Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

RASSERENARE I GONZI – L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON SOSTITUIRÀ L’UOMO (di Matteo Fais)

La prima cosa è non farsi trascinare dai gonzi in una spirale di paranoia, mantenere la calma e studiare i fenomeni da vicino, per capire il loro reale impatto e portata. La signora al mercato, dotata di Facebook e tanta voglia di parlare a vanvera, vi dirà che oggi ogni famiglia ha un morto di cancro in casa, che c’è sicuramente qualcosa di strano in quel che mangiamo, se non nell’aria, un complotto per far scomparire l’umanità. Magari, però, si dimentica che fino a pochi decenni addietro, ancora al principio della seconda metà del Novecento, in ogni nucleo famigliare vi era almeno un caso di mortalità infantile, dovuto ai più diversi fattori. E, tra parentesi, la popolazione mondiale, da allora è più che raddoppiata, malgrado le sue oscure fantasie di poteri forti animati dalla volontà di decimarci.

Ricordate sempre che il sonno della ragione genera mostri di delirio e pazzia. L’intelligenza artificiale, questo ulteriore avanzamento tecnologico, per esempio, ha scatenato le peggiori ossessioni in tutti coloro che rimpiangono i bei tempi in cui si stava meglio quando si stava peggio, c’erano solo i giornali cartacei e, se si sta a sentire loro, uno usciva per strada e parlava con qualsiasi estraneo, come se la solitudine metropolitana fosse una conseguenza degli smartphone.

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Cominciamo dunque chiarendo una questione: viviamo da almeno trent’anni circondati dall’intelligenza artificiale. Tecnicamente, il Word del 2007, su cui ancora scrivo, è un’AI. Mi segnala errori di battitura, mi giustifica il testo, mostra il numero di battute, addirittura mi cambia certe parole convinto che siano sbagliate, quando non mi suggerisce di concludere una lettera con “distinti saluti”. Insomma, manifesta una sua intelligenza che, con la vecchia Olivetti Lettera 22, non sarebbe stata neppure immaginabile. Cionondimeno quello che sto scrivendo è pensato da me e, sempre da me, per così dire, messo su carta. Tra l’altro Montanelli non ha mai avuto Word come supporto, ma nessuno è divenuto Montanelli grazie al programma in questione.

Qualcuno dirà che, oggi, si può chiedere finanche a Chat GPT di compilare un articolo in nostra vece. In parte ciò è vero, ma bisogna anche sottolineare che il risultato è un qualcosa di generico e persino meno intrigante di Wikipedia. Ho provato a farle fare una recensione di un libro di poesia su cui avevo già scritto e l’unica cosa che è riuscita a mettere giù è una minchiata dal tono generalista, adatto più o meno a qualsiasi opera, del tipo “Il testo di X presenta un versificare intenso e ben strutturato”, senza neppure la citazione di una riga del libro. Sostanzialmente un prodotto breve e di assoluta inutilità.

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Con l’intelligenza artificiale che si usa per creare grafica, poi, le cose non vanno certo meglio. Si inserisce un prompt – cioè il testo da cui essa partirà per creare l’immagine – e, in quelle che lo permettono, una foto a cui fare riferimento, diciamo come ispirazione. Se il vostro fine è avere il ritratto di una donna carina, a mezzo busto, con uno sfondo non troppo complicato, i risultati sono anche interessanti ma, già se provate a chiedere “donna distesa a terra, vicino alla finestra, e illuminata dalla luce del tramonto”, vedrete corpi contorti, mani deformi – sulle mani è veramente pessima -, occhi di diverse grandezze. Per non parlare, poi, dei costi. Quelle decenti sono tutte a pagamento e l’abbonamento oscilla tra i 15 e i 50 euro mensili. Per farla breve, col cavolo che presto potremo fare a meno dei fotografi. Poi, per carità, se volete intrattenervi a creare, dopo aver speso tutti quei soldi, immagini quali un pinguino disegnato che cammina tra i grattacieli di New York, buon divertimento. Ma si può ragionevolmente dubitare che il grosso della popolazione abbia i soldi, il tempo e la voglia di scazzare così.

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Ecco, questo è un fatto che tutti quanti sembrano trascurare: oggi come oggi, con i computer si possono fare cose stratosferiche, ma di che supporti si ha bisogno? Ci vogliono macchine care, programmi non esattamente gratuiti che, peraltro, richiedono anni per essere padroneggiati. Considerato che l’Italia è una Nazione di vecchi, molti dei quali ancora non sanno neppure spedire un’email o usare lo Spid, figurarsi che impatto potrà avere l’AI sulla vita dell’uomo medio.

Insomma, state tranquilli, non sta per aver corso nessuna rivoluzione e vostro zio non abbandonerà la moglie per fuggire con una donna bionica uscita dalla stampante 3D. Sono stronzate, leggende metropolitane messe in circolazione da gente che ancora si legge la pagina dei necrologi sul giornale locale, mentre beve il grappino al bar, alle 10 di mattina, e sbraita contro il mondo moderno. Ci sono decine di programmi in circolazione, con cui, volendo, potreste mettere su un giornale o magazine in casa, preparare cartelloni pubblicitari, progettare palazzi, tubature fognarie (Photoshop, Illustrator, inDesign, e tanti altri) e altri grazie a cui vedere proiettata sullo schermo, in tempo reale, la lastra delle vostre arcate dentarie. Li sapete forse usare? No. Considerate che, come voi, sono anche il 98 per cento degli Italiani. Dunque, sereni e passate pure al secondo grappino.

Matteo Fais

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Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734

L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).

Un commento su “RASSERENARE I GONZI – L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NON SOSTITUIRÀ L’UOMO (di Matteo Fais)

  1. Articolo esilarante e geniale, nonché vero. La tematica della sostituzione dell’uomo da parte Dell IA è intrigante e alla base di molte trame di fantascienza (es. Matrix, Westworld, la più recente Humans) tuttavia siamo molto lontani da uno scenario simile.

    Aggiungo che, vedendo il livello di ignoranza e stupidità generale non è detto che un futuro controllato dalle macchine sia peggiore di quello che l’uomo possa progettare per sé stesso.

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