E QUESTO SAREBBE IL SALONE DEL LIBRO? (di Matteo Fais)
Campane a festa, telegiornali in solluchero, carta stampata con inchiostro di zucchero filato. Sembrano tutti contenti per questo Salone del Libro 2024. Neppure una censura di Altaforte – o, perlomeno, nessuno ne ha parlato. Ci sono tutti: fascisti e transessuali, rotti in culo e autori minori.
Il “Corriere” (https://www.corriere.it/cultura/24_maggio_11/salone-libro-2024-l-invasione-giovani-611dc764-0fd7-11ef-a8f0-a1f7c0d711f2.shtml?refresh_ce) titolava entusiasticamente, come la “Granma” ai bei tempi dei discorsi di Fidel, “Salone del Libro 2024, l’invasione dei giovani”. Che sollievo, li abbiamo mandati a scuola e, quantomeno, un volta laureati, sanno distinguere le parole, per quanto sfugga loro il senso generale dei discorsi!
Poi, andando a leggere, la dura realtà emerge sempre, come i nodi vengono al pettine: “un serpentone umano attendeva con fiducia di poter partecipare, senza prenotazione, all’evento con Gianni Morandi e Luciana Littizzetto”. Praticamente, come se un prete dicesse “Stamane, alla messa della domenica, era tutto pieno. All’uscita, i mariti hanno mandato le mogli a comprare le paste per il pranzo, mentre loro si sono concessi una puntatina in casino, per portare anche alle baldracche la parola del Signore”.
Sì, certo, poi la gente non ha trovato spazio per Joël Dicker, che presentava il suo Un animale selvaggio (La nave di Teseo), in compagnia di Linus, di Radio Deejay – una situazione surreale, come quando Missiroli ha introdotto Houellebecq.
A voler essere cattivi, si potrebbe dire che questo, più che il Salone del Libro, sembra quello delle celebrità ammuffite ma intramontabili, come quelle dei concerti che si vedono in televisione l’ultimo dell’anno, con l’eterno Amadeus che saluta in estasi gli imbalsamati Albano e Romina, ologramma di un’Italia morta da decenni, fatta di felicità e lotte sindacali, scioperi e svalutazione monetaria – ma, sullo Stivale, si sa, si stava sempre meglio quando si stava peggio.
“Già dal mattino in molti hanno inseguito gli appuntamenti di Corrado Augias, Alessandro Barbero e Zerocalcare”. Se, ovviamente, non si può che riconoscere al Professor Barbero di conoscere la sua materia e saperla presentare come si deve al pubblico, è altresì indiscutibile che il suo successo sta nel riuscire ad apparire nel modo migliore, nella perfetta commistione tra mediaticità e profondità teorica tollerabile dal fruitore medio di YouTube, oltre a incarnare, finanche a livello posturale, l’esatta immagine del bravo docente che sa smuovere anche l’alunno più svogliato – intendiamoci, tutto ciò non è un male, anzi. Ma se pensate che, poi, le stesse persone possono passare, come se niente fosse, a Zerocalcare, vi renderete conto che, semplicemente, il pubblico è onnivoro, ha uno stomaco che tritura e digerisce tutto, la merda e lo champagne, senza sentire grandi differenze di gusto. E, infatti, eccoli lì per Saviano, l’unico scrittore inseguito dalla mafia e dai fan, perché tutto fa seguito e, se l’importante è che se ne parli, non si può certo dire che il risultato non sia stato ottenuto.
Sempre sui giovani, bisogna sapere che hanno atteso finanche un’ora per vedere Felicia Kingsley, scrittrice di romance tradotta in 16 Paesi, premiata come autrice dell’anno nei TikTok Book Awards. Questo Salone ha confermato con diversi appuntamenti, ricchi di presenza umana, il successo del genere – come le vendite di letteratura erotica di bassa lega, stile Jenny, tredicenne in calore, negli anni ’70, già ci avevano chiarito cosa fosse il pubblico.
Insomma, qui i libri veri e propri centrano poco o niente, sono suppellettili di un universo parallelo che dal piccolo schermo proietta le sue radiazioni su tutto lo spazio possibile e assimilabile. È la società dello spettacolo, bellezza, e i testi te li devi cercare solo per dar loro vita e visibilità con una foto da postare sui social. In tutto ciò, è lapalissiano, la letteratura continua a essere ben altra cosa.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni)