ANCHE UN UOMO PREFERIREBBE UN’ORSA A UNA FEMMINISTA, DUNQUE LA RISPOSTA DELLE DONNE NON È COSÌ ASSURDA (di Matteo Fais)
La questione potrebbe sembrare triviale, da giornale di gossip: un sondaggio, partito da Tik Tok, chiede a donne selezionate a casaccio se, in un bosco, preferirebbero trovarsi al cospetto di un maschio o di un orso. Evidentemente il dilemma non è così insignificante se, al netto dell’assenza di qualsivoglia criterio statistico stringente, da esso emerge la totale diffidenza del genere femminile nei confronti di quello maschile.
La cosa non stupisce perché il nuovo femminismo, come i sostenitori della necessità del ritorno al patriarcato, gettano costantemente benzina sul fuoco del naturale conflitto tra i due poli sessuali. Le prime catalogano i maschi come stupratori, senza alcuna distinzione tra violentatori e non. I secondi vorrebbero far passare tutte le donne come sanguisughe pronte a rubarti casa e figli, in caso di divorzio. Le accuse che l’uno rivolge all’altra, poi, sono tante e si tratta quasi sempre del rovesciamento speculare di quelle dell’avversario. Le femministe, con la body positive, rimproverano ai maschi di essere degli insicuri perché non vogliono mettersi con una obesa di 120 chili, con ciò intendendo imporre la propria giurisdizione sul desiderio di questi. I maschilisti, invece, sbraitano contro il fatto che le donne selezionino i propri partner con criteri da eugenetica nazista.
Il problema con l’interrogativo in questione è che questo non è chiaro e dà adito ad equivoci. Chiaramente la domanda sottende l’idea di trovarsi in una situazione di potenziale pericolo che – inutile nascondersi dietro a un dito – le donne sanno benissimo di correre costantemente per una questione di deficit della propria forza fisica. Non ci vuole il Saramago di Cecità per sapere che, se non ci fosse un sistema sociale che punisce i trasgressori, in un eventuale crollo delle strutture di protezione, molte sarebbero le donne a subire abusi da parte di uomini che rispettano la morale e l’etica solo in apparenza, ma la trasgrediscono senza alcuna remora ogni volta che non sono visti.
È abbastanza normale che una abbia il terrore di subire violenza, ciò è probabilmente iscritto nel dna di ognuna dalla notte dei tempi. Per questo stupiscono quelle deficienti che continuano a dire alle ragazze che dovrebbero sentirsi libere di andare dove meglio credono, a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza mai pensare ai rischi – a quanto pare, per fortuna, le donne lo sanno per natura che, a fronte dei proclami, il mondo è un luogo da percorrere guardandosi sempre alle spalle.
Insomma, presumibilmente, di fronte a un simile quesito posto di soppiatto, tutte hanno pensato alla possibilità di incontrare un uomo malvagio, dunque si sono buttate sull’orso istintivamente. Sarebbe come chiedere a un uomo sano di mente se vorrebbe conoscere, per poi sposare e fare figli, una femminista incarognita di quelle che non vedono l’ora di farla pagare a qualsiasi maschio per problemi pregressi con la figura paterna. Ti risponderebbero scherzosamente che sarebbe meglio diventare gay passivi. Del resto, non è un caso che in molti, oggi come oggi, rifiutino categoricamente di prendere in considerazione il matrimonio e il mettere al mondo dei pargoli, dopo aver sentito di mille amici finiti nella merda per colpa di una pazza viziata ed isterica – pensare al male, prima di tutto, è innato.
Nel bosco, in una terra bombardata e tramortita da una lunga guerra, tra le macerie come in una casa di nuova costruzione si possono incontrare orsi famelici o indifferenti alla presenza umana, come maschi pericolosi o mansueti. In sostanza simili quesiti non vogliono dire niente, soprattutto se posti in modo tendenzioso, nel tentativo di risvegliare un terrore atavico.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
Il cervello si è allenato a prendere decisioni rapide, istintive, non necessariamente giuste. La possibilità statistica di essere aggredita da un uomo sta a 1/500, da un orso 1/8.