senza offesa, siete in stato avanzato di decomposizione – anche se non ve lo dicono, il 90 percento degli uomini pensa questo. A 20 potevate anche – FORSE! – pretendere la luna. Dopo i 30, uno spritz è troppa grazia a Sant’Antonio, date retta. Poi, oh, buon per voi: statevene zittelle, compiacetevi di gatti e sex toys. Basterebbe riaprire le case di tolleranza: 50 euro e risolta la faccenda. Quanto sarebbe bello se venisse preso un tale provvedimento. Non per altro – non certo per scopare –, quanto perché sarebbe divertentissimo vedere tutte queste invasate mitomani tornare bruscamente con i piedi per terra, tra noi comuni mortali.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

3 commenti su “EMMA MARRONE RAPPRESENTA PURTROPPO LA DONNA MEDIA ITALIANA (di Matteo Fais)

  1. Articolo esilarante e ben azzeccato. Volendo fare il solito moralista democristiano mi potrei limitare a dire che quando la donna non ha come modello Maria si riduce a questa brutta copia di eterna adolescente dodicenne che non vuole prendersi responsabilità. Anche gli uomini hanno la grave responsabilità di essere dei simp avendo rinunciato ad ogni minimo cenno di virilità.

    Da quello che dice Emma sembra voler cercare il ragazzo della porta accanto. Mi sembra inverosimile che alla sua età non abbia mai incontrato una persona simile, che si accontenta del lavoro da impiegato e di una partita di calcetto settimanale con gli amici.

    La verità è che inconsciamente è inorridita da una figura simile che pur razionalmente cercandola, istintivamente ripeterà le relazioni con il narcisista egoreferenziato semplicemente perché più affine alle sue caratteristiche.

    Finché fosse un problema di Emma non ci sarebbe da preoccuparsi… Ma come giustamente osservi il problema è a 360 gradi, le donne (non solo italiane) si sono montate la testa.

  2. I primi ad aver messo le cuncettine sul piedistallo d’argilla sono stati i loro PADRI; di caso in caso ci sarebbe da verificare in quale delle due condizioni mentali: se perché azzerbinati alle femmine di casa; o se perché sotto ricatto della matriarca svaiassata e chiattona, la quale minaccia di mandarlo a dormire in auto se non difende l’onore della figlia shampista.
    E dire che una volta, nei ’50, i due genitori erano abbastanza concordi – almeno qui al Sud – nell’ingiungere alla figlia femmina: “Adesca alla svelta un fesso sistemato e lèvati dai maroni, perché sei una bocca in più da sfamare”; e la matriarca aggiungeva: “E concludi qualcosa” (che significava: fai figli, dammi dei nipotini). Infatti l’alternativa era il destino da badante degli anziani genitori.

  3. Come personaggio, Emma ultimamente si circonda di trapper un pò coatti, che quando ha fatto la hit con Tony Effe sosteneva che lui fosse chissà che ragazzo bravo, timido, una delle persone più buone ed educate del mondo…

    Ora, il Tony Effe sarà come persona un ragazzo buono e timido in fondo ma fatto sta che, da personaggio, tanto non narcisista non è e tantomeno è risoluto, senza dimenticare gli eccessi e anche qualche rissa in cui è stato coinvolto in passato…

    Comunque, ora si circonda anche di Baby Gang e qua siamo oltre: cioè magari pure lui è un bravissimo ragazzo in fondo e, a differenza Tony, ha una vita complicata e un po più di reati anche se ora sembrerebbe voler mettere la testa a posto…
    Però alla fine, il tipo di ragazzi che gli piacciono, in assenza di alternative, sembrerebbero questi o anche questi: certo magari sensibili e interessanti a modo loro, ma non esattamente risolti e poco egoriferiti e comunque sia è normale che questo tipo di ragazzi non sia interessato ad una relazione con lei o in genere non sia interessato ad una relazione lunga.

    E poi lei appunto è molto egoriferita, con vette di narcisismo e istrionismo e non è certamente risoluta come personaggio, come persona non si sa… però perché un uomo risoluto e non egoriferito dovrebbe stare con lei?
    Ma poi, che ci provi se proprio gli interessa ma qualcosa fa sospettare che si tratta della solita retorica

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