A CHI CONVIENE METTERE GLI UOMINI CONTRO LE DONNE E LE DONNE CONTRO GLI UOMINI (di Matteo Fais)
La prima regola per evitare il successo è essere ragionevoli e, soprattutto, far ragionare le persone, sottrarsi al processo di polarizzazione dominante, riconoscere a ognuno le proprie responsabilità. Questo perché la gente non vuole la verità, bensì la conferma dei propri bias cognitivi. Un no vax, che sia persuaso della presenza dei microchip nel vaccino anticovid, non vorrà mai sentirsi dire che le sue sono unicamente stronzate. Esattamente come un provax non vuole accettare l’idea che finanche una medicina contro tutti i mali di questo mondo non può essere imposta manu militari su una massa che la rifiuta, senza violare un sacrosanto principio liberale che sarebbe meglio per tutti rispettare.
Ora, se tu sei un incel di trent’anni – volgarmente, uno che non ha mai visto la fica –, è molto probabile che la tua mente sia deviata da pensieri del tipo che le donne sono solo un branco di stronze malefiche e senza cuore, che aprono le cosce esclusivamente a uomini brutali e della più infima specie. Naturalmente, in questa menzogna, che tanto successo ha presso una certa platea di sbandati, vi è un fondo di verità, come in ogni bugia che stimoli i bassi istinti della folla: ci sono molti esseri di sesso femminile che, in effetti, preferiscono il modello incarnato dai fratelli Bianchi – sempre per restare a esempi particolarmente noti.
Similmente a una donna che abbia buttato via sé stessa con un uomo, il quale ha approfittato di lei senza riserva, riservandole unicamente qualche spruzzata del suo cazzo, farà molto comodo sentirsi dire che i maschi sono tutti dei bastardi animati da un istinto patriarcale di sopraffazione, violenza e dominio sul genere opposto – quando non divengono addirittura violenti o, peggio ancora, femminicidi. Anche in questo caso, manco a dirlo, vi è una misura di verità: esistono molti approfittatori e violenti, i quali fanno più notizia di coloro che aiutano le vecchie ad attraversare la strada.
Come sempre, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Ai due tipi umani descritti sarà inutile raccontare della donna che ha sacrificato la vita per il suo compagno, per niente bello e rimasto disoccupato dall’età di 45 anni. Allo stesso modo, la risentita non vorrà sapere di tutti quelli che magari si sono visti gonfiare la faccia da un branco di lupi, per aver difeso la malcapitata di turno. A entrambi interessano solo argomenti scelti con il metodo del cherry-picking. E chi facesse notare loro l’esistenza della diversità verrebbe aggredito con ancora più rabbia di un avversario in aperta opposizione.
Il trionfo, online, di tutte queste pagine tossiche in supporto di cause maschili e femminili, insomma, non è un caso. Si tratta di spazi che vedono volgari speculatori – e, non di rado, anche qualche vittima di sé stesso – rivolgersi a un target di utenti per fare cassa, suffragando ulteriormente le loro convinzioni perverse. In verità praticamente la maggior parte delle pagine social sono così, da quelle che ripetono a mo’ di disco rotto che tutte le donne sono brave in quanto donne o, come avviene su quelle delle delinquenti rappresentanti della body positive, in cui si sostiene che non vi sia niente di male in un corpo con 50 chili di sovrappeso. Si tratta di cosiddette echo-chamber, ovvero luoghi il cui successo è dato dal sentire ripetere le proprie idee all’infinito. L’effetto è ovviamente quello di rafforzarle – ma sappiamo bene che l’uomo cresce intellettualmente e moralmente nel confronto dialettico con la differenza.
Purtroppo, presso una platea di immaturi è inevitabile che guadagnino seguito opzioni simili. Tanto più che questi andranno a cercarle, evitando accuratamente l’incontro con un pensiero che li metta in crisi. Se vi state chiedo perché i giornali parlino solo di gente morta nel modo peggiore, sesso e frasi controverse di un personaggio famoso estrinsecate da qualsiasi contesto, sappiate che il problema siete voi che volete leggere solo di quella merda. Se l’algoritmo dei social vi segnala pagine piene di puttanate, è perché non avete mai richiesto qualcosa di più.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).