Il Detonatore

Facciamo esplodere la banalità

SANGIULIANO È LO SPECCHIO DI QUESTO PAESE, PURTROPPO (di Matteo Fais)

La oramai famosa gaffe del Ministro Sangiuliano – che, in verità, è uno sbaglio bello e buono, motivato da una sincera ignoranza –, quella con protagonisti Cristoforo Colombo e Galileo Galilei, che segue a diverse altre precedenti, non è rappresentativa unicamente di cosa sia divenuta la politica, o di ciò che è questo Governo, ma risulta bensì sintomatica dell’intero Paese.

A chiunque sia capitato di avere a che fare con dei giovani, anche solo dando loro delle ripetizioni, sarà risultato immediatamente chiaro il livello di analfabetismo di questi, l’incapacità di svolgere un qualsivoglia ragionamento critico. Se non ci credete, prendete un qualunque diciottenne e chiedetegli quale sia l’ultima serie televisiva di cui ha preso visione. Poi domandategli di analizzarla dal punto di vista estetico, contenutistico e antropologico. Potete giocarvici le palle che non sarà in grado di portare avanti un banale discorso, per 5 minuti consecutivi.

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La tragedia è che soggetti simili potrebbero avere voti altissimi a scuola, perché si può tranquillamente affrontare un’interrogazione su Hegel, ripetendo le formule del manuale in modo preciso e con linguaggio specialistico, senza aver minimamente colto il significato delle sue teorie e la portata pratica di queste. Del resto, ai docenti, per come è concepito il sistema dell’istruzione, interessa unicamente svolgere il programma, non indurre nei ragazzi un certo tipo di approccio rispetto alla materia – qualunque essa sia. Tanto più che, sostanzialmente, non si studia per capire il mondo, come dovrebbe essere, ma per ripetere la lezioncina risultando performanti e, poi, chi si è visto si è visto, si dimentica tutto.

È comprensibile, infine, che i ragazzi non siano indotti a fare un passo, oltre lo stretto necessario per portare a casa il buon voto, guardando al mondo intorno a loro. Alla fin fine, a trionfare non sono certo coloro che nella vita sono rimasti con il culo sulla sedia a studiare. Persino nell’ambito culturale, ha più successo un book influencer che parla di libri seguendo un canovaccio fornito dalle case editrici, senza averli mai letti, di chi si smazza pagina per pagina e, poi, con coscienza e accuratezza, cerca di approntare a una recensione. Volgarmente, solo la superficialità paga e le persone si adeguano.

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In tal senso Sangiuliano è il Ministro giusto per l’epoca che stiamo vivendo, incarna “l’anima del mondo” proprio come Napoleone per il già citato filosofo tedesco, con la differenza che lui, diversamente anche da certi influencer, non è in grado neppure di mascherare le proprie mancanze con un minimo di arguzia. E ciò porta inesorabilmente a riflettere sulla questione dell’egemonia culturale che questo Governo sperava di rilanciare, sottraendo lo scettro alla Sinistra.

Se l’ambizione era ben più che sacrosanta – e, finalmente, la Destra ha compreso l’importanza della questione! –, in questa armata Brancaleone che è l’esecutivo Meloni, ciò che manca sono certamente gli uomini. Purtroppo, per far fronte all’opposizione, che nel Paese è realtà culturale dominante, bisogna avere preparazione e capacità. Il rovesciamento dell’egemonia si costruisce contrapponendo una cultura a quella principale ma, per farlo, prima di tutto, bisogna averne una.

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Sinceramente comprendere cosa sia cultura di Destra oggigiorno è piuttosto difficile, per non dire impossibile. Salvo questo dannato Tolkien e un Evola che spunta un po’ a cazzo ovunque faccia comodo, non esiste una produzione letteraria e intellettuale, al passo con i tempi, che possa andare a influenzare le masse.

Inutile nascondercelo, ci vogliono figure di spicco che non siano degli improvvisati. Non si può sempre sperare di farla franca, di usare espressioni in latino maccheronico, come ha fatto il Generale Vannacci, pensando che tanto nessuno individuerà l’errore. Non si può essere così fessi da presentarsi allo Strega, nel ruolo di giurati, e non aver almeno imparato un riassuntino, fatto dal proprio staff, sui libri in concorso, per poter blaterare tre parole in croce. Poco ma sicuro, avanti di questo passo, la Sinistra potrà dormire sogni tranquilli per i prossimi cinquant’anni.

Matteo Fais

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L’AUTORE

MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)

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