LA DESTRA PROPRIO NON CI ARRIVA A CAPIRE CHE NON BASTA ESCLUDERE SAVIANO (di Matteo Fais)
Sempre più grotteschi! Questa Destra, poco ma sicuro, ci condurrà al baratro – al baratro del ridicolo. La notizia è risaputa: Roberto Saviano è stato escluso dal novero dei cento scrittori invitati in delegazione alla Fiera del Libro di Francoforte.
Fin qui, la notizia potrebbe addirittura rivelarsi liberatoria: la presunta cultura italiana ha solo bisogno di sgravarsi da questo fardello di pseudointellettuali, baciapile, leccapiedi e tesserati di partito. Il problema è che ciò non si realizza semplicemente silenziando con nordcoreana ferocia la bassa pletora dell’intellighenzia affiliata alla Nuova Sinistra – decisamente, infima rispetto a quella del fu PCI.
Il rinnovamento culturale e lo spoils system intellettuale si conseguono mettendo, nelle posizioni fino a poco prima occupate dai soci del fronte progressista, autori altrettanto validi e vicini al mondo conservatore – sempre meglio sarebbe non avere dei lacchè, perché la vera arte non sarà mai di servizio ma sempre eterodossa.
La Destra, in ultimo, possiede qualcuno da opporre al solito Saviano? Va da sé che la risposta è no. Se un’alternativa esiste, si tratta di un qualche autore sconosciuto, un pellegrino del sottobosco ignoto ai più e mai supportato dalla parte politica a lui più vicina.
Quello che i conservatori non hanno afferrato è che l’egemonia culturale non la si conquista praticando l’eutanasia della cultura mainstream, ma creandone una antagonista, di opposizione, portando i ceti intellettuali dalla propria parte.
Se tale prassi non viene, poi, messa in atto è perché la parte governativa sa benissimo che i suoi voti sono dati da persone che hanno in spregio tutto ciò che è attività intellettuale, gente che guarda con sospetto a ogni manifestazione di settore, dalla pittura alla poesia, pensando che questa sia intimamente “di Sinistra”, “da comunisti” – quando non, addirittura, da “finocchi”.
Basti leggere i commenti della gente di Destra, sotto i vari articoli che ne parlano. Il loro becerume è palesemente imbarazzante. Gioiscono di una censura da piccoli prepotenti, da bulletti di quartiere, invece di sperare in qualcuno che prenda realmente le redini della situazione, che traghetti la cultura conservatrice verso un nuovo rinascimento.
Niente da fare! Per loro esiste solo il basso e l’infimo, la nuda vita – non certo la filosofia di Martin Heidegger. Bisogna avere il coraggio di dire questa verità una volta per tutte: la Destra è ignorante, fatta di bifolchi privi anche della saggezza della mano. Difficilmente di questo passo andremo lontano.
Non basteranno neppure le scuse patetiche, come quella secondo cui lo scrittore napoletano sarebbe stato esonerato perché si cercavano autori originali e meno noti, visto che gli altri in lista sono nomi conosciutissimi. Il risultato, peraltro, come nel caso del monologo di Scurati per il 25 aprile, cancellato dalla programmazione RAI, sarà di attirare l’opinione pubblica su un autore censurato, facendo figurare il Governo come miseramente fascista. Ma non c’è niente da fare, in mano a questa gente, un simile concetto non passerà mai.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)