NON IMPORTA CHE LA DESTRA VINCA, PERCHÉ I SUOI VALORI SONO MORTI (di Matteo Fais)
Le Pen ha vinto, la Meloni pure e presumibilmente Trump trionferà contro l’uomo dallo sguardo allucinato e perso nel vuoto. Possiamo dunque gioire? Mica tanto. In ultimo, il mondo che si profila innanzi a noi, da qui a qualche decennio, è sempre più a trazione progressista e, probabilmente, della più becera (metoo, cancel culture, femminismo radicale, ecc.).
Del resto, si potrebbe anche notare, per così dire en passant, che comprendere quali siano i valori della Destra è decisamente difficile, specie da noi. Fratelli d’Italia non è liberale e non è statalista in economia, ma una strana forma ibrida, all’italiana appunto. Sul piano dei diritti civili è tutto fuorché libertaria e, comunque, non riesce a mitigare gli eccessi che il potere della Sinistra porta avanti dalle sue casematte. Insomma, è tutto fumo e niente arrosto. Fa il muso duro, ma non cerca mai veramente lo scontro.
Sulla questione della nota triade, quella di Dio-Patria-Famiglia, a voler essere totalmente onesti, sembra che non ci creda più nessuno, a partire da chi la professa in modo più acceso.
Dell’Onnipotente pare non importi a nessuno ormai, se non a qualche fanatico che è approdato al Credo più perché all’ultimo stadio che per motivi seri o per lunga tradizione famigliare. Nella vita dell’uomo di tutti i giorni, quello normale, sembra che non se ne senta più la necessità. Dio è uscito di scena e ce ne siamo accorti quando già mancava da decenni.
Per quanto concerne la Patria, forse esclusi i francesi – almeno in parte ancora sciovinisti –, gli altri non è che sentano chissà quale attaccamento. Più che morire per il proprio Paese, la maggioranza, almeno coloro che hanno un titolo spendibile, preferisce andare a prendere un buono stipendio dove il mercato chiama. Sperare che sacrifichino le proprie energie per salvare lo Stivale è fantascienza erotica. Anche le persone di Destra, del resto, se possono permetterselo, i figli li mandano a studiare fuori e a fare esperienza in ogni dove. Nella migliore delle ipotesi, poi, spediscono loro un pacco con i pomodori secchi dal paesello.
La famiglia, in fine, è l’emblema della dissonanza cognitiva che abita la mente dell’uomo di Destra. A parole, tutti la glorificano come il baluardo e la cellula fondante della società. Se si va a vedere, però, quasi nessuno ne ha messa in piedi una nella sua forma classica – la Meloni in primis. Non è un caso che, già in illo tempore, al referendum, il divorzio abbia vinto con maggioranza schiacciante: un conto sono i belli ideali, un altro i fatti. Nell’amore a vita non ci crede più nessuno. Sia detto tra parentesi, inoltre, che le donne di Destra non sono più raccomandabili delle altre. La rivoluzione sessuale, è il caso di dirlo, l’hanno fatta tutte propria, in un modo o nell’altro.
Insomma qui può vincere chi si preferisce, ma ciò che conta è solo la coerenza tra teoria e azione. A guardare da vicino ogni persona di Destra conduce una vita, nel bene o nel male, improntata a valori del progressismo. Sul piano economico, poi, abbiamo sempre più Stato e sempre meno autonomia individuale di impresa, imprigionati come siamo entro una struttura burocratica che rende impossibile, o pari a un suicidio, qualsiasi mossa. C’è poco da sentirsi protagonisti di una rivoluzione.
Matteo Fais
Canale Telegram di Matteo Fais: https://t.me/matteofais
Instagram: http://www.instagram.com/matteofais81
Facebook: https://www.facebook.com/matteo .fais.14
Telefono e WhatsApp di Matteo Fais: +393453199734
L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)