PADERNO DUGNANO – DELITTI E FALSI MITI DETERMINISTI (di Matteo Fais)
Un spettro si aggira per la mente dei narratori di cronaca e i fruitori di questa, il fantasma del determinismo. Secondo questa idea sciocca e semplificante, tutto avviene, come in un processo matematico, per una catena di cause che conduce a un risultato ben preciso.
Infatti, di fronte a fatti come quelli di Paderno Dugnano, con il giovane che ha massacrato la famiglia, tutti restano spiazzati perché qualcosa nel loro calcolo idiota non torna. “Ma com’è possibile, era il figlio di una famiglia perbene, a scuola non andava male, aveva pure la fidanzata?”. Ragionamenti da sciocchi, più o meno come quelli di coloro che ritengono esista una propaganda in grado di tramutarci in omosessuali a mezzo di serie televisive e pittoresche celebrazioni olimpiche.
L’essere umano non funziona esattamente così, come una macchina o un computer. Dati determinati imput, non tutti reagiscono nel medesimo modo, esattamente come non è vero che tutte le persone in sovrappeso, o aliene all’attività fisica, muoiono prima.
Ogni individuo è una singolarità impossibile da ridurre a uno schema. L’uomo più intelligente, il grande studioso, potrebbe prendere un abbaglio e ritenere onestamente che il vaccino per il covid, imposto, sia qualcosa di giusto, pur avendo assunto, per tutta la vita, decisioni coscienziose e ponderate, sempre nell’ottica di preservare le libertà soggettive. Il fruttivendolo con la terza media, incapace in tanti ambiti, quantomeno per istinto, potrebbe sviluppare, invece, il sospetto di essere al cospetto di una colossale fregatura.
Non esistono formule per prevedere i comportamenti umani, perché il soggetto è sempre libero. L’uomo più benestante potrebbe essere infelice fino a decidere che possa andare bene tutto, anche massacrare la famiglia come atto estremo contro la noia. L’individuo dipendente dal Reddito di Cittadinanza – o ex dipendente oramai, purtroppo – potrebbe, invece, conservare una intransigenza morale tale da non cedere mai alla tentazione di gesti illeciti, pur versando in una situazione di ristrettezza e inedia.
Ogni volta che sembra di aver raggiunto una teoria esplicativa di tutta l’umana prassi, ciò che ci avviene intorno pare quasi sottrarsi alla griglia concettuale che speravamo di potervi violentemente sovrapporre. La storia delle idee è, in ultimo, anche quella dell’umiliazione di ogni pensiero che voglia chiarire la vita inchiodandola a un andamento lineare e prevedibile.
Eventi come quello di Paderno Dugnano ci ricordano che lo stupore di fronte al presentarsi del male esiste solo perché la gente vive nell’immaginario castello in cui tutto è geometrica previsione e l’uomo un animale perfettamente ammaestrato, un prodotto di forze esterne e non un iceberg di cui vediamo emergere appena un’innocua porzione in superficie
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).