I “CATTIVI MAESTRI” NON ESISTONO (di Matteo Fais)
Il più grande peccato del marxismo e di tutti i sistemi di pensiero basati sul determinismo è ritenere che il soggetto non esista e si riduca a un semplice prodotto delle strutture. Volgarmente tu sei ciò che sei perché nato in un determinato contesto antropologico-culturale, per aver studiato in certe scuole, frequentato certi ambienti, conosciuto quella cerchia di persone. Praticamente, sei una somma in cui conti poco più di zero.
Purtroppo, tale spirito marxista e determinista è più diffuso di quanto si possa immaginare. È ciò che sta alla base dei famosi discorsi contro la presunta propaganda martellante, quella che “trasformerà presto tutti i bimbi in omosessuali”, che “sdoganerà la pedofilia”, che “ci renderà tutti metro-strano-arcobaleno sessuali” – e vai di smalto sulle unghie anche per i maschietti.
In tutto ciò sembra che l’individuo sia una spugna che assorbe senza filtrare, un eterno infante incapace di intendere e di volere, un magazzino di idee altrui – già, ma chi crea le idee altrui? –, un computer da programmare, un essere che non muti mai convinzioni nel corso della propria esistenza.
Semplicemente, tutto ciò è ridicolo! Tanto quanto la preoccupazione per le parole della docente di Filosofia Donatella Di Cesare, ordinaria alla Sapienza, la quale ha scritto sulla scomparsa della terrorista Barbara Balzerani: “La tua rivoluzione è stata anche la mia, le vie diverse non cancellano le idee, con malinconia un addio”.
Premesso che la professoressa non ha per niente difeso il terrorismo, ma l’idea comune che esso condivide con il comunismo, fa sorridere sentire frasi quali “Guardate chi mandiamo a insegnare”, “Certo che, poi, i nostri ragazzi…”. Immaginatevi se avessero letto certe dichiarazioni di intellettuali francesi a favore dello stalinismo, pur essendo stati questi delle menti eccelse come Sartre.
Al netto di ciò, quel che fa sghignazzare è il pensiero ingenuo secondo cui tutto ciò che il docente dice diviene automaticamente idea diffusa presso l’uditorio degli studenti – per di più, alla Facoltà di Filosofia! Come se nelle scuole non si insegnassero anche, sovente esaltandoli oltremisura rispetto ad altri autori non inferiori, il valore di Manzoni e dell’Alighieri. Eppure non pare che lo Stivale sia pieno di lettori della Commedia e dei Promessi sposi.
Davvero una simile prospettiva è grottesca, cozza contro qualsiasi ragionevole visione sull’essere umano e la sua complessità, ignora con cecità idiota qualsivoglia forma di libero arbitrio. Peraltro, così ragionando, si scagiona da qualsiasi responsabilità proprio la Balzerani che, in fin dei conti, sarebbe il semplice risultato di una congerie culturale, quella degli anni ’60, una pedina nelle mani della Storia, quasi fosse stata quest’ultima ad armare la sua pistola in luogo della volontà della donna di fare la rivoluzione e rilanciare la lotta di classe.
Si capirà bene che ritenere dunque gli studenti della Di Cesare un branco di cretini pronti a mandar giù la pillolina delle convinzioni espresse dalla loro docente è una prospettiva, oltre che avvilente, insensata. Peraltro, degli studenti di Filosofia privi di spirito critico sarebbero un paradosso da mettere in gabbia ed esporre al circo.
Non esistono cattivi maestri e, se vostro figlio è così coglione da pendere dalle loro labbra, forse il problema è lui. Se non lo ritenete capace di discernere, fatelo interdire. Una persona normale, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, non ha mai creduto a tutto ciò che gli viene detto, persino nel peggior regime chiuso e asfittico. Date retta a Sartre, “non esistono condizionamenti, solo persone che vogliono farsi condizionare”.
Matteo Fais
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L’AUTORE
MATTEO FAIS nasce a Cagliari, nel 1981. È scrittore e agitatore culturale, fondatore, insieme a Davide Cavaliere, di “Il Detonatore”. Ha collaborato con varie testate (“Il Primato Nazionale”, “Pangea”, “VVox Veneto”) e, in radio, con la trasmissione “Affari di libri” di Mariagloria Fontana. Ha pubblicato L’eccezionalità della regola e altre storie bastarde e Storia Minima (Robin Edizioni). Ha preso parte all’antologia L’occhio di vetro: Racconti del Realismo terminale uscita per Mursia. Il suo romanzo più recente è Le regole dell’estinzione (Castelvecchi). La sua ultima opera è una raccolta di poesie, L’alba è una stronza come te – Diario d’amore (Delta3 Edizioni).
Il Patetico commiato della professoressa è la sintesi riflessa della sua naturale inclinazione alla intolleranza verso chi non apprezza o condivide le sue “filosofiche” esternazioni. Guai a contraddirla. Rischiate di essere bannati. Ma la sua presunzione è il giaciglio della sua irrilevanza.