Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

È DIFFICILE AVERE FIDUCIA NELL’UMANITÀ, DOPO AVER SAPUTO DEL HAWK TUAH (di Matteo Fais)

I fenomeni di costume sono interessanti perché, essendo diffusi o, come si suol dire oggi, virali, ci restituiscono la dimensione dell’umanità da cui siamo circondati. Chiaramente questi toccano per la maggior parte i più stupidi, ma non è da escludere che tra costoro ci sia la persona che si troverà a salvarci dal cancro, l’educatrice dei nostri figli, l’insegnante che ha da formarli e tutta una serie di figure in qualche modo determinanti in società.

È per questo che vedere, in ogni parte sui social, la faccia di tale Haliey Welch, la Hawk Tuah Girl, fa pensare. Una ragazza americana assurge ad argomento di discussione internazionale perché, durante un’intervista improvvisata, condotta per strada, alla domanda “Come far impazzire un uomo a letto?”, ha risposto producendosi in un’onomatopea che renderebbe i gargarismi di una che sputa sul cazzo, prima di succhiarlo.

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Vi rendete conto? In questo mondo si può divenire famosi, essere inseguiti e ricercati, per aver detto una simile stronzata senza peso. A quanto pare, già si stanno stampando adesivi, magliette e cappellini con l’espressione in questione. Non si capisce se la donzella ne abbia tratto beneficio economico, visto che avrebbe deliberatamente scelto di celare i propri profili social, ma sta di fatto che tutti si sono mossi per la sua sparata, evidentemente trovandovi chissà cosa di immensamente divertente.

Comprenderete bene che se in Occidente, cioè in un vasto territorio in cui si è fatto di tutto per alfabetizzare la gente, gli argomenti di discussione sono di questa natura, evidentemente qualcosa è andato irrimediabilmente come non avrebbe dovuto. Se dopo aver appreso di Pascal e Kierkegaard, Nietzsche e Feyerabend, siamo ancora messi così male, urge una seria riflessione.

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Bisognerebbe se non altro considerare che forse le masse sono in ultimo allergiche a qualsiasi possibilità di avanzamento intellettuale e umano, mentre le poche persone con un minimo di materia grigia vivono una situazione da uomini dispersi nella giungla, circondati da macachi e scimpanzé – sia detto senza offesa per questi ultimi, naturalmente.

Appare altresì chiaro che non si potrà genericamente fare nulla, o quantomeno ben poco, per rendere il pianeta un luogo un tantino più ospitale, non funestato da guerre assurde e odiosi conflitti, in cui le energie migliori vengano spese per far progredire la razza umana.

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Pare che alla gente, invece, basti ben poco per esistere, che la ricerca di senso, come la volontà di ridurre il male, siano appannaggio esclusivo di una minoranza sparuta, condannata all’inefficacia. Alla fin fine la folla vuole non pensare, ridere per cazzate, ritrovarsi intorno a questo falò del nulla, per bere birra e dire frasi senza senso. Pensarci è sfiancante, fa venir meno ogni fiducia. Non risulta assurdo, insomma, che la povera Emily Dickinson abbia trascorso gli ultimi anni della vita chiusa nella sua stanza. Rifiutare il mondo doveva essere divenuta per lei una necessità, onde evitare di esserne inghiottita dal suo ottuso apparato digerente.

A ogni modo, non si ringrazieranno mai abbastanza i social per aver reso evidente di che pasta sono fatti i nostri simili. Dopo più di duemila anni di pensiero e saggezza, l’uomo è ancora polvere che ridacchia sguaiatamente, “la canticchiante e danzante merda del mondo” per dirla con il Fight Club. Non resta che abitare tra queste rovine con la saggezza stoica di un Marco Aurelio, ovvero pensando “A tutte queste cose è necessario mostrar viso non disgustato, ma benevolo, però capire che ognuno vale quanto ciò che ricerca”.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)

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