“MA A TE COSA TI TOGLIE?” – BREVE GUIDA PER NON DIVENTARE UN TALEBANO D’OCCIDENTE (di Matteo Fais)
Ogni povero coglione ignorante è persuaso di avere la verità in tasca e si sente in dovere di imporla al mondo, persino quando questo va in tutt’altra direzione. Naturalmente il soggetto in questione sa benissimo di non possedere alcuna certezza. Proprio per tal motivo vive la differenza tra il suo sentire e quello degli altri con profondissima frustrazione e rabbia, trasalendo ogni qualvolta si scontri con la diversità.
La persona sicura di sé e delle proprie convinzioni guarda con stoico distacco alla vita intorno a sé, difende la sua idea se vi è la necessità, nel caso la diffonde, ma non cerca mai di imporre manu militari agli altri il proprio credo. Anche la più intensa opera di proselitismo religioso si arresta al cospetto di chi non ne vuole sapere di Dio, o preferisce Satana – non fosse altro perché l’amore per Altissimo può essere solo una scelta e mai un’imposizione.
Di fronte ai grandi mutamenti tecnologici, ideologici ed etici, così celeri, che stiamo attraversando sono tanti quelli che hanno perso la bussola, arrivando a rimpiangere un passato che non hanno conosciuto o assumendo atteggiamenti di talebana intransigenza.
Anche volendo ammettere che vi possa essere una misura di giustezza nelle posizioni di ognuno, resta il fatto che di fronte a un certo corso delle cose, se esso non coincide con la nostra visione, non rimane che accettarlo, senza accanirsi fino a farsi venire il crepacuore.
Il mondo è semplicemente ciò che è o diviene. Possiamo sbatterci la testa al muro, contemplare quello che ci appare come il disastro mentre avanza, gridando all’ecatombe, che tanto non cambierà niente. Il mondo è il risultato dell’incontro delle volontà e del prevalere di alcune. A meno che ciò non avvenga a mezzo di violenze sovrumane e con eccessive violazioni dei diritti individuali, si può solo prenderne atto.
Del resto, l’universo non ci deve niente – e gran parte dei problemi mentali della gente deriva proprio dal non voler accettare questo, ovvero l’assoluta gratuità del nostro esserci. Non siamo sulla terra per realizzare un progetto comune all’umanità. Va già bene limitare i danni per il maggior numero di persone possibili.
L’unica cosa veramente importante è che venga lasciato uno spazio di intimità a ognuno per coltivare le proprie passioni e idee, senza andare incontro a censure e gravi proibizioni.
Attenzione: ciò non significa accettare l’esistenza in modo passivo o acquiescente, meno che mai conformarsi e arrivare ad amare il Grande Fratello, come Winston Smith alla fine di 1984.
Esiste uno spazio, una cittadella interiore fortificata, in cui potremmo sempre essere noi stessi contro il mondo e le sue temperie. Non è necessario atteggiarsi a Gesù Cristo – il quale giustamente aveva capito che il proprio regno non è mai su questa terra, ma sempre in un altrove morale e spirituale, al riparo dalle mode, dalla chiacchiera e dal “si dice”.
Dunque, davvero, a te cosa ti toglie il mondo con la sua presunta decadenza, il cattivo gusto e le storture? A una persona sana di mente niente, perché non si può rubare niente dalla sua interiorità. In alternativa, comunque, è possibile non accettare la contingenza, compiere il grande rifiuto, il ritiro dalle scene. Nessuno, grazie al cielo, è obbligato ad abbracciare le assurdità di questa, nella stessa misura in cui il singolo non può imporre la propria personale idiosincrasia sul presente.
Manco a dirlo, questo ragionamento, così equilibrato e privo di drammatizzazioni, non verrà accettato quasi da nessuno. Le masse vogliono essere aizzate, solleticate nella propria bassezza, non essere indotte alla ragionevolezza, alla medietà della virtù. Pazienza, è l’estremo paradosso del pensiero: fare i conti con la propria inefficacia.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).